Libro Primo Il tuo corpo sia bianco (cioè netto, non surriscaldato né dentro né fuori); non affaticarlo troppo, e nutrilo di vegetali (bevi l'acqua e rinfresca il tuo corpo assetato, dice Talete). Non meravigliarti mai di nulla. Non affliggerti della perdita dei beni materiali. Conforta e soccorri i tuoi simili. Taci sulle cose di Magia (ecco il precetto millenario del Silenzio), la quale tu non comprendi ma che ha un potere sconfinato. Gli strumenti che il Mago adopera per compiere i suoi incantesimi sono la lampada o fiaccola, il coltello o pugnale, la coppa o conca, la verga magica ed il fornello per i profumi. (Il libro di Thot determina questi strumenti in numero di quattro, cioè due di color nero, la spada ed il bastone, e due rossi la coppa, ossia il gomor degli Ebreizzanti, ed il denaro. Ad essi va indubbiamente aggiunto il forno che gli alchimisti chiamano Athanor). Studia bene i sogni fatti in astrale, cioè luminosi, ed interpretali attentamente perché spessissimo ti sveleranno il futuro. I Maestri si tengono isolati, é difficile conoscerli, é difficilissimo avvicinarli, si svelano molto raramente, non insegnano che con gran difficoltà e sempre per parabole; essi fanno a meno delle cose superflue (La più grande delle difficoltà per chi voglia studiare Magia è quella di trovare un Maestro Iniziatore, del quale non può assolutamente fare senza, perché la Magia si impara soltanto dal verbum del Magister e non in altro modo. Avvertenza importante!). Non mangiare pepe a cena, e non cenare dopo il tramonto del Sole. Lavati spesso con un bagno intero ed accurato. Alzati da letto prima del Sole. Libro Secondo La Magia non compie miracoli, cioè non agisce mai contro le leggi della Natura. Filosofia e Magia sono sorelle. L'arte della Magia é nascosta sotto il cerimoniale reso complessamente alla Divinità, in luoghi sontuosi decorati di emblemi e di statue, le quali alla loro volta sono emblemi. (Il cerimoniale magico dunque va interpretato col mezzo dell'Analogia). La Magia é Panfila, cioè amica di tutti. (Essa cioè provocata dal bene, vuole il bene dell'Umanità). Quindi, se vuoi essere Mago, ama sempre, ama vivamente in ispirito. Il Mago, col suo corpo che deve essere senza difetti, può amare carnalmente quando non opera, egli cioè può anche adorare la Venere nata dalla schiuma del mare e sacrificare alla bellezza materiale, ma in tal caso il sacrificio va fatto con un porchetto da latte, cinque volatili ed un barile di vino; e dopo il sacrificio é necessario che il Mago si disinfetti [Guai se tieni alla lettera; non intendendo lo spirito rinunzia a quel che potresti fare solo in tali condizioni ignote a te]. Si può predire il futuro con mezzi diversi, ma il dono della profezia é rarissimo, e questa in ogni caso si estrinseca soltanto in ogni ambiente adatto quando si é posta in gioco una grande intensità di interessamento. Nelle riunioni magiche brillano le luci e circolano le coppe dai sette colori (Il settenario magico). La Magia può operare le fatture (ossia quanto i nostri amici francesi chiamano les envoûtements, sul cui proposito conviene leggere il cap. IV di Angeli e Demoni dell'Amore pubblicato a Napoli nel 1898 dal dott. Giuliano Kremmerz). E la Magia può anche evocare i morti (ma non con i concetti ed i sistemi che seguono gli ingenui spiritisti). La fissità dello sguardo in un corpo lucente genera il sonno comatoso. Il segno magico si fa con entrambe le mani tenendo i due diti minori chiusi nel pugno e gli altri due aperti. (Su questo segno esoterico si legga ciò che fiorissero il Kremmerz a pag. 514 del Mondo Secreto per l'anno 1898, ed Eliphas Levi a pag. 5 e 109 del suo Dogme de la haute magie). Nell'uomo vi sono tre parti; il corpo materiale, il corpo astrale (ossia spirito) e l'anima (Ciò é ripetuto da San Paolo). Studia, se lo puoi, il culto del Dio Osiride (perché in esso troverai tutti i simbolismi delle operazioni magiche, fra cui quelli per ritornare la salute a qualsiasi infermo).
Indice Introduzione Sala dell’Asino d’Oro della Rocca dei Rossi Commento al libro I° e II° Commento al libro III° e IV Commento al libro V° Commento al libro VI° e VII° Commento al libro VIII° e IX° Commento al libro X° e XI° Conclusioni |