Innanzi tutto, carissimo anonimo “cybernauta”, la ringraziamo per aver visitato il nostro sito e per aver voluto testimoniare la tua visita con una domanda affatto strampalata.
Dobbiamo premettere che allo stato attuale dell'indagine storica non è possibile dire con certezza se il poeta-soldato Ippolito Nievo sia stato affiliato o no alla Massoneria. Nessun documento, nessun elemento veramente probante è stato scoperto (come quello, venuto alla luce, che testimoniava inequivocabilmente l'appartenenza all'Ordine di Benedetto Cairoli, che fu tra l'altro amico carissimo del Nievo e suo compagno d'armi tra i Mille), il quale serva a dissipare definitivamente i dubbi e le incertezze. Quello che invece risulta accertato è che i suoi familiari non erano estranei ai segreti della Massoneria, come appare da questa informazione fornita al figlio garibaldino dalla madre Adele Marin in una lettera da Mantova, del 23 giugno 1860 (Ippolito Nievo: Lettere garibaldine, a cura di A. Ciceri, Torino, 1961.): «Il Parlamento nazionale s'è occupato di nuovo di quel famoso 33.'. ….. Gli han detto mille improperie, lo hanno chiamato immorale. Ma resta, certo intanto per tutto il '60. L'essere dunque immorale non è un gran male se si può sussistere non per abuso, ma col permesso dei superiori». La madre non si preoccupa di precisare chi sia questo famoso 33.'. dai trascorsi, lei dice, non esemplari, perché sa che il figlio ne conosce perfettamente l'identità.
Ippolito Nievo non si trovò coinvolto nel processo dei Martiri di Belfiore, cominciato il 7 dicembre 1852, unicamente per il fatto che nessuno degli arrestati lo denunciò e perché le spie austriache non riuscirono a leggere in qualche carta sospetta il suo nome. È probabile, comunque, che se il Nievo si affiliò alla Massoneria, ciò avvenne in questo periodo. Lo si desume anche dalla lirica all'Eterna poesia, compresa nelle “Poesie di un anima” della raccolta “Versi” (1855), nella quale è facilmente ravvisabile «un vago teismo, in qualche punto confinante con una specie di suggestione teosofica, insieme all'anelito verso l'Armonia unificatrice e sublimatrice e alle credenze bramaniche, la risposta sapienza dei Magi, i misteri eleusini... ».
Quindi, caro cybernauta, non sappiamo se il Nievo fu massone, ma riesce, comunque, assai verosimile l'ipotesi che, se non fosse stato prematuramente inghiottito dalle acque del Tirreno, avrebbe potuto assidersi tra i ricostruttori della Massoneria Italiana. |