Il Testo di A.Reghini AI LETTORI La rivista IGNIS non è che la continuazione della rivista ATHANOR, che abbiamo pubblicato durante il 1924. È cambiato soltanto il titolo e l'indirizzo postale. Per tutto il resto potremmo ripetere oggi quanto scrivevamo ai lettori del numero di Gennaio-Febbraio di Athanor del 1924. Anche IGNIS è una rivista interamente consacrata agli studi iniziatici. Le questioni politiche e quelle religiose non ci interessano. Potremmo solo occuparcene per la connessione che talvolta intercede tra i nostri studi e tutti gli altri argomenti. IGNIS non ha per scopo di fare propaganda ad alcuna teoria o scuola [...] I collaboratori di IGNIS hanno in comune soltanto un profondo interesse per l'esoterismo ed ognuno di essi è responsabile di quanto scrive e soltanto di quanto egli stesso scrive. La rivista è responsabile dell'indirizzo generale. Come abbiamo fatto in Athanor, intendiamo attenerci esclusivamente a criteri scientifici e culturali, sfrondando il terreno da tutte le erbacce sentimentali. [...] Soltanto l'esperienza, estesa ad ogni campo, e la comprensione razionale od iper-razionale ci danno affidamento sicuro per raggiungere delle conoscenze. Quanto alla Conoscenza Integrale essa è evidentemente irraggiungibile per mezzo dell'indagine analitica e della ragione discorsiva. Per conquistarla [...] è necessario liberare la coscienza dalla soggezione [...]. È necessario insomma [...] nascere ad una “vita nuova” mediante la Rigenerazione che la tradizione iniziatica [...] simboleggia nella trasmutazione alchemica. Nel forno ermetico [...] arde il fuoco filosofico, calore centrale ed occulto per cui si compie la conversione degli elementi. È il fuoco rapito al Cielo da Prometeo, [...] fuoco sacro dei persiani e delle vestali [...]. È la fiamma in cui vive la salamandra ermetica e da cui si invola rinascendo dalle proprie ceneri la purpurea immortale Fenice [...]. È l'ardore a divenire del mondo esperti che consuma gli Ulissidi e la schiatta di Eblis, nati non a viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza. Questo sacro fuoco, lento e costante, che non bisogna lasciare spegnere, e che va trasmesso da fiamma a fiamma, da Iniziato ad iniziando, ha carattere eminentemente purificatore e spirituale, ed a torto e vanamente è stato confuso con il calore della Fede, la fiamma della Carità e l'Amore per le creature; tutte cose calorose assai ma che per condurre alla conoscenza, più che al fuoco ermetico della Grande Opera sono affini ai pannicelli caldi. Questo Fuoco Sacro non è perduto; anche se il Tempio ad esso consacrato ne è deserto, anche se in sua vece ed in templi che la Saggezza non illumina arde una impura fiamma usurpatrice. Riconquistare la Terra Santa, nella Città Santa e sul Sacro Colle ricostruire il Tempio, e nel Santuario del Tempio ricollocare il Fuoco Sacro è l'obiettivo tradizionale, il compito e l'aspirazione di tutti gli Artefici, Costruttori e Cavalieri che operano e lottano sotto gli auspici della gerarchia spirituale universale. Con le nostre forze e con le nostre conoscenze noi intendiamo partecipare a questa opera. Nelle tenebre grandi della gelida indifferenza, anche la modesta fiamma di IGNIS desterà qualche torpore, illuminerà qualche ombra. Ne siamo certi e ne saremo paghi. A. Reghini
da: IGNIS Rivista mensile di Studi Iniziatici - Anno 1 - Numeri 1 e 2 Gennaio e Febbraio 1925 |