Fatto e messo in musica dal Fratello Plane 
per il giorno dell'installazione della Loggia "Della Speranza"


Aria: di Lindor de Dezède: "Voi l'ordinate, io mi farò conoscere"


Non attendete la lamentosa romanza
I suoi dolci accenti convengono all'amore
Alla speranza appartiene questo bel giorno
Oh amici miei, io canto la speranza.
Il perseguitato dalla sventura che assedia l'indigenza
Languisce curvato sotto il peso della disgrazia 
Tutto muore per lui, genitori, amici, felicità 
Ma nel suo cuore, vive ancora la speranza.
Alcuni vasti mari che superano la distanza 
Il nocchiero affronta il trapasso
Invano l'abisso è aperto sotto i suoi passi
Dorme tranquillo in seno alla speranza.
Delle lunghe disgrazie che affliggevano la Francia 
Ho visto gemere i nostri fratelli dispersi 
L'altare deserto, i nostri Tempi rovesciati
Sui loro resti si alza la speranza.
Rinasce infine la dolce fiducia
L'Oriente brilla e cento popoli diversi
Dei nostri lavori riempiono l'Universo 
Viva per sempre il giorno della speranza.

 


Questa canzone è estratta degli "Annali Massonici del Fratello Caillot" (Parigi 1807) dove l'ha ritrovata Daniele Ligou che la cita in "Canzoni massoniche dei XVIII e XIX secolo" (ABI Ed.)
Canta del rilancio delle attività massoniche dopo il colpo di arresto provocato dalla Rivoluzione al quale il testo fa chiaramente allusione (Delle lunghe disgrazie che affliggevano la Francia - ho visto gemere i nostri fratelli dispersi - L'altare deserto, i nostri Tempi rovesciati...).

 

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Il compositore dell'aria: "Voi l'ordinate, io mi farò conoscere" è Nicolas Dezède.

Le origini familiari di Nicolas-Alexandre Dezède, nato in Slovenia tra 1738 e 1742, morto a Parigi nel 1792, e il cui nome è spesso ortografato Dezaides, sono sconosciute e lui stesso non riuscì mai a scoprine l'origine, nonostante tutte le ricerche che gli costarono la sospensione della pensione annua di 50000 livre che gli era versata da un notaio, con la condizione che il nome del donatore rimanesse sconosciuto.
Alcuni indizi portano a credere che fosse figlio illegittimo di un principe tedesco (si è parlato anche di Federico II di Prussia).  
Oltre a delle romanze e della musica da camera, scrisse a partire dal 1772, con alterni successi una ventina di opere comiche. È anche l'autore dell'aria di Lindor del Barbiere di Siviglia di Beaumarchais, che è stata riutilizzata per la canzone massonica "Cantico sulla Speranza", e del celebre "Ah, vi direi Mamma?" sul quale il Fratello Mozart scrisse K. 265 le sue variazioni.