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Domande a Ahura Mazdao sull'origine e perché delle cose

(Gatha,XLIII)

 

A te questo chiegg'io, tu il ver rispondi

A me, Aura Mazda! - Di qual culto, o Mazda,

Onorarti dovrò? Cotesto, oh! dica

Un amico tuo pari ad un amico

Qual io mi sono. Per la tua benigna

Santità, deh! ci manda alcun soccorso,

Ed essa venga a noi con Vohumano.

A te questo chiegg'io, tu il ver rispondi

A me, Aura Mazda! - Qual del Paradiso

L'origin fu? Chi questa e l'altra vita

Brama goder, come aitar si puote?

Per la sua santità santo di contro

L'uom reo, di tutti egli è la meta, amico

Mazda, all'un mondo protettore e all'altro (1).

A te questo chiegg'io, tu il ver rispondi

A me, Aura Mazda! - Chi fu padre a questo

Ordin del mondo da principio, e quale

Colui che il procreò? Chi diede al sole,

Chi alle stelle la via? Chi, per cui cresce

La luna e scema? Or io, Mazda, cotesto

Ed altro ancor da te saper desìo.

A te questo chiegg'io, tu il ver rispondi

A me, Aura Mazda! - Chi sostien la terra,

E chi le nubi dal cader trattiene?

Chi le piante creò? chi l'acque? Ai venti

Chi fu che aggiunse ed alle nubi in alto

Velocità? Chi fu, Mazda, colui

Che un retto indusse e buono spinto in noi? (2)

A te questo chiegg'io, tu il ver rispondi

A me, Aura Mazda! - Qual mai destro artefice

Creò la veglia e il sonno? E chi le aurore,

Le notti e il mezzodì? Chi procreava

Quei che alla legge medita il pensiero? (3)

A te questo chiegg'io, tu il ver rispondi

A me, Aura Mazda! Proclamar vogl'io

Tutto cotesto, poi ch'é vero. - Accresce

Il senno adunque, per nostre opre egregie,

La nostra santità? Donasti adunque

Per buon consiglio a' tuoi che ti son fidi,

La signoria, pei quali un dì creasti

La datrice di beni agil Giovenca? (4)

A te questo chiegg'io, tu il ver rispondi

A me, Aura Mazda! - Chi, di sua potestà,

L'alta saggezza procreò? Chi mai

Con sapienza segno fea d'amore

Al genitor la prole? Io di cotesto

Inchieditore a te rie vengo, o Mazda,

Santo spirto, fattor di tutte cose.

A te questo chiegg'io, tu il ver rispondi

A me, Aura Mazda! - Poi che a me tu porgi,

Mazda, quelle onde sei donno e maestro

Dottrine sante, quali a te fur chieste

Con mente pia ti favellando, quali

Ottima cosa, per la tua saggezza.

È al mondo dichiarar, dimmi quest'alma

Quando mai di cotesto avrà contento?

 Quando avverrà ch'essa a cotesto aggiunga?

A te questo chiegg'io, tu il ver rispondi

A me, Aura Mazda! - Di qual guisa mai

Pura insegnar poss'io quella tua pura

Dottrina che già un tale (5), a te simile,

Che guida fu ben sapiente, apprese

Solerte, o Mazda, alle contrade pure,

E con Asha frattanto e Vohumano

Solo un albergo ad abitar si stava? (6)

A te questo chiegg'io, tu il ver rispondi

A me, Aura Mazda! - Questa che ai mortali

Ottima é tua religion, che gli esseri

Terreni tutti ad Asha insiem congiunta

Prospererà, d'Armaiti in qual mai guisa

Alle parole aggiungerà potèsta

Veracemente? (7) O Mazda, a te si volge,

Quale un desìo, di me questo intelletto.

A te questo chiegg'io, tu il ver rispondi

A me, Aura Mazda! - E quando fia che

Armaiti Vostra appo quelli adducasi venendo,

A cui, Mazda, la tua fu annunziata

Religiosa fé? Per te a cotesti

La insegnerò, mentre del malo spirto

Io gli altri tutti guarderò dall'odio.

A te questo chiegg'io, tu il ver rispondi

A me, Aura Mazda! - E sarà pio colui?

Empio quello a cui parlo? A qual mai d'essi

L'uom reo si afferrerà, l'uom ch'è maligno?

Quel sì che l'opre tue combatte e osteggia

Beneficanti? E perché mai costui,

Non quello, si dirà tristo e malvagio? (8)

A te questo chiegg'io, tu il ver rispondi

A me, Aura Mazda! - Di qual guisa mai

Discaccerem di qui la mala Drugia,

E quelli darò a morte con l'accento

Di tua dottrina, e a loro, agli empi, a' rei,

Possente colpo inferirò? Deh! come

Gl'ingannatori, o Mazda, a crudo affanno,

Ad esizio mortal dannar potrei?

A te questo chiegg'io, tu il ver rispondi

A me, Aura Mazda! - Se per Asha in questo

Ch'io domando (9), hai poter, quando a contesa

Ambo verranno due immortali schiere (10),

Per quelle in che tu insisti leggi tue,

O Mazda, delle due (11), quella a cui dare.

Vorrai tu la vittoria, ove fia mai?

A te questo chiegg'io, tu il ver rispondi

A me, Aura Mazda! - Qual sarà colui

Che con vittoria abbatterà quanti unque

Empi saranno? (12) Chiaro a me tu questo

Sapiente dimostra, alto signore

Dell'un mondo e dell'altro. Oh! venga a lui

Con Vohumano Sraosa, qualunque,

Qualunque ei sia, che tu, Mazda, più brami! (13)

A te questo chiegg'io, tu il ver rispondi

A me, Aura Mazda! - Quando mai l'ufficio

Che da voi mi procede, ordine vostro,

Imprendere io potrò, si che a me venga

Ciò che a voce dimando, in mia potestà

Per ch'io resti conforme all'immortale

E all'integro Principio (14) in quella guisa

Dottrinal che dell'Asha inclito è dono?

A te questo chiegg'io, tu il ver rispondi

A me, Aura Mazda! - Quando mai cotesta

Mercede d'Asha avrò per grazia, dieci

Pregne puledre ed un cammel con esse,

Quali, per l'immortale e per l'intègro

Principio (15), o Mazda, sian per me decreti (16),

Quali a te poscia per offerta io doni?

A te questo chiegg'io, tu il ver rispondi

A me, Aura Mazda! - Ove non dia cotesta

Mercede alcuno a chi pur n'ebbe il merto,

Quella mercé ch'uom dona a chi del vero

Favellando gli vien, qual fia la prima

Pena a colui di ciò? Ben vedo intanto

La pena estrema qual sarà di lui! (17)

0 Mazda, e quando mai giusto i demòni

Ebbero un reggimento? (18). Io di cotesto

Fo a te dimanda per chi mai la pugna

S'ingaggerà con quelli onde (19) li sordi (20)

E gli empi abbandonar già la primeva

Giovenca in man d'Aesma, onde in possanza

Crebbero poscia i ciechi. Oh! a prosperarli,

Asha, sui campi lor piova non scenda! (21)

 


 

1 - Al mondo spirituale e al materiale.

2 - L'istinto buono opposto a quello del male, ambedue innati nell'uomo. Da questo concetto si é svolto poi l'altro del dualismo, che informa tutta quanta la religione zoroastriana, tra il bene e il male, tra Ahura Mazdao e Anra Mainyu.

3 - Cioè che significhi, che voglia dire la legge divina. Il passo è incertissimo e tradotto per congettura soltanto.

4 - La Giovenca primeva già tante volte ricordata. Anche questo è un passo d'incertissima interpretazione.

5 - Forse Zarathustra stesso.

6 - Forse metaforicamente per dire che questo maestro era intimo di Asha e di Vohumano.

7 - Armaiti, personificazione della sapienza, Genio femminile della terra.

8 - Incertezza del poter giudicare (?) se gli uomini meritano veramente o demeritano, se sono pii o empi. Vedi Dante, Paradiso, XIII, 139.

9 - Tutte queste domande ch'io ti ho fatte fino a questo punto.

10 - Schiere avverse (?) che si combatteranno, di empi e di buoni. Il testo qualifica le due schiere con una voce oscura che qui, con lo Spiegel e il Justi, si traduce per immortali. Il Kossowie z traduce tacite (?). Secondo la tradizione dei Parsi, si tratterebbe dei buoni e degli empi, contrastantisi al tempo della resurrezione dei morti. Le due schiere si direbbero immortali perché composte di anime (?).

11 - Delle due schiere.

12 - Chi sarà quel sire (il re Vistaspa, ovvero il Saoshyant?) che abbatterà gli empi?

13 - Venga da lui in aiuto Sraosha che pur tu desideri che aiuti ogni altra persona pia. Passo incertissimo.

14 - I due Santi immortali; così abbiam procurato di tradurne i nomi, ossia Ameretat (immortalità) e Haurvatat (integrità).

15 - Vedi la nota che precede.

16 - Dati a me per tuo decreto.

17 - Quale sarà, di quest'empio, la prima pena, cioè quella del mondo presente? Quanto all'estrema, cioè quella del mondo di là, io la so e la conosco.

18 - Accadde mai che, sotto il governo dei demoni o Devi, gli uomini stessero bene? Non mai!

19 - Per opera dei quali.

20 - Sordi e, più sotto, ciechi in materia di fede.

21 - Strofa oscurissima, tradotta soltanto per congettura. 

 

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