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La sessione delle Istruzioni La seconda sessione è la guida vera e propria agli stadi intermedi di passaggio. In seguito non verranno citate tutte ma solo alcune delle istruzioni che accompagnano il morente nei vari passaggi. a) Lo stato intermedio del punto di morte Al morente vengono sussurrate le seguenti istruzioni: «...Ora è giunto per te il momento di cercare la via. Proprio mentre il tuo respiro sta per cessare, appare la chiara luce oggettiva del primo stadio intermedio... Il tuo respiro esteriore si ferma ed esperimenti una realtà vuota come lo spazio, la tua nuda e immacolata consapevolezza apparendo chiara e vuota senza alcun orizzonte né centro. È in quell'istante che tu, da solo, devi riconoscere in essa te stesso e soffermarti in questa esperienza (1). «Il miraggio che ora vedi è il segno della terra che si dissolve nell'acqua. Questo fumo è il segno dell'acqua che si dissolve nel fuoco. Queste lucciole sono il segno del fuoco che si dissolve nell'aria. Questa fiamma di candela è il segno dell'aria che si dissolve nella coscienza. Questo cielo pervaso di luce lunare è il segno della coscienza che si dissolve nella luminescenza. Questo cielo pervaso di luce solare è il segno della luminescenza che si dissolve nella radiosità. Questo cielo oscuro è il segno della radiosità che si dissolve nell'imminenza. Questo cielo crepuscolare prima dell'alba è il segno dell'imminenza che si dissolve nella chiara luce. «Ora ti appare la pura chiara luce della realtà. Riconoscila! Questa tua attuale condizione naturale di chiara consapevolezza della vacuità, questa presenza nella chiara vacuità senza alcuna oggettività di sostanza, segno o colore, proprio questa è la realtà, la madre, il Buddha della "completa bontà"». b) Lo stato intermedio della realtà delle divinità miti Il defunto percepisce la propria coscienza fuoriuscire dal corpo, ma se non si riconosce parte della "chiara luce" comincia a preoccuparsi e a dubitare di essere veramente morto. A questo punto cominciano a manifestarsi allucinazioni evolutive vivide. Allora il morente viene istruito nel seguente modo: «Ascolta senza esitazione e con profonda concentrazione!... A te si riveleranno tre stati intermedi: lo stato intermedio del punto di morte (lo stato del riconoscimento della chiara luce), lo stato della realtà (delle divinità-principi archetipici) e lo stato intermedio dell'esistenza (terrena o della rinascita). Fino ad ora, nello stato intermedio del punto di morte è apparsa la chiara luce. Non l'hai riconosciuta e sei costretto a vagare. Ora lo stato intermedio della realtà (delle divinità archetipiche) e lo stato intermedio dell'esistenza ti si riveleranno. Mano a mano che io te li descrivo, non mancare di riconoscerli... Ora sei giunto alla cosiddetta morte. Lascerai questo mondo per l'aldilà. Non sei il solo, succede a tutti. È necessario che tu non ti soffermi nel tuo attaccamento a questa vita. Anche se vi sei profondamente legato e anche se insisti nel tuo desiderio di restare non hai certo il potere di farlo, né puoi evitare di vagare nel ciclo della vita. Non bramare! Non aggrapparti al tuo desiderio! Ricordati dei tre gioielli: il Buddha, il Dharma e il Sangha. Ora che la tua mente e il tuo corpo stanno seguendo due diversi cammini, la pura realtà si manifesta attraverso immagini sottili abbacinanti che ti appariranno vivide, naturalmente spaventose e preoccupanti, come il bagliore di un miraggio che tremola sui pianori d'autunno... Dal momento che il ciclo della vita è sospeso, tutte le cose appaiono come luci e divinità... Indirizza tutta l'intensità della tua forza di volontà verso la tua divinità archetipica. Dovrai procedere serbando bene in mente il significato delle seguenti parole. In esse è la chiave di riconoscimento: "Inizierò a riconoscere tutti gli oggetti come visione della mia mente... non temerò le mie visioni di divinità miti e feroci!"». In altre parole, tutto ciò che appare è il prodotto delle proprie proiezioni. Al morente appaiono divinità archetipiche miti come Vairochana, Ratnasambhava, Vajrasattva, Amitâbha, etc. che rappresentano delle qualità o dei principi di saggezza, compassione, amore, beatitudine, bontà, umiltà, etc. c) Lo stato intermedio della realtà delle divinità feroci È possibile che una persona, nonostante queste istruzioni, non sia stata capace di cogliere l'invito dei Buddha miti alla liberazione e che stia per cadere in preda alla costrizione delle pulsioni subconscie dell'aggressività, della brama, etc. e conseguentemente si senta assalita dal panico e dal terrore. Allora i cinque Buddha archetipici: Vairochana, Ratnasambhava, Amitâbha, Amoghasiddhi, Akshobhya, appaiono nel loro aspetto pauroso detto Heruka, irrompendo con forza nella consapevolezza e offrendole un sicuro accompagnamento attraverso un regno di esistenza che improvvisamente è divenuto orrendo. Le visioni dei Buddha feroci sono in realtà proiezioni del morente dei suoi propri vizi. Quello che viene richiesto al defunto anche in questa circostanza è la presenza mentale, la consapevolezza, il riconoscimento delle parti scisse della propria persona. Se uno non ha consuetudine con queste divinità e se è legato a un'altra religione, può cercare gli angeli di quella tradizione. Nel Cristianesimo, in questi momenti possono venire invocati per esempio i cherubini e i serafini. Le istruzioni vengono pronunciate stando di fianco al corpo del defunto, o anche da soli, immaginando il defunto come presente. «Ascolta senza esitazione! È già apparso lo stato intermedio mite, ma tu non hai riconosciuto la luce. Perciò ora devi ancora continuare a vagare in questo luogo. Ora comparirà la schiera di divinità feroci, gli Heruka. Non esitare, riconoscile». Il defunto viene invitato a riconoscere le divinità feroci come proprie proiezioni e a riconoscere consapevolmente queste proiezioni come manifestazioni immaginarie dei propri vizi, desideri, tendenze latenti, etc. Le istruzioni si concludono con un invito alla preghiera: «Mentre sto vagando nel ciclo della vita dominata da potenti istinti possa la schiera dei Signori miti e feroci guidarmi nel cammino della chiara luce che vince le terribili visioni dell'odio e della paura! Lungo la via, possano le feroci dee sostenermi, liberarmi dalle pericolose difficoltà dello stato intermedio e condurmi alla perfetta buddhità». Le preghiere e le istruzioni sono ordinate in modo tale che, se anche il defunto non avesse riconosciuto la chiara luce in una fase, potrebbe comunque riconoscerla in un'altra. Tuttavia, se non c'è il riconoscimento della luce, sarà inevitabile vagare nel terzo stadio intermedio, quello dell'esistenza. d) Lo stato intermedio dell'esistenza o della rinascita Questo stato subentra quando una persona non è stata in grado di riconoscersi come parte della chiara luce, né nel primo passaggio dalla vita alla morte, né nel secondo bardo dell'apparizione delle immagini archetipiche miti e feroci. L'ardente desiderio del morente di una vita ordinaria ha fatto sì che, inevitabilmente, ve ne fosse una. Se una nuova vita su questa terra è inevitabile, allora converrebbe almeno che fosse una esistenza caratterizzata da circostanze favorevoli, con ottime opportunità per lo studio e la pratica degli insegnamenti del Dharma e, quindi, per la crescita evolutiva. Le istruzioni e le preghiere che seguono orientano il defunto in tal senso: «Ascolta bene e tieni bene in mente questo!... Quando sono apparse le divinità miti e feroci, tu non le hai riconosciute... Forse pensi: che bello sarebbe avere un nuovo corpo! Allora ti immaginerai alla ricerca di un corpo ovunque... il dolore che stai provando deriva dalle tue azioni. Non puoi incolpare nessun altro. È la tua evoluzione, perciò con fervore supplica i tre gioielli (il Buddha, il Dharma e il Sangha) perché essi ti possano proteggere... Se non sai meditare, esamina attentamente qualunque cosa ti terrorizzi e osserva la sua vacuità, la sua mancanza di condizione oggettiva... Quella vacuità non è un mero annichilimento. La tua chiara consapevolezza... è di per sé la beatitudine. Vacuità e chiarezza sono indistinguibili... non importa quali siano le azioni compiute nella vita, non arrabbiarti, medita invece sull'amore... Smettila di provare passione e attaccamento per i beni che hai lasciato! Sii risoluto. «(Se non riesci a resistere al desiderio di rinascita) immaginerai coppie che fanno l'amore. Quando le vedrai, non inserirti fra loro, ma rimani attento. Immagina i maschi e le femmine come se fossero insegnanti, maestri spirituali, padre e madre, quindi prostrati dinanzi a loro e, mentalmente, presenta loro le tue offerte!... Se sarai per rinascere come maschio, proverai un forte desiderio per la madre e odierai il padre; se sarai per rinascere come femmina proverai un forte desiderio per il padre e odierai la madre... Ascolta! Non entrare in qualsiasi grembo ti si presenti... Scegli il continente nel quale rinascere... entra in un grembo che viva in un luogo nel quale il Dharma sia diffuso... Non devi aggrapparti a ogni cosa appaia alla tua vista e devi tenere in nessuna considerazione qualsiasi elemento che sia causa immediata di attrazione o avversione. Sii equanime. Poi scegli un buon grembo materno. Per il bene di tutti gli esseri desidera di rinascere come figlio di un sant'uomo, di un iniziato, o da una stirpe dall'impeccabile lignaggio nel Dharma, o in una famiglia in cui i genitori abbiano una grande fede. Scegliendo un corpo di grande valore, nella prossima vita devi porti in condizione di realizzare il fine di tutti gli esseri. Indirizzando in questo modo la tua volontà, dovresti entrare nel grembo... Dovresti pregare i Buddha, le divinità archetipiche e, in particolar modo, il Signore della grande compassione... Entra nel grembo in uno stato di amorevole equanimità universale, libero dalla brama e dall'odio e dalla scelta obbligatoria fra il bene e il male. Questo è l'autentico e profondo insegnamento fondamentale».
1- Non è facile determinare con esattezza il momento della cessazione del respiro. È buona regola ripetere l'istruzione e ampliarla descrivendo nell'ordine i segni della dissoluzione. [Torna al Testo] ● Introduzione ● Sessione delle Preghiere ● Sessione delle Istruzioni ●
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