CAPITOLO IV

I due Dragoni di colore giallastro, blu e nero come lo sfondo.

 

 

Guarda bene ai due Dragoni qui sopra, perché sono i veri principi o inizi di questa Filosofia, che i Saggi hanno non hanno osato mostrare ai loro stessi Figli. Colui che è il più basso, senza ali, è il non-volatile, o il maschio; il superiore, è il volatile, o femmina, nero e oscuro, che sta per ottenere la dominazione per molti mesi. Il primo è chiamato Zolfo, o calore e aridità, ed il secondo Argento vivo, o freddo e mistura. Questi sono il Sole e la Luna della fonte Mercuriale, o sulfureo originale, che per fuoco continuo sono adornati con abbigliamenti regali, che essendo uniti, ed in seguito mutati nella quintessenza, possono superare ogni cosa Metallica, per quanto solida dura e forte, essa possa essere.

Questi sono i Serpenti ed i Dragoni che gli antichi Egizi avevano dipinto in un Circolo, la testa che morsicava la coda, per significare che procedevano dall'uno all'altro, ed erano la stessa cosa, e che esso solo era sufficiente, e che nel girare e circolare su se stesso, si rendeva perfetto: Questi sono i Dragoni che gli antichi Poeti hanno ritratto senza dormire a custodire e vegliare sulle Mele d'oro del Giardino delle Vergini Esperidi. Questi sono quelli sui quali Giasone nelle sue avventure per il Vello d'oro, versò il brodo o liquore preparato dalla giusta Medea, del cui discorso i Libri dei Filosofi sono così pieni, che non è mai esistito filosofo al mondo, che non abbia scritto al riguardo, dal tempo del dicitore-di-verità Ermete Trismegisto, Orfeo, Morieno, e gli altri che seguirono, perfino io stesso.

Questi sono i due Serpenti, dati e mandati da Giunone, (che è, la natura Metallica) i quali il forte Ercole, questo deve essere detto, il saggio e giusto uomo dovette strangolare nella sua culla, vale a dire superarli e ucciderli, per renderli purificati, corrotti e senza genere, all'inizio della sua opera. Questi sono i due Serpenti, avvolti e attorcigliati attorno al Caduceo o bastone di Mercurio, con il quale egli esercita il suo grande potere, e trasforma se stesso com'egli vive. Colui che, dice Haly, ucciderà l'uno, ucciderà anche l'altro, poiché uno non può morire, senza che muoia anche suo fratello.

Questi due quindi, (che Avicenna chiamava la Corassene ed il cane Armeno) questi due io dico, essendo messi insieme nel vaso del Sepolcro, si morsicano a vicenda crudelmente, e per il loro gran veleno, e furiosa rabbia, non possono mai separarsi, poiché hanno afferrato l'uno l'altro (se il freddo non glielo impedisce) fino a quando entrambe per mezzo di bave velenose, e ferite mortali, su tutte le parti dei loro corpi; e finalmente, uccidendosi a vicenda, possano essere consumati dal loro stesso veleno, che dopo la morte, lì muterà in acqua viva e duratura; prima del quale tempo, si scioglieranno nella loro stessa corruzione e putrefazione, la prima forma naturale, per portare avanti una sola forma nuova, più nobile, e migliore. Questi sono i due Sperma, mascolino e femminino, descritti all'inizio del mio Compendio di Filosofia, che sono generati (dicono Rafis, Avicenna e Abramo l'Ebreo) all'interno delle viscere della terra, e delle operazioni dei quattro Elementi.

Queste sono le misture radicali dei metalli, Zolfo e Argento Vivo non volgare, e tali sono venduti dai Mercanti e dagli Speziali, ma non da coloro che danno a noi quei due forti e cari corpi che noi tanto amiamo. Questi due sperma, dice Democrito, non si trovano sulla terra dei viventi: Lo stesso dice Avicenna, ma aggiunge, che si raccolgono dallo sterco, dall'escremento, e dal marcio del Sole e della Luna. O felici sono coloro che sanno come raccoglierli; perché da essi, potranno subito dopo creare una triade, che ha il potere su tutti i dolori, le malattie, le sofferenze, le infermità, e le debolezze, che combatte potentemente contro la morte, per raggiungere l'allungamento della vita, con il permesso di Dio, e perfino del tempo determinato, trionfando sulle miserie di questo mondo, e riempiendo invece l'uomo di ricchezze.

Di questi due Dragoni, o Principi Metallici, ho detto nel mio già citato Sommario, che il Nemico, per il grande calore infiammerebbe il suo nemico, e, non prestando la dovuta attenzione, si vedrebbe nell'aria un fumo venefico e maleodorante, opera di fiamme, e di veleno, dalla testa avvelenata del Serpente, e Dragone di Babilonia. La causa per cui ho dipinto questi due sperma nella forma di Dragoni, è perché il loro tanfo è eccessivamente grande, e come il loro tanfo, le esalazioni che salgono all'interno del vetro, sono scure, nere, blu e giallastre (come sono dipinti questi due Dragoni) le forze dei quali, e dei corpi dissolti, è così velenosa, che veramente non esiste al mondo veleno più potente; perché questo è capace per la sua forza ed il cattivo odore di mortificare ed uccidere qualsiasi essere vivente. Il Filosofo non sente mai quest'odore, se non rompe il suo vaso, ma lo può giudicare tale, dalla vista, e per il cambiamento dei colori, procedendo dal marciume di questa Composizione.

Questi colori quindi significano la putrefazione e la generazione che ci è stata data, per la corrosione e la dissoluzione dei nostri corpi perfetti, la cui dissoluzione procede dall'aggiunta di calore esterno, e dalla fierezza, ed ammirevole tagliente virtù del veleno del nostro Mercurio, che segna e si risolve in una semplice nuvola, cioè, in polvere impalpabile, tutto quello che esso trova per resistergli. Così il calore operando sopra e contro la radicale, metallica, vischiosa, unta mistura, ingenera sopra il soggetto, la nerezza. Per cui allo stesso tempo, la Materia è dissolta, è corrotta, cresce nera, e contribuisce al processo; perché tutta la corruzione è generazione, e perciò la nerezza deve essere attentamente desiderata; perché è la vela nera con la quale la Nave di Teseo tornò vittoriosa da Creta, che era la causa della morte di suo Padre; così questo padre deve morire, affinché dalle ceneri di questa Fenice ne possa sorgere un'altra, ed il figlio possa essere Re.

Certamente colui che non vede questa nerezza all'inizio della sua operazione, durante i giorni della Pietra; qualsiasi altro colore egli veda, certo fallirà nell'Opera, e non potrà creare altro che Caos; perché non opera bene, se non arriva alla putrefazione; poiché se non arriva alla putrefazione, non corrompe, non ingenera, e per conseguenza, la Pietra non può avere vita vegetativa per accrescersi e moltiplicarsi.

Ed in tutta verità, io te lo dico ancora, che quand'anche tu lavori sulla vera materia, se all'inizio, dopo aver posto le Composizioni nell'Uovo Filosofale, e dopo averle agitate sul fuoco, se allora, io dico, tu non vedi questa testa del Corvo, il nero del nero più nero, allora dovrai ricominciare, perché questa colpa è irreparabile, e non potrà essere emendata; specialmente il colore Arancio, o mezzo rosso, deve essere temuto, perché se all'inizio tu vedi questo in quel piccolo Uovo, senza dubbio, tu brucerai, o hai già bruciato la vegetazione e la crescita della tua Pietra.

Il colore che tu devi avere, deve essere interamente perfetto nella Nerezza, come quello di questi Dragoni, per il tempo di quaranta giorni; Lasciamo perciò che coloro che non otterranno questi marchi essenziali, si ritirino per tempo dalle operazioni, affinché possano riscattarsi dalla sicura perdita. Sappi anche, e nota bene, che in quest'Arte non c'è altro che raggiungere questa nerezza, e non c'è niente di più facile da ottenere; perché da quasi tutte le cose del mondo, mescolato alla mistura, tu potresti ottenere una nerezza dal fuoco: ma tu devi ottenere la nerezza che proviene dai perfetti corpi Metallici, che dura un lungo periodo, e non è distrutta in meno di cinque mesi; dopo ciò, infatti, segue immediatamente il desiderato biancore. Se tu lo ottieni, avrai già abbastanza, ma ancora non tutto. Come per il colore bluastro e giallastro, questo significa che la Soluzione e la Putrefazione non sono ancora finite, e che i colori del nostro Mercurio non sono stati ancora adeguatamente miscelati, e putrefatti con il resto. Allora questa nerezza, e questi colori, insegnano chiaramente, che in questo inizio la materia ed il composto iniziano a putrefarsi e dissolversi in polvere, meno che gli Atomi del Sole, i quali in seguito sono mutati in rivestimenti permanenti.

E questa dissoluzione è dall'invidioso Filosofo chiamata Morte, Distruzione e Perdizione, poiché le nature mutano la loro forma, e da qui derivano le tante allegorie sull'uomo morto, tombe e sepolture. Altri lo hanno chiamato Calcinazione, denudazione, Separazione, (.) poiché le Composizioni sono mutate e ridotti in più piccole pezzi e parti. Altri hanno chiamato esso Riduzione nella prima materia, Mollificazione, Estrazione, Commistione, Liquefazione, Conversione degli Elementi, Sublimazione, Divisione, Umazione, Impostazione, e Distillazione, poiché quello le Composizioni sono sciolte, portate indietro in semi, ammorbidite, e circolate all'interno del bicchiere.

Altri lo hanno chiamato Xir, o Iris o Putrefazione, Corruzione, Scurezza Tenebrosa, un abisso, Inferno, Dragoni, Generazione, Entrata, Immersione, Compimento, Congiunzione, ed Fecondazione, perché la materia è nera e acquatica, e le nature sono perfettamente mischiate, e strette l'una nell'altra. Perché quando il calore del sole lavora su di loro, sono mutati inizialmente in polvere, o acqua grassa e glutinosa, che sentendo il calore, vola in alto sulla testa del piccolo pollo, con il fumo, che è come dire, con il vento e l'aria; da questo momento quest'acqua si scioglie e fuoriesce dalle Composizioni, scende ancora e discendendo riduce e risolve, più che può, il resto delle composizioni Aromatiche, sempre facendo così, fino a che il tutto sarà come un brodo nero in qualche modo grasso. Ora tu puoi capire perché la chiamano sublimazione o volatilizzazione, perché esso sale in alto, e Ascensione e Discesa, perché esso monta e discende all'interno della fiala.

Un poco dopo, l'acqua comincia a farsi spessa e coagularsi in qualche modo di più, crescendo molto nera, come pece, e finalmente viene il corpo e la terra, che gli invidiosi hanno chiamato Terra Foetida, che significa Terra Maleodorante: perché prima della perfetta putrefazione, che è naturale come ogni altra può essere, questa terra puzza, creando un odore simile all'odore delle fosse riempire di marciume, e con i corpi come ancora caricati con la loro mistura naturale. Questa terra era da Ermes chiamata Terra Foliata o la Terra delle Foglie, anche se il suo vero e proprio nome è Leton, che deve in seguito essere sbiancata. Gli Antichi Saggi che erano Cabalisti hanno descritto questo nelle loro Metamorfosi, mediante la Storia del Serpente di Marte, che aveva divorato i compagni di Cadmo, che lo avevano ridotto schiavo, inferendogli ferite di lancia contro una Quercia cava. Nota questa Quercia.

 

 


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Indice: Nicolas Flamel