LA CATENA DI UNIONE
Su, Compagni, su, Maestri
Di quest'Ordine sublime,
Facciam pur con nostre rime,
Che ciascun di noi s'addestri
A tirar colpi novelli
In onore dei Fratelli.
Sono tutti curiosi
Di saper nostri lavori;
Ma farem dei nostri cuori,
I segreti così ascosi,
Che neppur sia noto a quelli
Come bevono i Fratelli.
Quei che vantan nostri segni
Stolti son qual Uom che crede
Di saper ciò che non vede,
E mai pur saremmo degni
Noverarci tra di quelli
Senza il titol di Fratelli.
Ma la nostra scienza tutta
Sull'amore e l'equitate,
Sull'aver d'altri pietate,
Sul far bene è sol costrutta.
Né mai fuor di tai livelli
Va la norma dei Fratelli.
Ogni etade ed ogni suolo
Visti ha prenci e Regj a schiere
Cambiar l'armi lor guerriere
Per un semplice grembiuolo,
E vestirlo e farsi belli
Del gran nome di Fratelli.
Se tra noi luogo non hanno
Le tue Ninfe, Amor, perdona;
Ch'ove il tuo nome risuona,
Tutto è colpa e tutto è inganno,
Né tener san donne imbelli
Il segreto dei Fratelli.
CORO
Via, stringiamci mano a mano
E teniamci saldi insieme,
A dispetto di chi freme,
Per tal nodo almo e sovrano,
E
così si rinnovelli
Quest'unione de'Fratelli.
Anonimo 1750
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