Carissimo Federico, ti ringraziamo per questo tuo sereno e legittimo sarcasmo che consente di fare giustizia di alcuni luoghi comuni. Da dire, in ogni caso, che la tua non è osservazione nuovissima, né insolita tanto che ti risponderò con le parole del Fratello Mario Zotti, il quale ventisette anni fa già ti rispondeva, replicando ad un giornalista: "È naturale che ai fini del mantenimento della identità di tradizione, i massoni usino tuttora, quali stimoli all'intuizione intellettuale, supporti alla meditazione e, quale solo linguaggio conveniente realmente all'espressione delle verità di ordine iniziatico, i simboli della loro arte costituiti da grembiulino e cazzuola, come Lei sardonicamente dice, ma anche da squadra, compasso, livella, filo a piombo e molti altri ancora. E questo poiché il simbolismo propriamente detto è veramente intuitivo, vale a dire in modo del tutto naturale, incomparabilmente più adatto del linguaggio per servire da punto di appoggio intellettuale e sopra-razionale, ed è proprio questo il motivo per cui costituisce il modo di espressione per eccellenza di ogni insegnamento iniziatico. Comunque, se sugli argomenti da me inadeguatamente accennati vuol farsi una idea un po' meno vaga, La prego di leggere il volumetto di Luc Benoist, L'Esotérisme, edito da Presses Universitaires de France. Nonostante la sua concisione potrà, allora, rendersi conto, tra l'altro, che al di là delle mancanze, di cui non è scevro il suo pensiero e che hanno senza dubbio contribuito a distorcerne fuori la fisonomia, piaccia o non piaccia la Massoneria pur resta l'unica, autentica organizzazione iniziatica rimasta in Occidente e che, ben oltre ai magnificati fasti illuministici e risorgimentali, i suoi fini trascendono i limiti angusti di questo mondo". Web Maestro |