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State ascoltando la "Restaurazione della Loggia delle Nove Sorelle"

 

Alle pagine 192 e 194 del Tomo I degli "Annali Massonici" di Caillot, sono riportate queste Strofe che celebrano il nuovo innalzamento delle Colonne avvenuto nel 1806, dopo la Rivoluzione, della famosa Loggia delle "Nove Sorelle". Queste strofe le si ritrovano anche nella "Lyra massonica" del 1809.
Un'altra canzone degli "Annali Massonici" "Stanze sulla ripresa dei Lavori delle Nove Sorelle", nel Tomo II, riprenderà lo stesso soggetto.

La canzone è stata pubblicata nuovamente nella "Lyra dei Franco-Massoni" nel 1830.

La Loggia delle "Nove Sorelle", fu fondata nel 1776 e posta sotto la tutela delle Muse (le nove sorelle del Parnaso), la Loggia delle Nove Sorelle, si credeva destinata alla cultura delle scienze, delle lettere e delle arti ; fu un luogo classico del secolo delle Luci per tutti gli Enciclopedisti, fu in questa Loggia che il 7 aprile 1778, Voltaire fu iniziato, due mesi prima della sua morte avvenuta il 30 maggio dello stesso anno. 


Così scriveva, nel sua esposizione del 1779 l'Oratore della Loggia La Dixmerie :
"... i più grandi compositori, i virtuosi più celebri si sono affrettati a disporsi sotto il gonfalone delle Nove Sorelle.

... la Loggia delle Nove Sorelle può essere considerata una sorta di colonia delle arti, dove l'uomo che le coltiva vi è ammesso, e a qualunque nazione appartengano, gli uomini di tutti i paesi d'Europa che con i loro talenti vi partecipano, rendono onore, con le loro produzioni, alla propria patria."

Venerabile di questa Loggia fu anche Benjamin Franklin.

I letterati Florian, Roucher Chamfort, Guichard Neufchâteau, i pittori Greuze e Joseph Vernet, lo scultore Houdon, i musicisti Dalayrac e Piccinni, il dottor Guillotin Jean-Baptiste Mercier del Paty, i fratelli Montgolfier, Lacépède furono tutti membri delle Nove Sorelle.

Questa loggia manifestò anche una certa influenza nella vita intellettuale parigina fondando, con l'intermediazione di alcuni suoi membri, Court de Gebelin, Cordier de Saint-Firmin e La Dixmerie, la Società Apollonienne, ribattezzata poi, nel 1780, Museo di Parigi, e, con Pilâtre de Rozier e Moreau Moreau de Saint-Méry, futuro Venerabile, il Musée de Monsieur, ribattezzato poi, nel 1781, con Liceo.

La rivalità tra queste due istituzioni, però, trascinò nei dissensi la stessa Loggia che nel 1827, non contando più di una ventina di membri, si fuse con la più numerosa Saint-Louis, ma mantenendo il suo prestigioso titolo distintivo e ritrovando una certa combattività di un tempo.


Malgrado questo ritorno di celebrità che continuò fino al 1836, la Loggia non cessò di esaurirsi, per spegnersi definitivamente nel 1852.

 

 

 

STROFE
Sulla restaurazione della R:. Loggia delle
Nove Sorelle, dopo quindi anni di interruzione

Cantate in presenza di qualcuno dei suoi più
Antichi fondatori
Aria: L’Imene è un luogo delizioso

Giorni felici, per te sono finiti
I rimpianti, le pene crudeli:
Delle Nove Sorelle gli amici fedeli,
Nel loro tempio sono riuniti.
Viaggiatori di nuovo a bordo,
Che dispersi da una tempesta,
Salvati tutti da un naufragio,
Si ritrovano infine nel porto
dopo un difficile viaggio.

O voi, per chi fu elevato
Questo tempio dove brillano le vostre luci,
Che è dolce per voi giovani fratelli,
Di vederlo con le vostre mani salvato!
C’è un nuovo pellegrinaggio
Che andate ancora a tentare.
Gelosi di contribuire al vostro coraggio
Benediciamo il nostro destino,
Quando vi degnate di accettarci
Per vostri compagni di viaggio.

Per trovare sempre stimoli
Al sentimento che ci ispira,
Miei cari amici, poniamo la lyra
Tra la squadra e il compasso.
In zelo, in talento, in coraggio,
Paghiamo ciascuno il nostro tributo

E sappiamo tutti con qualche opera
Affascinare, a turno l’equipaggio:
Con questo mezzo si raggiunge lo scopo
Senza essersi accorti del viaggio.

Venite, seguiteci sui mari,
Caste sorelle, divine pulzelle;
Con le vostre corone immortali,
Intrecciate dei pampini verdi.
Del tempo per evitare l’oltraggio
Nascondeteci alla sua falce sotto dei fiori.
Qualche volta sul nostro passaggio,
Della felicità offriteci l’immagine,
E colmateci dei vostri favori
Fino alla fine del viaggio