A.D. 1640
Il reale esempio non fu trascurato dalla nobiltà, dall'alta borghesia e dal clero della Scozia che si unirono in ogni circostanza per il benessere dell'Ordine e della Fratellanza. Essendo spesso il re Gran Maestro, i Muratori di Scozia furono obbligati ad avere un Gran Maestro e un Gran Sorvegliante stabili, che avevano un salario dalla corona ed anche un riconoscimento ad ogni nuovo Fratello che entrava nel regno. E i loro compiti non riguardavano solo di regolare ciò che accadeva nella Fratellanza, ma anche di ascoltare e definire tutte le controversie fra Muratori e padroni e di punire il Muratore se la lamentela dipendeva da lui nonché ad obbligare entrambi a patti onesti. In tali udienze, se il Gran Maestro era assente (ciò spesso accadeva) lo sostituiva il Gran Sorvegliante. Questo privilegio si mantenne sino alle guerre civili, ma è ora caduto in disuso. Esso non può essere ripristinato fino a che il re non divenga un Muratore ciò che non si è più verificato dopo l'unione dei regni.
Tuttavia la grande cura che gli Scozzesi ebbero per la vera Muratoria, risultò in seguito molti utile all'Inghilterra perché la saggia e magnanima regina Elisabetta, mentre incoraggiava le altre arti, avvilì la Muratoria, perché, essendo donna, essa non poteva essere creata Muratore. Tuttavia essa avrebbe potuto impiegare molti Muratori come fecero altre grandi donne quali Semiramide ed Artemisia.


A.D. 1666
Dopo la sua morte re Giacomo VI di Scozia, successe alla corona di Inghilterra e, quale Re Muratore, risuscitò le Logge Inglesi. Ed essendo il primo re di Gran Bretagna, egli fu anche il primo principe del mondo che ristabilì l'Architettura romana sulle rovine della decadenza gotica. Dopo molti anni di oscurità e di decadenza della letteratura, insieme alla rinascita di tutte le scienze del sapere, anche la Geometria riacquistò terreno e tutte le nazioni civili compresero la confusione e la decadenza delle costruzioni gotiche, sicché nel XV, e nel XVI sec. lo «Siile Augusteo» rinacque in Italia dalle sue rovine con Bramante, Barbaro, Sansovino, Michelangelo, Raffaello, Urbinate, Giulio Romano, Serglio, Labaco, Scamozi, Vignola e con molti altri Architetti ma sopra tutto con il grande Palladio che non fu tuttavia sufficientemente imitato in Italia, ma giustamente esaltato in Inghilterra dal nostro grande Maestro Muratore, Inigo Jones.
Ma per quanto tutti i veri Muratori stimassero gli esempi di questi architetti italiani, si deve dire che lo Stile Augusteo non fu ripreso da nessuna testa coronata prima di re Giacomo VI di Scozia e I di Inghilterra, il quale protesse il detto valente Inigo Jones che egli impiegò per costruire il suo palazzo reale di White-Hall. Ma durante il suo regno, in tutta la Gran Bretagna, fu solamente eretta la casa dei banchetti, prima parte di essa, la quale è la più bella stanza della terra. Essa fu eseguita come Maestro-Muratore dal valente Mister Nicola Stone, alle dipendenze dell'architetto Jones.
Dopo la sua morte, suo figlio re Carlo I, essendo anche lui Muratore, protesse, come il padre, Jones e avrebbe voluto fermamente continuare il reale disegno di suo padre circa White-Hall e secondo lo stile di Jones, ma fu purtroppo distolto dalle guerre civili. Dopo queste guerre, ristabilita la famiglia reale, anche la Muratoria fu ugualmente posta in auge, specialmente in occasione del doloroso incendio di Londra dell'anno 1666. Allora la City-Houses fu ricostruita secondo lo Stile Romano e quando re Carlo II fondò l'attuale cattedrale di S. Paolo in Londra (essendo andata distrutta l'antica costruzione gotica) essa fu eseguita secondo lo stile di S. Pietro in Roma e sotto la direzione del valente architetto Sir Christopher Wren. Questo Re costruì anche il suo palazzo reale di Greenwich; secondo il progetto di Inigo Jones (che egli aveva disegnato prima di morire) e diretto dal genero di questi Web. Tale costruzione e stata ora adibita ad ospedale per i marinai. Egli fondò anche il collegio di Chelsea, ora ospedale per i soldati; e ad Edimburgo iniziò e terminò il suo palazzo reale di Haly-Rood-House, su disegno e sotto la direzione di Sir William Bruce Bart, Maestro dei lavori reali in Scozia. Cosicché, oltre alla tradizione degli antichi Muratori ora esistente e sulla quale si può contare, abbiamo molte ragioni per ritenere che re Carlo II fosse un Accettato Libero Muratore e che, come tutti affermano, abbia grandemente incrementato l'Ordine.
Ma durante il regno di suo fratello, il re Giacomo II, sebbene molte costruzioni romane fossero portate avanti, le Logge dei Liberi Muratori di Londra caddero molto nell'ignoranza non essendo opportunamente frequentate e coltivate.
Ma dopo la rivoluzione dell'anno 1688 re Guglielmo, pur essendo un principe guerriero, per la sua inclinazione per l'Architettura, portò avanti la costruzione dei detti due ospedali di Greenwich e di Chelsea e costruì una parte del suo palazzo reale di Hampton Court e iniziò e terminò il suo incomparabile palazzo a Loo in Olanda ecc. E, l'illuminato esempio di questo glorioso principe (che da molti è ritenuto Libero Muratore) spinse la nobiltà, la borghesia, il clero e i sapienti della Gran Bretagna a coltivare di più lo Stile Augusteo, come appare da un gran numero dei migliori edifici eretti durante il suo regno.
Nel nono anno di regno della nostra nuova sovrana, la regina Anna, Sua Maestà e il Parlamento promulgarono una legge per la erezione di cinquanta nuove parrocchie in Londra, Westminster e sobborghi e la regina accordò un mandato ad alcuni eminenti cittadini, a due Arcivescovi, a dei Vescovi e ad altri degni uomini di Chiesa, di porre in esecuzione la legge. Essi disposero che le suddette nuove Chiese fossero erette seconde l'antico Stile Romano, come oggi appare, vedendo quelle che furono effettivamente costruite. E i detti onorevoli commissari, avendo una uguale buona capacità in Architettura, portarono avanti il lodevole grande progetto e fecero rivivere l'antico Stile sorretti dall'Ordine e dall'incoraggiamento di S. M. Re Giorgio che si degnò di far porre la prima pietra per la fondazione della sua Chiesa parrocchiale di S. Martino in Campis nel lato sud-est (per incarico di S. M., il Vescovo di Salisbury) che ora è stato ricostruito forte, largo e bello con il danaro dei parrocchiani.
In breve, ci vorrebbero molti grossi volumi per descrivere i molti splendidi esempi della potente influenza della Muratoria, sin dal suo sorgere, in ogni età ed in ogni nazione, come può essere appreso dalla storia e dalle testimonianze dei viaggiatori. Specialmente in quelle parti del mondo dove gli Europei ebbero contatti e commerciarono, rovine di antichi, grandi e magnifici colonnati sono stati scoperti dagli archeologi i quali, tuttavia, non mancarono di deplorare la generale devastazione compiuta dai Goti e dai Mussulmani. Possiamo perciò concludere che nessuna Arte fu mai tanto incoraggiata come questa: e che realmente nessuna altra Istituzione fu così pienamente utile all'Umanità. Da ciò appare evidente che le società o gli Ordini dei Cavalieri guerrieri e religiosi, nell'evolversi dei tempi, adottarono molti importanti usi di questa antica Fraternità. Nessuno di essi fu meglio ideato, meglio organizzato e nessuno di essi osservò più religiosamente le proprie leggi e i propri doveri di quanto abbiano fatto gli Accettati Liberi Muratori in ogni tempo ed in ogni nazione. Costoro, mantennero e propagarono i loro principi in una maniera peculiare che neanche i più dotti e i più abili poterono penetrare, sebbene ciò sia stato assai spesso tentato: essi si conoscono e si amano l'un l'altro, spesso senza l'aiuto della parola e, a volte, avendo linguaggi diversi.
Le libere nazioni britanniche, dopo essere state devastate da guerre civili e straniere, godendo ora i buoni frutti della pace e della libertà, crebbero la loro felice inclinazione per la Muratoria di ogni specie e fecero rivivere le esaurite Logge di Londra. Queste portarono allo sviluppo di questa bella metropoli - e così di molte altre città - con parecchie Logge particolari: esse tenevano una Comunicazione quadrimestrale e una Grande Assemblea annuale nelle quali i sistemi e gli usi della più antica e saggia Fratellanza furono opportunamente sviluppati e l'Arte Reale fu debitamente coltivata e il cemento della Fratellanza preservato, cosicché tutto il corpo rassomiglia ad un arco ben costruito. Parecchi nobili e signori delle più elevate dignità, uomini del clero e colti discepoli delle più diverse professioni e classi si sono liberamente uniti, si sono sottoposti ai doveri ed hanno accettato la divisa dei Liberi Accettati Muratori, sotto il loro attuale e degno Gran Maestro, il nobilissimo principe, il Duca di MONTAGLI.
 

 

I Fratelli dovranno gentilmente offrire la loro mediazione, alla quale i Fratelli dovranno sottomettersi con riconoscenza. Se però questa sottomissione non sarà possibile, si porrà addivenire al processo, ma senza animosità e senza collera (non in maniera comune), astenendosi dal fare o dal dire cose che possano ferire l'amore fraterno ed interrompere la reciprocità dei buoni rapporti, affinché ciascuno possa constatare l'influenza benefica della Muratoria, É così che hanno operato dalle origini del Mondo tutti i buoni Muratori e così fino alla fine dei tempi

QUESTA SIA LA PAROLA: COSI' SIA.
 


 

P O S T S C R I P T
Un nobile Fratello, dotto in legge, ha comunicato all'Autore (mentre questo lavoro era in stampa), l'opinione del grande giudice Coke, sulla legge contro i Muratori di Enrico VI,  di cui a pag. 35 di questo Libro (32): questa citazione l'Autore l'ha citata con l'originale e cioè:


«Istituzioni di Coke, 3° parte, foglio 99.
La ragione per cui fu fatta una così perfida lotta va ricercata nel fatto che furono violati e soppressi sia la validità sia l'esecuzione degli Statuti dei Lavoratori. Ora (dice Lord Coke) tutti gli Statuti concernenti i Lavoratori, prima di questa legge o ad essa riferentesi, furono abrogati dallo Statuto di Elisabetta con il quale furono soppressi l'inizio e la fine della legge ira questione. Conseguentemente, questa legge non ha avuto nessuna forza e vigore, perché «cessante ratione Legis, cessat ipsa Lex». La base della lotta contro questo Statuto era che «questi capitola e Congregazioni violarono ed infransero il buon andamento e l'esecuzione degli Statuti dei Lavoratori» i quali non possono essere qui allegati perché scomparsi. Perciò essi dovrebbero essere posti al di fuori della incombenza del Giudice di Pace, secondo il Maestro Lambert
».

Questa citazione conferma la tradizione degli antichi Muratori, che questo dottissimo Giudice realmente appartenne alla antica Loggia e fu un leale Fratello.

 

 


 

32 - La pagina indicata è quella dell'edizione originale del 1723, il link rimanda al passo di interesse.

 

 

Indice

Dedica Dal 4003 a.c. al 1490 a.c. dal 1450a.c. al 352 a.c.

dal 304 a.c. al 1475a.d. dal 1640a.d. al 1666 a.d.