© Montesion

(Per quanto di competenza)

 

 

La notte era finita, ed il caro e tanto atteso giorno ormai fatto, quando frettolosamente mi alzai dal letto, più che mai desideroso di sapere cosa potesse ancora succedere, che avevo dormito abbastanza. Ora, dopo che fui vestito e secondo il mio uso, scesi le scale, ed era ancora troppo presto, e non trovai nessuno nella sala: così pregai il mio paggio di guidarmi ancora un po’ per il castello, e di mostrarmi qualcosa di raro. Lui era (come sempre) d’accordo e mi portò giù da certe scale sotto terra, ad una grande porta, sulla quale erano fissate queste grandi lettere di rame:

 

 

Mediante la Disciplina Spirituale della guida, CRC arriva ad un più profondo livello di consapevolezza. La natura alchemica del processo adesso è evidente. Il ferro è il metallo attribuito a Marte e Gevurah sull’Albero della Vita. É l’opposto polare sull’Albero di Netzâ
 e Venere, essendo il rame il metallo attribuitole. CRC procede tra un paio di opposti. É su un livello di realtà, Formazione.

 

Qui giace sepolta

VENERE

quella bellezza che ha distrutto

molti grandi uomini

sia in fortuna che in onore che in benedizione

che in prosperità

 

 

Venere è un archetipo che esiste nel profondo di ogni uomo. É il sogno ed il modello sul quale ogni donna viene misurata. Non ci meravigli che molti uomini sono stati distrutti da lei. Nessuno la potrà mai vedere. Questo è il mistero dell’ Iside Velata, la donna che non è mai stata vista senza il suo velo. C’è una profonda verità che può essere resa solo in forma di allegoria. Comunque, avete notato le parole arabe che circondano la parola Venere? L’arabo è il linguaggio sacro dell’Islam, ed era, al tempo di CRC, il linguaggio attraverso il quale venivano tramandate all’Europa la filosofia Greca e la cabala. Era dunque un linguaggio di segreti e di mistero. Qual modo migliore per svelare i segreti di Lady Venere?

 

 

Ricopiai queste parole sul mio libretto. Dopo che questa porta fu aperta, il paggio mi portò per mano attraverso un passaggio molto buio, fino a che arrivammo ad un’altra piccola porta, che era solo socchiusa; perché (come il mio paggio mi spiegò) era stata aperta per la prima volta ieri, quando le bare erano state portate fuori, e non era ancora stata richiusa.

 

 

Il passaggio scuro e la piccola porta alludono ad un’iniziazione al mondo sotterraneo. C’è un dettaglio piccolo ma cruciale. La porta è stata aperta per la prima volta. Solo CRC è entrato per questa porta. Il che implica che solo lui è stato degno di compiere questo passo. Ricordiamolo sempre, molti sono i chiamati ma pochi gli eletti.

 

 

Non appena entrati, vidi le cose più preziose che la Natura avesse creato, perché questa grotta non era illuminata da nessuna luce oltre quella che proveniva da certi enormi rubini rosso acceso, e questo (come fui informato) era il tesoro del Re. Ma la cosa più importante e più gloriosa che vidi fu un sepolcro (che stava nel mezzo) così ricco che mi domandai come mai non fosse meglio sorvegliato. Al che  il paggio mi chiese se avessi forse una buona ragione per essere grato al mio pianeta, la cui influenza era tale in questo momento, da permettermi di ammirare delle cose che nessun occhio umano (a parte la famiglia del Re) aveva mai potuto vedere.

Il sepolcro era triangolare, e aveva nel mezzo un vaso di rame lucido, il resto era di puro oro e di pietre preziose.

 

 

La grotta ci ricorda la tomba di CRC descritta nel Fama Fraternitatis. Un altro sottile commento si riferisce al pianeta che protegge CRC. Di quale stanno parlando? Molto probabilmente si tratta di Venere perché nel Fama, la sua tomba si trova al Netzâ ed è attribuita a Venere. Il suo pianeta astrologico è congiunto al suo metallo alchemico perché ci giunga chiaro il messaggio che il femminino archetipico è vitale alla nostra iniziazione ai misteri. É anche importante per noi notare che il sepolcro (che come vedremo contiene una salma) ha solo tre facce. Questo ci ricorda i 3 pilastri dell’Albero, ed anche la terza Sephirâ, Binâ la Grande Madre e quindi un aspetto ancora più elevato di Venere. Infine, il vaso di rame è ancora un riferimento a Venere. Non abbiamo dubbi della sua importanza, e dobbiamo anche notare che il vaso è un implemento alchemico.

 

 

Nel vaso stava un angelo, che teneva fra le braccia un albero sconosciuto, che continuamente grondava frutta nel vaso; e così, non appena la frutta cadeva nel vaso, si mutava in acqua, che scorreva fuori da lì in tre piccoli vasi dorati che stavano davanti. Il piccolo altare era supportato da questi tre animali: un’aquila, un bue ed un leone, che stavano su una base eccessivamente costosa.

 

 

L’altare è un luogo di azioni sacrificali e ci ricorda il pilastro di mezzo dell’Albero che riconcilia gli orientamenti a Dio; la conoscenza/Severità è combinata con l’amore/Misericordia nell’ azione/Grazia sacrificale. Ci sono 4 figure che sono le Quattro Creature Viventi dell’Apocalisse di Giovanni; angelo, aquila, bue e leone. Sono collegate anche ai quattro centri psichici. Potrebbe l’albero sconosciuto essere l’Albero della Conoscenza del Bene e del Male? É questa la ragione di tanta segretezza e mistero? E l’acqua, è forse l’Acqua della Vita menzionata nell’Apocalisse? Ma sicuramente l’Acqua della Vita viene dall’Albero della Vita, e perché allora qui sgorga dall’Albero della Conoscenza? Forse la vita e la conoscenza sono collegate? Se così fosse, i due Alberi mantengono una grande polarità che deve essere riconciliata mediante l’azione sacrificale. Ci sono misteri profondi nella ricerca di Lady Venere. É per questo che Iside è sempre velata?

 

 

Chiesi al mio paggio che cosa potesse significare tutto questo.“Qui” lui disse “giace sepolta Lady Venere, quella bellezza che ha distrutto molti grandi uomini, sia in fortuna, onore, benedizione e prosperità”. E  mi mostrò una porta di rame sul pavimento.“Da qui” lui disse “se ne hai piacere, potremmo arrivare ancora più giù”. “Ti seguirò” replicai. Così venni giù per le scale, dov’era eccessivamente buio, ma il paggio immediatamente aprii un cestino, nel quale stava una piccola candela che bruciava sempre, con la quale accese una torcia che stava vicino.

 

 

Un’altra porta di rame conduce ancora più in basso. La candela che brucia sempre è la nostra Scintilla Divina, il nostro vero essere e la fonte della vita che anima i nostri veicoli di consapevolezza, Spirito, Anima e Corpo. Ricordate alla fine del Giorno 4: abbiamo visto le fiamme (Spirito), la barca (Anima) e le bare ed il cesto (Corpo). Siamo infatti scesi di 3 livelli a questo punto e ciò corrisponde al muoverci consapevolmente nei nostri veicoli. La luce è la nostra consapevolezza diretta dello Scintilla Divina.

 

 

Io ero grandemente terrificato, e mi chiesi seriamente come osasse fare questo? Lui parlò come se avesse sentito la mia domanda: “Fino a che le Persone Reali sono ancora a riposo, non c’è niente di cui avere paura”. Quindi  vidi un ricco letto pronto, con appese vicino curiose tende, una delle quali scendeva accanto; e vidi Lady Venere completamente nuda (perché lui aveva sollevato anche le coperte) che giaceva lì in tale bellezza, ed un tale sorprendente fascino, che ero quasi fuori di me; e ancora non sapevo nemmeno se si trovasse lì una statua splendidamente intagliata, o un corpo umano che giaceva morto. Lei era immobile, e non osai toccarla. Così venne coperta di nuovo, e la tenda stesa sopra di lei, ma per me era come la vedessi ancora. Ma presto notai dietro al letto una targa sulla quale era scritto così:

 

 

Quindi dovremo essere spaventati. Stiamo contemplando la nostra Scintilla Divina direttamente e senza il beneficio della protezione dei nostri veicoli. Vediamo direttamente la verità, e ci appare terrificante. Questo è il tremendo mistero che può essere simbolizzato solo dalla Venere spogliata. Nessuna spiegazione logica potrebbe mai bastare. Dobbiamo riuscire a vedere l’Iside Svelata, adoperandoci con le nostre forze per arrivare a comprendere con la saggezza, e a diventare saggi con la comprensione. Solo a questo punto possiamo conoscere veramente.

Sull’Albero, la sapienza è H'ocmâ, la comprensione è Binâ e la conoscenza Da’at. L’Albero della Conoscenza potrebbe essere collegato all’Albero della Vita, tramite Da’at? Una volta ancora, il segreto è custodito da un riferimento sessuale. É facile essere abbagliati e distratti. Ancora, dobbiamo stare attenti nel notare che CRC sta agendo spinto dalla Disciplina Spirituale della guida. Quindi, per arrivare a questo punto, ha esercitato tutte le 12 Discipline.

Ma il problema permane. Qual è il mistero? Sicuramente è il principio di polarità come mostrato dallo specifico esempio del genere? Venere è una donna e CRC è un uomo. É ovviamente sessualmente attratto da lei, l’unione sessuale è un’approssimazione dell’unione di polarità che produce l’Unicità. Il problema è che nel nostro stato presente di consapevolezza, la nostra mente è polarizzata e divisa. In questo stato esso rompe la realtà in soggetto e oggetto; divide l’Uno in Molti. La mente polarizzata crea l’illusione della separazione. In questo modo potremmo anche sperimentare l’idea di Dio, ma non potremo conoscerlo mai. Una mente divisa non può afferrare l’Unità. Il mistero della Lady Venere spogliata, Iside svelata, è che il sesso è la fonte dell’unità e la riconciliazione delle menti polarizzate nella consapevolezza della Scintilla Divina. Il femminino accende il fuoco kundalini, che produce la consapevolezza diretta della Scintilla Divina, mediante riconciliazione delle polarità nell’Unità. Qui giace il mistero, quindi.

 

 

Quando il frutto del mio

albero sarà tutto sciolto giù

allora mi sveglierò e

sarò la madre di un

RE

 

 

Se la conoscenza è un attributo mascolino, il frutto dell’Albero della Conoscenza è un re. É collegato all’Albero della Vita che rappresenta il suo opposto, il femminino, ed essendo il segreto di questo Albero simbolizzato da Lady Venere. La frase riportata sopra coinvolge insieme mascolino e femminino. Ancora nuovi caratteri arabi e perciò, ancora un altro “segnale stradale” sulla via del mistero profondo.

 

 

Chiesi al mio paggio di conoscere il significato di questa scritta, ma lui rise, promettendomi che un giorno avrei saputo anche questo. Così spense la torcia e risalimmo.

 

 

La nostra Scintilla Divina non potrà mai spegnersi. Può solo essere celata. L’ascesa in questo caso è lo stato di privazione dalla contemplazione diretta della nostra vera natura, tramite i nostri veicoli di consapevolezza. Da qui, possiamo solo vedere attraverso un vetro scuro.

 

 

Così spense la torcia e risalimmo. Quindi diedi un’occhiata migliore a tutte le piccole porte, e scoprii adesso che su ogni angolo bruciava una piccola candela di pirite, di cui non mi ero accorto fino ad ora, ed il fuoco era così chiaro che sembrava molto più una pietra che una candela. Per questo calore, l’Albero era continuamente portato a liquefarsi, e ancora produceva nuovi frutti. Ora guarda (disse il paggio) cosa ho sentito rivelato al Re da Atlante. Quando l’albero (disse) sarà del tutto sciolto, allora Lady Venere si sveglierà e sarà la madre di un Re.

 

 

Il calore che scioglie l’albero è un principio alchemico che non potrà mai essere rivelato completamente. Quindi le piccole porte sono tutte chiuse per implicazione. É compito di ciascuno di noi aprirle, ma solo quando avremo seguito CRC fino a questo stadio. Abbiamo parecchio lavoro da fare.

 

 

Mentre lui parlava in questo modo, giunse in volo il piccolo Cupido, che inizialmente fu molto sorpreso dalla nostra presenza; ma vedendoci entrambe sembrare molto più due morti che due vivi, non poteva infine frenarsi dal ridere, domandandoci quale spirito ci avesse portati qui; ed io tremando risposi che avevo perso la mia strada nel castello ed ero arrivato qui per caso, e che il paggio similmente mi stava cercando su e giù e alla fine mi aveva trovato qui; e aggiunsi che speravo non se la sarebbe presa. “Bene, mi sembra abbastanza mio vecchio e impegnato signore” disse Cupido “ma tu potresti facilmente avermi raccontato una furba storiella, perché mi risulta che tu fossi a conoscenza di questa porta. Ora devo vederci più chiaro” e così pose un forte lucchetto alla porta di rame da cui eravamo prima discesi. Ringraziai Dio che non ci avesse sorpresi prima. Il mio paggio era ancora più contento, perché lo avevo aiutato così bene in questa situazione.

“Sapete” disse Cupido, “non posso lasciare passare impunito il fatto che siate andati così vicino ad inciampare nella mia cara madre”. E con questo pose uno dei suoi dardi in una delle piccole candele e scaldandola un poco, mi punse con quella una mano. Una piccola ferita, a cui non prestai neppure attenzione, felice come ero che ci fosse andata così bene, e che saremmo potuti andar via senza ulteriori pericoli.

 

 

Cupido è la personificazione del principio collegato all’amore, al sesso, e a Lady Venere. Questo è un mistero per noi a questo livello. Significativamente, Cupido ferisce CRC. Questo è collegato al taglio che aveva ricevuto nel Giorno Primo. É chiaramente un questione seria essere arrivati così vicini alla grotta senza l’autorità appropriata. É anche significativo che la freccia con cui CRC viene punto sia stata scaldata dalla stessa fonte che scioglieva l’albero. Questo è chiaramente parte del rito di iniziazione ai misteri. La perdita di sangue è di eccezionale importanza.

 

 

Nel frattempo i miei compagni si erano alzati anche loro, ed erano tornati nella sala. Mi unii a loro facendo come se mi fossi appena alzato. Dopo che Cupido aveva fatto un’altra delle sue incursioni, tornò da noi, e volle che gli facessi vedere la mia mano, sulla quale si trovava ancora una piccola goccia di sangue, al che lui rise grandemente, e chiese agli altri di avere cura di me, come se io stessi per morire. Tutti ci domandammo come mai Cupido fosse così felice, perché non aveva senso dopo le cose tristi che erano accadute ieri. Ma lui non era in alcun modo preoccupato.

 

 

I compagni di CRC sono svegli, non hanno potuto raggiungere il livello di consapevolezza superiore di CRC nell’atto di sottoporsi al rito. Ma perché Cupido è così giocoso e scherzoso? In modo particolare quando fa intendere a CRC che è prossimo alla fine dei suoi giorni? Il paradosso è un utile indizio per dissipare il mistero. CRC è prossimo a sperimentare la “morte” dell’iniziazione. Questo perché la morte e l’iniziazione hanno un risultato simile, la trascendenza delle limitazioni della consapevolezza, imposte da uno dei veicoli di consapevolezza, il Corpo. I Massoni hanno familiarità con il rituale di morte e risurrezione.

 

 

Ora, essendosi nel frattempo il nostro presidente preparato per il viaggio, entrò vestita  di velluto nero, e ancora portava il suo ramo d’alloro. Anche le sue vergini recavano dei rami. Ora che tutte le cose erano pronte, la Vergine ci chiese di bere qualcosa prima, e quindi si presentò per preparare la processione, così noi non indugiammo a lungo ma la seguimmo fuori dalla sala nella corte. Qui si trovavano sei bare, e i miei compagni erano convinti vi giacessero le sei Persone Reali, ma io sapevo bene come stavano le cose. Ancora non però non capivo cosa dovesse essere fatto con queste altre bare. Per ognuna, c’erano 8 uomini incappucciati.

 

 

Con tutto questo simbolismo d’amore, cosa possiamo inferire riguardo le 6 bare, ognuna con otto uomini? Potremmo ragionevolmente assumere che l’amore è collegato al cuore dell’Albero, che è Thiphereth. In fatti ci sono 6 Sephiroth, incluso Da’at che circondano Thiphereth. Inoltre, ci sono 8 vie che conducono a Thiphereth. Fino a che ognuno di noi sarà pensato per funzionare come l’Albero, a sua immagine e somiglianza, anche noi avremo un Thiphereth a cui conducono le 8 funzioni spirituali. Una di queste funzioni è la spada della retta discriminazione, la via Zain, da Binâ a Thiphereth.

 

 

Ora, non appena cominciò la musica (ed era un tono così lamentoso e desolato, che ne ero meravigliato) presero le bare, e noi (come ci era stato ordinato) andammo dietro a loro, nel giardino di cui ho già parlato, nel quale era stato eretto un edificio di legno che aveva sul tetto una gloriosa corona, con sette colonne di supporto. Internamente erano stati formati 6 sepolcri, e per ognuno c’era una pietra; e nel mezzo c’era un buco tondo ricavato nella pietra. Le bare furono posate su queste fosse con molte cerimonie ed in silenzio. Le pietre vennero rovesciate su esse e chiuse rapidamente. Ma il piccolo cesto doveva stare nel mezzo. Questo con grande stupore dei miei compagni, che immaginavano che i corpi si trovassero lì. Sulla cima di questo apparato si trovava una bandiera, con una fenice dipinta, forse la cosa che più ci ingannò. Ancora una volta colsi l’occasione occasione per ringraziare Dio di avere visto più di tutti gli altri.

 

 

La gloriosa corona suggerisce il Kether e le 7 colonne sono le 7 vie verticali sull’Albero della Vita. Il piccolo cesto occupa la posizione di Thiphereth e i 6 sepolcri sono i 6 Sephiroth che lo circondano. Cosa significa tutto questo? La bandiera con la Fenice è l’indizio, perché la fenice è l’uccello che risorge dalle sue stesse ceneri. In più la fenice è il quinto degli uccelli alchemici e rappresenta la Quintessenza.

 

 

Dopo il funerale, la Vergine  si posizionò al centro, sulla pietra che stava nel mezzo,e fece una breve orazione, invitandoci a rimanere fedeli al nostro vincolo, e a non lamentarci per il dolore in cui saremmo incorsi di lì a poco, ma essere pronti a renderci utili a riportare in vita le Persone Reali appena sepolte; e ancora ci invitò, senza indugiare, ad alzarci con lei, e viaggiare fino alla torre dell’Olimpo, dove avremmo trovato le medicine utili e necessarie a questo proposito. Noi assentimmo subito, e la seguimmo attraverso un’altra piccola porta davanti alla spiaggia.

 

 

Seduta sulla settima pietra, nel mezzo delle sette colonne, la vergine parla della medicina universale degli alchimisti, l’Elisir di Vita. Esso deve essere prelevato da una torre che, come vedremo, consta di 7 livelli. Siamo chiamati a considerare le 7 paia di opposti che debbono essere riconciliati. É chiaro che l’Elisir di Vita è il frutto dell’Albero della Vita. Quindi dovrà essere usato per riportare alla vita le sette persone che attualmente sono presentate come morte. Un’altra piccola porta si apre. Questi sono i segreti dell’iniziazione ai quali non saremo ammessi fino a che non avremo svolto il lavoro.

 

 

Qui si trovavano le 7 navi di cui ho parlato in precedenza, ed erano tutte vuote, e su ciascuna di esse le vergini posarono i loro rami di alloro. Dopo che ci ebbero distribuiti su 6 barche, fecero in questo modo cominciare il nostro viaggio nel nome di Dio, e ci guardarono fino a che non scomparimmo alla loro vista; dopo di che, con tutti gli osservatori, tornarono al castello. Le nostre barche avevano tutte un simbolo particolare. 5 avevano i 5 corpi regolari, ma la mia (dove anche la Vergine sedeva), recava un globo. Così navigammo nel nostro ordine particolare, ed ogni nave aveva due marinai. In prima linea c’era la nave a, nella quale credevo si trovasse anche il Moro. A bordo, c’erano 12 musicisti che suonavano meravigliosamente, ed il suo simbolo era una piramide. Le successive seguivano 3 di fianco, b, c e d. Io sedevo nella c.

A seguire vennero le due navi più grandi e maestose, e ed f, decorate con molti rami di lauro, ma prive di passeggeri. I simboli sulle loro bandiere erano il sole e la luna. Nel retro della linea c’era la  nave g che portava 40 vergini. Superato il lago in questo modo, passammo attraverso uno stretto braccio, nel mare a destra, dove tutte le sirene, le ninfe, e le dee del mare ci aspettavano;

 

 

Le 7 imbarcazioni enfatizzano le 7 paia di opposti, perché le navi sono i veicoli per il viaggio interiore che sta per iniziare. Sono veicoli in consapevolezza, non veicoli di consapevolezza. La distinzione è sottile ed importante. I veicoli in consapevolezza sono forme di pensiero che creiamo ed usiamo per la meditazione, visualizzazione e proiezione della nostra consapevolezza, nel viaggio interiore, come parte del processo di trasformazione personale. I veicoli di consapevolezza (il Corpo, lo Spirito e l’Anima) non sono una nostra creazione. Ci sono stati dati da Colui che ci ha creato.

Dato che il viaggio interiore è ormai cominciato, osserviamo le imbarcazioni. Le 5 con i corpi regolari, simbolizzano dai 5 pianeti astrologici minori; Saturno, Giove, Marte, Venere e Mercurio. Questo ci riporta alla mente i 5 Sephiroth, incluso Da’at sul pilastro centrale dell’Albero della Vita. Due altre navi simbolizzano la polarità del Sole e della Luna. La prima nave ha 12 musicisti. Questo è un riferimento ai 12 segni dello zodiaco, e dietro di loro, alle 12 discipline spirituali. Per implicazione, i musicisti sono un’orchestra, cioè, debbono suonare insieme per produrre un risultato armonioso. Questo è quel che anche noi dobbiamo fare con le Discipline, usarle tutte insieme per un unico proposito. Le Discipline sono nella prima nave, perché dobbiamo a loro il primo sforzo nel corso del nostro viaggio d’iniziazione. Tutte le altre seguono. Poi c’è la nave con la piramide. Cosa significa? Una piramide mostra 4 facce, e 8 spigoli. Un totale di 12 figure. Questa rinforza il riferimento al 12, ancora. In più, la piramide è il luogo in cui si realizza la polarità della morte e resurrezione. L’ultima nave ha 40 vergini. Ci sono 4 livelli di realtà: Atzilut/Emanazione, Briah/Creazione, Yetzirah/Formazione, Assiah/Azione. Su ogni livello c’è un Albero della Vita, ed ogni Albero ha 10 Sephiroth. Ci sono 40 Sephiroth in tutto.

Sono come 2 triangoli con i vertici che puntano in direzioni opposte; ancora polarità. Dato che ci sono 7 navi, le paia di opposti sono enfatizzate ancora una volta. Ricordiamo questo passaggio:

Conforto

Desolazione

Ricchezza

Povertà

Vita

Morte

Grazia

Abiezione

Saviezza

Follia

Dominio

Sottomissione

 

 

ed immediatamente ci si avvicinò una ninfa del mare per consegnare il loro regalo e offrire onori per il matrimonio. Era una costosa, grande, perla orientale, bella così non ne era mai stata vista una, né nel nostro mondo né nel nuovo mondo. La Vergine la ricevette graziosamente, e la ninfa pregò che venisse dato ascolto al  loro intrattenimento, e di riposare, e la Vergine fu contenta di farlo, e comandò alle due grandi navi di stare nel mezzo, ed il resto di girare attorno in forma di pentagono.

 

 

Le genti del mare sono i principi della nostra consapevolezza, normalmente nascosti alla vista. La grande perla è ancora una volta la solidificazione della forza della vita, portata avanti in oggettività dal profondo del nostro inconscio. Ancora, un regalo molto prezioso. Vediamo adesso la formazione a pentagono delle navi. Si trovano volutamente in un certo ordine. Il principio della polarità (sole/luna) è all’interno, e i 5 pianeti inferiori formano il disegno. La formula 5+2=7 è significativa.  Il pentagono è il simbolo alchemico per l’integrazione dei 4 elementi ad opera della Quintessenza. All’interno la polarità è il meccanismo guida.

 

 

Dopo di questo le ninfe fecero un giro tutt’intorno e con voce delicata e dolce cominciarono a cantare come segue:

 

 

Il cerchio intorno al pentagono è un simbolo potente. Una spiegazione è che i 12 segni dello zodiaco abbracciano in un cerchio i sette pianeti in formazione 5+2. Questo descrive un processo karmico. Dovremo anche ricordare che le navi del Sole e della Luna portano lo Sposo e la Sposa, che sono il fuoco del “matrimonio” e quindi del processo di trasformazione.

 

 

I

Niente di meglio c’è sulla Terra

Che l’amabile nobile Amore;

Grazie al quale siamo come Dio

E nessuno vessi il suo prossimo

Perciò lasciateci cantare al Re

Che tutto il mare risuoni

Noi chiediamo; rispondi tu

 

II

Cosa ha creato per primo per noi?

Era l’Amore

Cosa ci ha portato ancora la grazia?

Era l’Amore

Come siamo nati?

Per Amore

Come saremmo persi?

Senza Amore

 

III

Da chi siamo dunque stati creati?

Dall’Amore

Chi ci ha allattati, nutriti e cresciuti?

Era l’Amore

Cosa dobbiamo ai nostri genitori?

É l’Amore

E perché sono così pazienti?

Per amore

 

IV

Qual è la cosa che supera tutte le altre?

L’amore

Come possiamo trovare l’amore?

Attraverso l’amore

Come può l’uomo realizzare una buona opera?

Attraverso l’amore

Cosa può trasformare due persone in una sola?

L’amore

 

V

Quindi cantiamo tutti insieme

Che questa eco risuoni

Per onorare l’Amore e pregare

Che possa sempre crescere

Con i nostri Principi

Il Re, e la Regina

I loro corpi sono qui,

Le anime sono altrove

 

VI

E per quanto vivremo

Dio darà graziosamente

Che con grande amore e l’amicizia

Possano sopportarsi a vicenda docilmente

E similmente noi, per mezzo della stessa fiamma d’Amore

Possiamo riunirci a loro ancora una volta

 

VII

Così questa canzone

Nella più grande gioia

Attraverso mille generazioni venire

Potrà cambiare, ma rimarrà sempre.

 

 

É facile diventare sentimentali e pensare si tratti semplicemente di una canzone d’amore. É più di questo se noi comprendiamo che l’amore è il prodotto del principio di polarità che agisce in simbiosi e non in antagonismo. Questo è il punto fondamentale della riconciliazione delle 7 paia di opposti. É anche la ragione per le 7 strofe della canzone.

 

 

Quando loro, con dolcissimo concerto e melodia, ebbero finito questa canzone,  non mi domandai perché Ulisse avesse tappato le orecchie dei suoi compagni, io stesso mi sentivo l’uomo più infelice del mondo perché la natura non aveva fatto anche me come queste meravigliose creature. Ma la Vergine presto comandò alle navi di proseguire la navigazione; così le ninfe si presentarono e ricevuta da lei  una lunga sciarpa rossa per una, si dispersero nel mare. Ero consapevole a quel tempo che Cupido stava cominciando a lavorare anche con me, perché sapeva bene quel che era successo, e per quanto la mia frivolezza non sia propriamente interessante per il lettore, sono risolto di lasciare il resto com’è. Ma questo era la ferita che nel primo libro avevo ricevuto sulla testa in un sogno. E voglio mettere tutti in guardia dal gironzolare vicino al letto di Venere perché Cupido non può sopportarlo.

 

 

La sciarpa rossa è data in cambio della perla. Possiamo facilmente immaginare che la perla fosse bianca e sappiamo che la sciarpa è rossa. Questi sono i colori adottati da CRC alla fino del Giorno Primo, che simboleggiano il passo di ridiscesa nelle Tavole di Smeraldo e che è la via tra Kether
 e Thiphereth sull’Albero. Notiamo anche che la ferita sulla sua mano è la stessa che si procurò sulla testa alla fine del Giorno Primo.

 

 

Dopo alcune ore, avendo fatto un buon tratto presi da amichevoli discussioni, avemmo a vista  la Torre di Olympus, così la Vergine comandò di dare il segnale del nostro arrivo mediante alcuni colpi di cannone, cosa che fu fatta. E immediatamente vedemmo sventolare una grande bandiera, ed un piccola scialuppa dorata ci venne incontro. Ora, non appena arrivò a noi, vedemmo in essa un uomo molto anziano, il guardiano della Torre. Certe guardie vestite di bianco lo accompagnavano. Ci ricevettero amichevolmente, e ci condussero alla Torre.

 

 

La bandiera bianca e le guardie vestite in bianco suggeriscono uno stadio “bianco” del processo alchemico. L’uomo anziano è il guardiano che si trova sulla soglia di questi misteri.

 

 

Questa Torre era situata sopra un’isola esattamente quadrata, e circondata da mura che erano così solide e spesse che io stesso contai oltre duecento e sessanta passi. Sull’altro lato del muro c’era un prato con un certo piccolo giardino, nel quale cresceva frutta strana e a me sconosciuta; e quindi c’era ancora un muro interno vicino alla Torre. La Torre stessa era come se sette torri rotonde fossero state costruite l’una sopra l’altra, anche se quella centrale era in qualche modo la più alta, e all’interno entravano l’una dentro l’altra, e avevano sette piani l’uno sopra gli altri. Arrivammo al cancello della Torre, e fummo condotti un po’ lungo il muro. Io immaginavo che ci avrebbero portati qui, di modo che, le bare potessero essere portate dentro la Torre senza che noi ce ne accorgessimo. Fummo condotti al piano inferiore della Torre, che anche era adornata di meravigliosi dipinti, e potemmo avere qui un po’ di ricreazione; perché questo non era altro che un laboratorio, dove noi avevamo da battere e lavare piante, e pietre preziose ed ogni sorta di cose, ed estrarre il loro succo e la loro essenza, e mettere la stessa in bicchieri, e consegnarli per essere conservati.

 

 

L’isola quadrata suggerisce i 4 elementi. In questo caso la Quintessenza è la Torre di 7 livelli. Ci sono 2 muri al suo esterno, ed è dunque necessario passare attraverso 3 porte. Al piano più basso si trova un laboratorio per la produzione di succhi ed essenze. Questo ci ricorda l’Elisir di Vita.

 

 

E veramente la nostra Vergine era così occupata con noi, e così capace nel dirigerci, che sapeva come dare ad ognuno di noi il giusto impiego, perché eravamo stati portati in questa isola semplicemente per lavorare sodo, almeno fino a quando avremmo capito cosa era necessario alla risurrezione dei corpi decapitati. Nel frattempo (come capii successivamente) tre vergini erano nel primo appartamento e lavavano i corpi con grande diligenza. Ora avendo noi quasi finito con la nostra preparazione, niente ci fu più portato, solo un po’ di brodo con un po’ di vino, dal che capii che non eravamo qui per il nostro piacere;  così quando la nostra giornata lavorativa fu finita, ognuno ebbe solo un materasso poggiato in terra per sé, e di questo ci dovevamo accontentare.

 

 

Questo è chiaramente il livello del lavoro di base che deve essere fatto in preparazione per la risurrezione dei corpi. Notiamo che 3 vergini lavano i corpi. E che a CRC vengono dati brodo e vino. É facile passare sopra questi piccoli dettagli. Il brodo sostiene il corpo, e il vino cambia la nostra consapevolezza, la nostra percezione. Come CRC osserva, non sono stai condotti là per piacere. Quindi il vino indica che alterare il nostro livello di consapevolezza è parte dell’opera.

 

 

Per conto mio, non avevo ancora sonno, e camminai fuori nel giardino, fino a che giunsi al muro; e poiché il cielo era veramente chiaro a quell’ora, potevo bene passare il mio tempo a contemplare le stelle. Per caso arrivai ad una grande scalinata di pietra, che portava fino alla sommità del muro. E poiché la luna splendeva luminosa, mi sentii incoraggiato e salii a guardare un po’ il mare che adesso era veramente calmo.

E così ebbi una buona opportunità per meditare di più sull’astronomia, trovai che nella notte presente sarebbe occorsa una congiunzione di pianeti, di quelle che non possono essere osservate tanto spesso. Avendo guardato un po’ il mare, ed essendo circa mezzanotte, non appena suonarono le 12, vidi da lontano che 7 fiamme avanzavano davanti, e si diressero verso la parte più alta della guglia della Torre.

 

 

CRC sale su un più alto livello di consapevolezza ed osserva un’inusuale congiunzione di pianeti. Possiede infatti una profonda conoscenza dell’astrologia. Dovremmo ricordare che l’Astrologia descrive il Sopra, mentre l’alchimia descrive il Sotto. La loro intima relazione ed il loro significato autentico, ci sono usualmente nascosti. Alla mezzanotte, le 7 fiamme arrivano sulla sommità della Torre. Siamo ancora una volta portati a ricordare lo zodiaco e di pianeti, così come le Discipline e la Riconciliazioni.

 

 

Questo mi fece in qualche modo avere paura, perché non appena le fiamme si furono fermate, il vento crebbe d’intensità e cominciò a fare il mare molto tempestoso. La luna fu coperta dalle nubi e tutta la mia gioia di un attimo prima mutò in una tale paura che ebbi appena il tempo per trovare le scale e tornare ancora alla Torre. Ora non posso dire se le fiamme stettero lì ancora o se andarono via perché non mi avventurai di più nell’oscurità. E così mi sdraiai sul materasso, ed essendoci nel laboratorio una fontana dolcemente gorgogliante, caddi subito in un sonno profondo. E così anche il quinto giorno si era concluso con molto stupore.

 

 

Finiamo il giorno con la congiunzione dei 4 elementi; le fiamme (fuoco), il vento (aria), il mare (acqua) e l’isola (la terra). La torre di 7 piani è la culminazione di questa congiunzione e nel suo livello inferiore, c’è una fontana. Ancora una volta, si rimanda all’Acqua della Vita.