Sul "Conoscere se stessi Considerazioni (Il significato dell'esistenza) Alcuni di noi (in Massoneria, per esempio), considerano ancora, come conformazione dell'uomo, il "Trinomio Inferiore", e cioè il Corpo, l'Anima e lo Spirito (Squadra, Compasso e Libro), ed ancora, se vogliamo, il Sale, lo Zolfo ed il Mercurio. Che poi alcune tradizioni indichino ancora altre componenti animistiche dell'uomo quali il Corpo Astrale, l'Anima Vegetativa, etc. etc. ritengo che possano essere considerate derivate, supplettive e quindi non basilari agli effetti di questa disamina. Inoltre queste ultime possono essere condizionate da situazioni contingenti e locali, per popoli appartenenti a diverse culture e civiltà. Ed ancora, in ragione dell'età e delle variazioni del "modo di essere" dei soggetti nel corso del loro vivere. Con Cartesio (il francese Descartes), nel 1600 si fa piazza pulita di tutto questo che fino ad allora veniva tramandato e si riduce l'uomo a due sole componenti : l’Anima ed il Corpo! Definite Rex-cogitens l'una e Rex-estensa l'altra, viene affermato che il Corpo non può pensare e ciò che pensa non è il Corpo! Anche la Chiesa di Roma (cioè l’ufficialità dell'epoca), finisce per adottare questo sistema, forse non del tutto - o per tutti - ma per "il popolo" va bene così semplificato. Non mi sembra di poter condividere il concetto che "ciò che pensa" non sia il corpo. Perché l'uomo, come era ai primordi e come è oggi "pensa" con tutto se stesso, cioè con l'insieme di tutto il sistema nervoso, ramificato ed alimentato dal corpo. In effetti cervello, sistema nervoso, scheletro, muscolatura, ecc. sono un "insieme", un tutt'uno, nel pensare a questo livello. Forse influenzato da letture e riflessioni di parecchi anni, ritengo che il limite del pensiero - e quindi il significato stesso dell'esistenza - si trovi "oltre l'Abisso". Oltre quello spazio che nell'Albero Sefirotico della antica Kabbala divide il mondo creato (cioè "materia"), dal Mondo delle Idee non pensate ancora. Delle Idee Luminose così dette perché non oscurate dalla materializzazione del pensiero. Poiché noi pensiamo con parole. E purtroppo è con quelle soltanto che conosciamo! Consideriamo anche, necessariamente, che molte idee, o meglio pensieri, forse, possono nascere nella mente dell'uomo suggerite però da "necessità" contingenti che desiderano manifestarsi. Anche il vecchio Aristotele affermava che nulla esiste nella mente che non provenga dai sensi. Ovviamente poi occorre anche individuare esattamente - cosa si possa intendere per "sensi" - sopratutto in merito alle loro "sedi" reali, che sono, in questo caso, una cosa ben diversa dagli "organi dei sensi" esterni. Che sono, questi ultimi, i mediatori soltanto tra il mondo esterno ed il nostro mondo interiore, con le sue "scelte" e ciò che ne consegue. Del resto altri e ben più importanti pensatori e studiosi, come Paracelso mi pare, danno notevole importanza al condizionamento che i sensi, tramite la mente, portano all'individuo. Magari inconsapevole nelle sue scelte.
Qualcuno dice che un laghetto gelato lo vediamo - o consideriamo - in due modi diversi a seconda se abbiamo vissuto l'esperienza di caderci dentro oppure no. Quindi ora sostengo che l'uno, il Corpo, e l'altra, cioè l'Anima, siano entrambi "viventi" fino a che un terzo componente, lo Spirito, il "vitale", li tiene uniti e funzionanti. Quindi il "Tre in Uno" è, mi pare, più realistico anche su questo piano dell'esistenza. Ciò che si "renderà" al disfacimento della matrice corporale (poca cosa davvero) dovrà quindi riguardare tutti e tre i piani dell'esistenza. Cioè: il materiale, poi l'animico mondo etereo-inferiore ed infine il piano di pura spiritualità nel senso di piano energetico-superiore. Insomma dove la Divinità è "naturante" prima di "manifestarsi" delle diverse "forme" della creazione. Differenziazione che fa Spinoza (poco dopo Cartesio), tra ciò che è il Tutto-in-sé-natura e che si differenzia soltanto nel modo-di-essere, appunto. Quindi distingue una Natura Creativa o Naturante ed il mondo della Natura-Naturata o manifestazione in forme diversificate e "momentanee". Ma l'uomo sentiva evidentemente il bisogno di rappresentare in qualche modo la Divinità, di visualizzarla, attribuendo questo compito ad una immagine o ad un oggetto che potesse ritenere "contenitore" della Divinità. Qualcosa insomma da adorare, alla quale immagine fare offerte, sopratutto per "chiedere doni" quali salute, ricchezza, ecc. Ogni "preghiera" non è in fondo che una domanda di qualcosa, anche se si tratta di una "salvazione". Questa forma devozionale forse si va un poco estinguendo, fino ad arrivare alla malintesa affermazione che "Dio è morto", almeno nel concetto creato dall'uomo per sua comodità e praticità.
Ora mi sembra che si vada sempre più affermando la consapevolezza, nata peraltro migliaia di anni fa con l'antica Gnosi, che, dando rilievo alla dignità dell'uomo in se stesso, consentiva di affermare nelle sue preghiere: Tu, Dio, ed io, siamo Uno". E non deve essere intesa come una bestemmia, assolutamente; ma ci si potrebbe rifare, per questa affermazione, al concetto già discusso nel medio-evo sulla Creazione che, se avvenuta per "emanazione", comporta che vi sia nell"emanato" una parte, una componente dell'"emanante", necessariamente. Mentre mi pare che la Chiesa di Roma sostenga la tesi della Creazione realizzata ex-nihilo, cioè dal nulla. Tesi poco sostenibile, per evidenza, se non considerando il "nulla" come la Divinità! Mi sembra che, inoltre, l'"insieme" del corpo sia un principio del salutismo nella New-Age, perché questa concezione, che possiamo definire ultra-panteistica, si va affermando in correnti spirituali che pur non inventando niente di nuovo si manifestano oggi in un insieme di pulsioni spirituali di ricerca alternativa. In quanto si tende ad un rifiuto di"dottrine"religiose e di mediatori di spiritualità interessate, legate ad interessi di parte. Perché Dio, (la Divinità nell'uomo), non si rivela né alla Ragione né all'appartenenza ad una corrente religiosa, ma si manifesta, caso mai, all'esperienza dell'anima, nel "sentire in sé". Ed intendo quel "sentire" che è possibile solamente in condizioni di "trasformazione" del modo-di-essere e che forse, secondo alcuni, tenderà a coinvolgere in maggior numero gli uomini del futuro, nella nuova era dell'Acquario. Se questo processo di cambiamento in atto (non sembra, ma c'è) si svilupperà, allora potrà forse riportare l'uomo e le sue componenti sottili a quella unità che era in principio, prima della frammentazione dovuta alla "caduta". E' ancora possibile. Il passato non esiste solo perché lo si ricorda, ma perché ognuno "è" il suo passato.
Com'era l'uomo? Jacob Boheme, il grande spiritualista del 1600, poco conosciuto in Italia (guarda caso!), già affermava che prima della Caduta, il "pensiero" era il corpo dell'uomo (cioè il suo "essere" non era gravato da un corpo materiale ed egli poteva entrare nella materia o vagare negli spazi superiori).
Ed allora? Allora c'è da considerare che il primo Libro della Bibbia, nel Pentateuco, cioè il Genesi, nel descrivere la Creazione al Cap. 1°, vers. 26, dice:"Facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza...", e nel vers. 27 continua :"E creò l'uomo-, ad immagine sua; ad immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò", con tutto ciò che implica il concetto di "maschio e femmina", cioè l'Androginia, ecc. ecc. Mentre poi, successivamente; al Cap. 2 vers. 7 dice:"Formò (sic! non «creò») dunque il Signore Dio l'uomo dal fango della terra (e non più a sua immagine e somiglianza), e gli inspirò in faccia lo spirito della vita, e l'uomo divenne persona vivente". Chi fu quindi il nostro Adamo? Il nostro reale progenitore? L'uomo "creato" a sua immagine oppure l'uomo "formato" con il fango della terra? Possiamo considerare che lo Spirito li abbia fatti diventare viventi tutti e due, che l'Anima (la Coscienza in sé, in certo qual modo), si sia formata in entrambe gli esseri. Ma il Corpo? Non credo che il primo ad essere Creato ne fosse fornito, visto che fu creato "simile a Dio", essere puro, immateriale. E quindi, allora, solo il secondo, "formato" con il fango della terra, è gravato da questo fardello, con tutti il difetti e le "pulsioni" della sua "terrestralità"? Ed allora noi, oggi, chi siamo? C'è molto dubbio per una eventuale risposta!
Tempo fa ero stato invitato a Perugia per discutere, anche lì, delle componenti dell'uomo. Ma sono passato prima, in una specie di pellegrinaggio, da Città della Pieve, dove avevo avuto una specie di "esperienza" iniziatica in un congresso durante il quale ho avuto la fortuna di conoscere Francesco Brunelli, medico di Perugia passato ormai da tempo alle "valli celesti", che è stato il personaggio più vicino ad essere un vero "iniziato" tra quanti io abbia conosciuto in molti anni di interessamento alla Tradizione Iniziatica. Ebbene, rivisitando quel luogo ho immaginato di parlare con lui e, sempre fantasticando, dirgli che sono ancora in preda a dubbi, dopo anni di ricerca e di studio. Che sono dubbioso sulle cose che leggo e che apprendo, su ciò che ne ricavo. Ed infine su ciò che ho raggiunto, quel poco! Non sono certo un "illuminato", per carità! Non so cosa manca e dove si possa arrivare infine! L'ho quasi sentito rispondermi: "Continua ad avere dei dubbi, con i dubbi si può andare avanti. Con le (presunte) certezze ci si ferma e solo altri, eventualmente, potranno sapere se sei nel giusto". Non a caso nell'immaginario Tempio Interiore che si vuole edificare vi sono le Due Colonne di antichissima tradizione, che consentono di "collocarci" tra l'uno e l'altro degli "estremi", per un modo-di-essere creato da noi stessi! Per realizzare la nostra ri-generazione ed il dominio sulla materia. Un Compasso che domini totalmente la Squadra! Da: www.grandeoriente.it |