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 Italiane del XVIII e XIX Secolo

 

 

 

LA CATENA DI UNIONE

 

Su, Compagni, su, Maestri

Di quest'Ordine sublime,

Facciam pur con nostre rime,

Che ciascun di noi s'addestri

A tirar colpi novelli
In onore dei Fratelli.

Sono tutti curiosi
Di saper nostri lavori;
Ma farem dei nostri cuori,

I segreti così ascosi,
Che neppur sia noto a quelli

Come bevono i Fratelli.

Quei che vantan nostri segni

Stolti son qual Uom che crede

Di saper ciò che non vede,

E mai pur saremmo degni

Noverarci tra di quelli

Senza il titol di Fratelli.

Ma la nostra scienza tutta

Sull'amore e l'equitate,

Sull'aver d'altri pietate,
Sul far bene è sol costrutta.

Né mai fuor di tai livelli

Va la norma dei Fratelli.

Ogni etade ed ogni suolo
Visti ha prenci e Regj a schiere

Cambiar l'armi lor guerriere

Per un semplice grembiuolo,

E vestirlo e farsi belli
Del gran nome di Fratelli.

Se tra noi luogo non hanno
Le tue Ninfe, Amor, perdona;

Ch'ove il tuo nome risuona,

Tutto è colpa e tutto è inganno,

Né tener san donne imbelli
Il segreto dei Fratelli.

CORO
Via, stringiamci mano a mano

E teniamci saldi insieme,

A dispetto di chi freme,
Per tal nodo almo e sovrano,

 E così si rinnovelli
Quest'unione de'Fratelli.

Anonimo 1750