I dettagli della Rassegna Stampa sono consultabili sul sito del Grande Oriente d'Italia: www. grandeoriente.it

Notizie, eventi, avvenimenti, comunicazioni

 

 

  • 30 settembre 2010 - Roma - Consacrazione della Loggia "Europa", all'obbedienza della Gran Loggia di Bosnia ed Erzegovina
    Sabato 2 ottobre si terrà a Sarajevo la cerimonia di consacrazione della Loggia "Europa", all'obbedienza della Gran Loggia di Bosnia ed Erzegovina, che verrà ufficiata dai dignitari della R.L. "Europa" N. 765 all'or. di Riccione.
    Il Fr. Liborius Ceran, Maestro Venerabile della Loggia "Europa" di Riccione, Grande Rappresentante della Gran Loggia del Lussemburgo, è stato delegato dal Gran Maestro a presenziare alla tornata ed a portare il suo messaggio di augurio.
    A questo importante evento parteciperanno i delegati delle logge "Europa" del Grande Oriente d'Italia e di altre Grandi Logge.

 

  • 28 settembre 2010 - Roma - (AGI) Massoneria: Raffi, Berlusconi e esponenti PDL non iscritti al GOI.
    "Il Grande Oriente d'Italia non si occupa né di politica, né di religione, osservando i principi fondamentali delle Massonerie regolari del mondo".
    Lo dice in una nota il Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, Gustavo Raffi, in riferimento a informazioni di stampa e precisa: "Gli onorevoli Berlusconi, Verdini, Letta e tale Carboni non sono iscritti al GOI. Il Grande Oriente non ha strutture riservate e logge coperte, ha espresso reiteratamente e pubblicamente la condanna senza appello del gellismo e, comunque, della P2. Gli elenchi degli iscritti sono a disposizione dell' autorità giudiziaria in qualsiasi momento".
    Raffi sottolinea ancora: la Massoneria "non è quindi né di destra, né di centro, né di sinistra e, pertanto, non detta linee politiche. Il Grande Oriente d'Italia la cui dirigenza, nelle varie istanze, è pubblica, si è espresso e si esprime esclusivamente sui grandi temi che attengono la libertà e la dignità dell'uomo e, in particolare, sulla scuola pubblica e la libertà di ricerca scientifica".
    Inoltre, "dall'esame degli elenchi degli ultimi 30 anni - precisa il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani - non risulta l'iscrizione dell'onorevole Previti, il quale in ogni caso, a seguito della condanna riportata, sarebbe stato immediatamente prima sospeso e poi espulso".

     

  • 28 settembre 2010 - Roma - Massoneria: Raffi (GOI), Berlusconi, Verdini, Letta e tale Carboni non sono iscritti al Grande Oriente.
    "Il Grande Oriente d'Italia non si occupa né di politica, né di religione, osservando i principi fondamentali delle massonerie regolari del mondo. Non è quindi né di destra, né di centro, né di sinistra e, pertanto, non detta linee politiche". É quanto dichiara il Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, Gustavo Raffi, in riferimento all'articolo apparso su "Il Fatto quotidiano" del 28/9/2010, sotto il titolo "Silvio il venerabile", sottotitolo "in un libro un capo massone rivela: alla sua loggia ne fanno parte Previti e molti leader PDL" ed altri articoli a corredo.
    "Il Grande Oriente d'Italia - rimarca Raffi - la cui dirigenza, nelle varie istanze, è pubblica, si è espresso e si esprime esclusivamente sui grandi temi che attengono la libertà e la dignità dell'Uomo ed in particolare, sulla scuola pubblica, la libertà di ricerca scientifica e sul dialogo, nel rispetto dell'alterità, come si può evincere dalle pubbliche manifestazioni e da quanto viene riportato dal proprio sito ufficiale www.grandeoriente.it. Gli Onorevoli Berlusconi, Verdini, Letta e tale Carboni non sono iscritti al Grande Oriente. Il Grande Oriente non ha strutture riservate e logge coperte: ha espresso reiteratamente e pubblicamente la condanna senza appello del gellismo e, comunque, della P2. Gli elenchi degli iscritti sono a disposizione dell'Autorità Giudiziaria in qualsiasi momento. Dall'esame degli elenchi degli ultimi 30 anni - scandisce il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani - non risulta l'iscrizione dell'On. Previti che, diversamente, a seguito della condanna riportata, sarebbe stato immediatamente prima sospeso poi espluso".
    Il Gran Maestro ha già dato mandato ai propri legali di procedere nei confronti de "Il fatto quotidiano", ritenendo diffamatorio l'accostamento del proprio nome a personaggi che, a torto o a ragione, risultano inquisiti o semplicemente coinvolti nell'inchiesta P3, la c.d. "cricca" (articolo pubblicato in data 2/9/2010). Delle sue dichiarazioni risponderà nelle sedi giudiziarie il sig. Gioele Magaldi, che non ha mai rivestito cariche apicali neppure a livello regionale, essendo stato Maestro Venerabile per un solo anno, in quanto non rieletto.
    "Desta inquietudine - conclude Raffi - il fatto che un quotidiano prenda per oro colato un personaggio in cerca di notorietà, senza operare nessun riscontro sulla fantomatica corrente di dissidenti: una struttura - se esistente - di cui si tengono volutamente celati i nominativi degli esponenti a livello nazionale, regionale, provinciale e comunale che, guarda caso, pubblicizza un libro. De hoc satis".
    Silvia Renzi, comunicazione e rapporti con la stampa

 

  • 27 settembre 2010 - Roma -   Le celebrazioni del XX Settembre e dell'Equinozio d'Autunno nella nuova edizione del TG.
    Al centro dei servizi della nuova edizione del Telegiornale, le celebrazioni per il XX Settembre - che il Grande Oriente d'Italia ha voluto dedicare al 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia - e per l'Equinozio d'Autunno.
    Il Tg si apre con l'omaggio a Porta Pia, dove come ogni anno la Massoneria è presente per ricordare il simbolo della laicità dello Stato e di una nuova libertà di coscienza; prosegue con la partecipazione del Gran Maestro Raffi alla seduta straordinaria della Assemblea Capitolina che ha segnato il passaggio da Comune di Roma a Roma Capitale. Si conclude con le iniziative svolte a Villa Il Vascello e che hanno avuto come tema “Unità d'Italia, dopo 150 anni per restare insieme”.

 

  • 25 settembre 2010 - Saint Barthélemy - Astri e Cioccolata: Un Connubio Possibile? Conferenza della loggia Mont Blanc, Saint Vincent.
    In occasione del VII° anniversario dall'innalzamento delle Colonne, la loggia Mont Blanc all'Oriente di Saint Vincent organizza la Conferenza "Astri e Cioccolata: Un Connubio Possibile?".
    L'iniziativa è prevista per sabato 25 settembre alle ore 17,30, presso l'Osservatorio Astronomico di Saint Barthélemy.

 

  • 23 settembre 2010 - Roma -  (Il Tempo) Financial Times e Herald Tribune «Una nuova tempesta sul Papa».
    Le indagini della Procura di Roma sui vertici dello Ior per presunta violazione delle norme anti-riciclaggio finiscono in apertura di prima del Financial Times, l'autorevole quotidiano finanziario della City, mentre l'Herald Tribune dedica alla vicenda la spalla sempre della prima pagina e parla di possibile nuova «tempesta» sul pontificato di Benedetto XVI. Accanto all'articolo firmato dalla corrispondente da Roma Guy Dinmore, il Financial Times pubblica una fotografia del presidente della banca vaticana Ettore Gotti Tedeschi, indagato dai magistrati assieme al direttore generale Paolo Cipriani. Il quotidiano riporta la cronaca della vicenda mentre un articolo in terza pagina dedicato alle reazioni della Santa Sede sottolinea come il Vaticano si sia «prontamente schierato a difesa dei suoi banchieri». «L'Italia sequestra 30 milioni dalla banca del Vaticano» è invece il titolo dell'International Herald Tribune (l'edizione globale del New York Times).
    Nell'articolo si sottolinea come quella in corso sia «la prima indagine di rilievo che coinvolga lo Ior dai primi anni '80»: era quella l'epoca in cui ai vertici dell'Istituto Opere di Religione c'era monsignor Paul Marcinkus, il «banchiere di Dio» travolto dall'inchiesta giudiziaria sul crack del Banco Ambrosiano guidato da Roberto Calvi, trovato impiccato nel giugno 1982 sotto il ponte dei Frati neri a Londra. Entrambi i giornali ventilano l'ipotesi che dietro l'inchiesta ci sia molto di più.
    La fantapolitica si è messa in moto e in alcuni ambienti è stata tirata in ballo anche la Massoneria. Così ieri è arrivata una precisazione dell'avvocato Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani. La Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani «è una scuola di pensiero e di vita e non si occupa di alta finanza. Non attentiamo allo Ior o a Ettore Gotti Tedeschi per colpire Ratzinger. Non si gettino ombre sulla nostra Istituzione».
    E in risposta a alcune ricostruzioni della stampa che parlavano di strategie sotterranee di matrice massonica volte a colpire il Pontefice, Raffi avverte: «È un gioco della torre che non ci interessa affatto. Non c'è alcun cappuccio o grembiule dietro il Cupolone e le sue finanze. E quel banchiere che la stampa germanica continua a definire mister Arrogance - prosegue Raffi in trasparente riferimento a Alessandro Profumo - non ha alcun rapporto con la nostra istituzione. Se la Chiesa deve scegliere tra Dio e mammona, come dicono i testi evangelici, è un fatto loro. Noi - conclude il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani - serviamo un solo padrone: la libertà».

 

  • 22 settembre 2010 - Roma - (APCom) Massoneria: Non siamo dietro Cupolone, non gettare ombra. Raffi (Goi): Non attentiamo a Gotti Tedeschi per colpire Ratzinger.
    La Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani "è una scuola di pensiero e di vita e non si occupa di alta finanza. Non attentiamo allo Ior o a Ettore Gotti Tedeschi per colpire Ratzinger. Non si gettino ombre sulla nostra Istituzione". Lo dichiara in una nota l'avvocato Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani, in riferimento ad alcune notizie di stampa circa un ruolo che avrebbe svolto la massoneria nella vicenda che ha portato la procura di Roma ad aprire un fascicolo sullo Ior.
    "É un gioco della torre - continua Raffi - che non ci interessa affatto. Non c'è alcun cappuccio o grembiule dietro il Cupolone e le sue finanze. E quel banchiere che la stampa germanica continua a definire 'mister Arrogance' - prosegue Raffi in trasparente riferimento a Alessandro Profumo - non ha alcun rapporto con la nostra istituzione. Se la Chiesa deve scegliere 'tra Dio e mammona', come dicono i testi evangelici, è un fatto loro. Noi - conclude il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani - serviamo un solo 'padrone': la libertà".

  • 22 settembre 2010 - Roma - (Adnkronos) Ior: Raffi, GOI non si occupa di banche ed alta finanza.
    Nessun attentato ai danni di Ettore Gotti Tedeschi e dello Ior per colpire il Papa. Nessun rapporto con l'ex amministratore delegato di Unicredit, Alessandro Profumo. Il Grande Oriente d'Italia, per voce del Gran Maestro Gustavo Raffi, replica all'articolo di oggi de 'La Repubblica', firmato Alberto Statera e dal titolo "Quel banchiere voluto dal Papa per scacciare le ombre dello Ior". "Si tranquillizzi l'amico e gran giornalista Alberto Statera e con lui 'la Repubblica' e i suoi lettori -afferma Raffi- il Grande Oriente d'Italia non si occupa di banche e alta finanza. La Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani è una scuola di pensiero e di vita. E la laicita' è un'altra cosa. Non si gettino ombre, noi non attentiamo perciò a Ettore Gotti Tedeschi o allo Ior, per colpire Ratzinger, come scrive nell'articolo, sia pure con un punto interrogativo".
    "É un gioco della torre - precisa Raffi - che non ci interessa affatto. Non c'è alcun cappuccio o grembiule dietro il Cupolone e le sue finanze -prosegue il Gran Maestro- e quel banchiere che la stampa germanica continua a definire 'mister Arrogance' non ha alcun rapporto con la nostra istituzione. Se la Chiesa deve scegliere 'tra Dio e mammona', come dicono i testi evangelici, è un fatto loro. Noi serviamo un solo 'padrone': la libertà".
     

  • 22 settembre 2010 - Roma - Ior: Massoneria: Raffi (Goi), non si gettino ombre su Istituzione, non ci occupiamo di alta finanza.
    Gioco della torre non ci interessa, nessun cappuccio o grembiule dietro il Cupolone e le sue banche.
    "Si tranquillizzi l'amico e gran giornalista Alberto Statera e con lui 'la Repubblica' e i suoi lettori: Il Grande Oriente d'Italia non si occupa di banche e alta finanza. La Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani è una scuola di pensiero e di vita. E la laicità è un'altra cosa. Non si gettino ombre, noi non attentiamo perciò a Ettore Gotti Tedeschi o allo Ior, per colpire Ratzinger, come scrive nell'articolo, sia pure con un punto interrogativo. É un gioco della torre che non ci interessa affatto. Non c'è alcun cappuccio o grembiule dietro il Cupolone e le sue finanze. E quel banchiere che la stampa germanica continua a definire 'mister Arrogance' non ha alcun rapporto con la nostra istituzione. Se la Chiesa deve scegliere 'tra Dio e mammona', come dicono i testi evangelici, è un fatto loro. Noi serviamo un solo 'padrone': la libertà"..
    Così il Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, Gustavo Raffi, replica all'articolo di oggi de 'la Repubblica', dal titolo 'Quel banchiere voluto dal Papa per scacciare le ombre dello Ior'.
    Silvia Renzi, comunicazione e rapporti con la stampa

 

  • 21 settembre 2010 - Roma - (Il Tempo) La prima volta di Bertone tra massoni e Radicali.
    Il segretario di Stato Vaticano a Porta Pia cita il "beato" Pio IX e viene contestato. Ma questo 20 settembre 2010, prima volta di un rappresentante della Chiesa cattolica a Porta Pia, non vuole essere palcoscenico di polemiche.
    Quando Giorgio Napolitano sale i pochi scalini per deporre una corona di fiori sul monumento che ricorda i caduti di Porta Pia, il segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone si ferma qualche metro indietro. Stretto tra il sottosegretario Gianni Letta e il governatore del Lazio Renata Polverini osserva in silenzio. Poi gli porgono il microfono e legge poche righe che si «trasformano» in preghiera. Parla di Roma, «indiscussa capitale dello Stato italiano» e «centro al quale guarda tutta la Chiesa cattolica», e fa sua l'invocazione di Papa Pio IX: «Gran Dio, benedite l'Italia!» Riferimento non casuale e quantomai provocatorio visto che si tratta del Pontefice in carica 140 anni fa.
    E infatti dalla folla qualcuno grida: «Viva Garibaldi! Abbasso Pio IX!». Ma questo 20 settembre 2010, prima volta di un rappresentante della Chiesa cattolica a Porta Pia, non vuole essere palcoscenico di polemiche. Anche se fa un certo effetto vedere Bertone sfilare sotto la targa che si trova nel cortile d'ingresso del museo storico dei bersaglieri. Quella in cui, in maniera altrettanto provocatoria, si parla di «religione della Patria» e «santità del dovere».
    A gettare benzina sul fuoco ci pensano i Radicali guidati da Mario Staderini. Un gruppetto che, appena vede Bertone, comincia a scandire lo slogan «Vaticano e partitocrazia, serve una nuova Porta Pia». Uno di loro agita Il sillabo e dopo, libro di Ernesto Rossi contro l'ingerenza della Chiesa nello Stato laico. Interviene la polizia che sequestra il volume e identifica i presenti. Staderini attacca: «In nome dell'Unità d'Italia si è completata oggi una operazione di revisione storica volta a cancellare il vero significato del XX settembre». Bertone si limita a commentare che «le contestazioni fanno parte della vita».
    Ma il sasso è stato gettato nello stagno. Il Gran maestro del Grande Oriente d'Italia Gustavo Raffi, presente a Porta Pia, non ci sta: «Abbiamo partecipato con la coerenza di sempre alle celebrazioni, ma sentire la preghiera di Pio IX è una cosa che fa davvero "breccia" nelle coscienze libere che non possono far passare facili revisionismi di circostanza». L'Unione degli atei e agnostici razionalisti fa sapere che una delegazione, prima della celebrazione della breccia, è stata schedata e allontanata dalla Digos. Mentre Andrea Marini, presidente del Comitato Subiaco 1867 e pronipote del cardinale Giacomo Antonelli, ricorda che a Porta Pia, «tra le tante targhe, ne manca ancora una che ricordi i 19 soldati pontifici caduti in quello scontro». Per qualcuno, a Roma, è ancora il 20 settembre 1870.

     

  • 21 settembre 2010 - Livorno - Massoneria labronica celebra Giuseppe Garibaldi.
    150° Unità d'Italia: Massoneria labronica celebra Giuseppe Garibaldi. Con l'apertura delle celebrazioni per il 150esimo dell'Unità d'Italia i liberi muratori di Livorno ricordano il Gran Maestro Giuseppe Garibaldi.
    L'omaggio è previsto il 21 settembre, alle ore 17,30, con la deposizione di una corona ai piedi del suo monumento, donato dalla Massoneria italiana nel 1882.
    Alle 18, una conferenza nella sala della Camera di Commercio (Piazza Civica) proseguirà i festeggiamenti con la presentazione dell'ultimo libro di Vittorio Gnocchini "La storia delle logge toscane dal 1737 al 1925" edito da Erasmo.
    Intervengono il filosofo Gian Mario Cazzaniga, il direttore del quotidiano "Il Tirreno", Roberto Bernabò, e il Gran Maestro Aggiunto Massimo Bianchi che chiuderà l'incontro.

 

  • 20 settembre 2010 - Roma - (Il Velino) Porta Pia, la "conversione" vaticana che non convince gli storici.
    Sarà pure una definitiva "riconciliazione", come l'ha definita il cardinale Tarcisio Bertone, ma la presa di posizione con cui la Chiesa ha ammesso il valore storico dell'unificazione italiana e della Breccia di Porta Pia non convince gli storici. Forse perchè sembrano eccessivi i 140 anni attesi per mutare opinione sulla presa di Roma e troppo vicine le celebrazioni del 150esimo dell'Unità, fatto sta che diversi studiosi tendono a leggere nelle parole del segretario di Stato vaticano un obiettivo rivolto più all'attualità che non al semplice riconoscimento storico.
    "Il discorso di Bertone è essenzialmente politico - afferma al VELINO Piero Craveri, docente di Storia contemporanea all'università Suor Orsola Benincasa di Napoli -. In un momento in cui l'Unità continua in qualche modo a essere messa in forse, la Santa Sede ha voluto dare un'indicazione sulla sua posizione con un segnale dalla forte carica simbolica che esula da Porta Pia per riaffermare il suo primato sulla società".
    Insomma, per Craveri si tratta di "un atto tutt'altro che disinteressato": "D'altronde i rapporti sono cambiati da anni - aggiunge - e il fatto che il Vaticano abbia mandato un suo rappresentante solo adesso alle celebrazioni non è certo un caso". Ma come mai parole così importanti sulla storia d'Italia giungono solo adesso da Oltre-Tevere?
    "Perchè evidentemente solo ora le forze più conservatrici e vagamente nostalgiche del Papa Re sono tramontate del tutto e sono state ridotte al silenzio - dichiara al VELINO lo storico Carlo Ghisalberti, ordinario di Storia contemporanea alla Sapienza di Roma -. Ma penso sarebbe stato opportuno che argomentazioni simili venissero esplicitate qualche decennio fa".
    Secondo Franco Della Peruta, decano della cattedra Storia del Risorgimento alla Statale di Milano e presidente dell'Istituto lombardo di storia contemporanea, le ragioni di un'ammissione così tardiva sono invece legate "a motivi di visibilità e anche a un pizzico di opportunismo": "I 150 anni dell'Unità saranno un evento mediatico e quindi per la Chiesa è bene esserci e partecipare attivamente, piuttosto che fare la figura degli esclusi. Pur essendo un riconoscimento dovuto, in ogni caso, meglio tardi che mai".

     

  • 20 settembre 2010 - Roma - (Corriere della Sera) L'anniversario di Porta Pia: protesta radicale.
    È il giorno delle celebrazioni, della cittadinanza onoraria al presidente Giorgio Napolitano, dei 140 anni di Roma Capitale listati a lutto per la morte di Alessandro Romani.
    Ma sarà anche una giornata storica: stamattina, a Porta Pia per ricordare la breccia del 20 settembre 1870, ci sarà anche il segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone, che leggerà una preghiera/intervento che secondo gli addetti ai lavori «dovrebbe chiudere le polemiche su quella data». Una visita, quella di Bertone, che crea anche qualche apprensione.
    I Radicali già ieri hanno manifestato con un autobus (ribattezzato il «pullman della laicità») con sui lati le scritte «No Vatican» e «No Taliban», e che è passato per San Pietro suonando la fanfara dei bersaglieri. Questa mattina, per l'arrivo di Bertone, il partito di Marco Pannella è pronto al bis. Operazione top secret, stavolta: «Ma qualcosa dice Sergio Rovasio, uno degli organizzatori faremo, proprio mentre parlerà Bertone. Che ci sia il Vaticano a Porta Pia fa cadere i capelli...».
    Mario Staderini, segretario italiano, aggiunge: «Il sindaco Alemanno, moderno zuavo, ha ridotto a simbolo nazionalista un evento che segnò l'inizio di una nuova libertà di coscienza e di religione».
    Anche il Grande Oriente d'Italia si prepara: «Saremo a Porta Pia dice il Gran Maestro Gustavo Raffi con la nostra storia e i nostri progetti». Raffi, nei giorni scorsi, è andato giù pesante: «La partecipazione di gerarchie ecclesiastiche è uno scempio che va fermato: è come se al 25 aprile andassero anche i repubblichini. E a noi Alemanno ci ha invitato solo dopo un nostro comunicato».

     

  • 20 settembre 2010 - Roma - Roma Capitale: Massoneria; Raffi (Goi), noi coerenti a Porta Pia. La storia non può essere stravolta.
    "Tutto si può comprendere nell'ottica della democrazia e di quel dialogo cui teniamo più di tutto. Ma la storia cammina, non torna indietro. Abbiamo partecipato con la coerenza di sempre alle celebrazioni di Porta Pia, ma sentire la preghiera di Pio IX pronunciata dal cardinale Tarcisio Bertone, è una cosa che fa davvero 'breccia' nelle coscienze libere che non possono far passare facili revisionismi di circostanza. Dal palco lasciato al Vaticano avremmo tanto voluto sentire, oltre al riferimento a quel papa che si dichiarò 'prigioniero dello stato italiano', anche una parola per i bersaglieri e gli uomini liberi che entrarono in quelle mura volendo costruire un'Italia unita e diversa. A quei ragazzi - soldati di ieri, che oggi hanno il volto del tenente Alessandro Romani, caduto in Afghanistan per la pace - va il nostro tributo laico e vero, il grazie della patria per aver combattuto per l'Unità".
    Così Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia.
    "Nel Pantheon di una salutare laicità - sottolinea - avremmo anche voluto che fosse ricordato Ernesto Nathan, insieme ad altre figure di una storia risorgimentale che non va chiusa in soffitta perché risulta scomoda per alcuni. La nostra presenza, sia Porta Pia sia in Campidoglio, ha inteso proprio ricordare queste storie che sono un patrimonio di libertà per l'intero paese. É proprio vero quanto abbiamo detto sabato 18 alle celebrazioni di villa 'Il Vascello': il 150° dell'Unità d'Italia è un fabbricato allo stato grezzo, con pilastri e strutture portanti, ma l'opera non è terminata. Il nostro impegno concreto andrà in quella direzione: superare l'incompiuto portando progetti e pietre di verità contro l'irenismo di maniera. Perché - conclude il Gran Maestro - a Porta Pia non si va per fare rievocazioni "a tarallucci e vino", ma con la mano sul petto ad ascoltare una lezione di vita, l'inno nazionale e a respirare storia che serve al domani della nazione".
    Silvia Renzi, comunicazione e rapporti con la stampa

     

  • 20 settembre 2010 - Livorno - Massoneria: Livorno, domani apertura dell'anno massonico nel nome di Garibaldi.
    "Un Massone che seppe coniugare i principi con l'azione; un grande promotore di libertà; un grande educatore; un uomo coerente mai disposto a transigere sui valori. Fu Gran Maestro e per noi Liberi Muratori è un grande onore averlo annoverato nel Grande Oriente. Il sogno garibaldino, ossia l'idea di una società civile libera e democratica, conserva ancora una grande attualità e rappresenta un obiettivo che incarna gli ideali massonici".
    Così il Gran Maestro Aggiunto del Grande Oriente, Massimo Bianchi alla vigilia dell'inaugurazione dell'anno massonico delle logge livornesi dedicata proprio alla memoria di Garibaldi.
    Alle 17,30 la Massoneria livornese, presente con i labari delle logge della città, deporrà, una corona al monumento a Giuseppe Garibaldi (in Piazza Garibaldi) che nel 1882 le stesse logge donarono a Livorno.
    Le iniziative proseguiranno, alle ore 18, con la presentazione del saggio di Vittorio Gnocchini "Logge e Massoni in Toscana dal 1737 al 1925" che si terrà presso la Sala Consiliare della Camera di Commercio (Piazza Civica, 3).
    Parteciperanno Gian Mario Cazzaniga, docente di filosofia morale all'Università degli Studi di Pisa; Roberto Bernabò, direttore de Il Tirreno e lo stesso Gran Maestro Aggiunto Bianchi. Sarà presente l'Autore.
    Silvia Renzi, comunicazione e rapporti con la stampa

     

  • 20 settembre 2010 - Roma - Unità d'Italia: Massoneria; Raffi (GOI), domani a Porta Pia con la nostra storia e la forza del pensiero laico.
    invito Alemanno ci è giunto solo il giorno dopo il nostro comunicato

    "Porta Pia è simbolo della battaglia di libertà per l'Unità d'Italia. Una conquista laica che è passata anche per la lotta e il sangue degli Uomini liberi del Grande Oriente d'Italia. Era perciò naturale, perfino ovvio, che fossimo presenti domani, con la nostra storia e i nostri progetti, alle Celebrazioni del XX Settembre, sia a Porta Pia sia in Campidoglio. Tagliando corto su ogni dietrologia e a differenza di quanto riportato anche oggi da alcuni organi di informazione precisiamo e ribadiamo, ancora una volta, che ci è giunto solo il giorno dopo il nostro comunicato, l'invito - peraltro anticipato via email - da parte del Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, a partecipare domani alla seduta straordinaria dell'Assemblea Capitolina nell'Aula Giulio Cesare, in occasione della visita del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nella ricorrenza dei 140 anni di Roma Capitale. Ciò del resto, era stato da noi affermato in maniera inequivocabile in un comunicato ufficiale del 17 settembre - come si può facilmente verificare dai lanci delle maggiori agenzie di stampa e come attesta anche il sito internet del Grande Oriente d'Italia (www. grandeoriente.it) cui rimandiamo per ogni ulteriore e dirimente parola sulla questione".
    É quanto afferma Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani.
    "L'occasione di questo necessario chiarimento - aggiunge Raffi - ci permette al contempo di rimarcare su scala nazionale che non siamo per nulla interessati a vetrine e a celebrazioni museali delle iniziative per il centocinquantenario dell'Unità. Controvento, liberi e sicuri come sempre, gli uomini del Grande Oriente d'Italia - conclude - hanno tanto da dire e da lavorare per contribuire a realizzare una nuova idea di Paese, più libero e consapevole delle grandi sfide che ci attendono. Lo abbiamo fatto ieri, non ci fermeremo domani".
    Silvia Renzi, comunicazione e rapporti con la stampa

     

  • 20 settembre 2010 - Roma - Unità d'Italia: Raffi (GOI), "dopo 150 anni passione laica e Risorgimento della ragione per restare insieme".
    Serve una generazione di ribelli perché il nostro paese diventi una 'terra bellissima'

    "Un ponte per superare l'incompiuto e pensare una nuova idea di Paese. Questo è per noi il senso profondo del 150° dell'Unità d'Italia. L'immagine che i nostri occhi vedono è quella di un fabbricato allo stato grezzo: ci sono pilastri e strutture portanti, ma l'opera non è terminata. La scommessa è un 'Nuovo Risorgimento della Ragione'. Gli ideali oggi non hanno grande benzina nei serbatoi. Proprio per questo c'è un rinnovato bisogno di parole vere e di idee forti, di una rivolta delle coscienze che porti, ciascuno nel proprio campo, a lavorare sul tanto che ancora resta da edificare. La Libera Muratoria, forza morale e argine posto contro la deriva del pensiero unico, intende dare un contributo attivo a questa storia di verità. Basta con il disfattismo di chi ha la pancia a corte e la testa nelle catacombe: questo è per tutti il tempo della responsabilità".
    Così Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, in un passaggio della sua allocuzione, tenuta oggi a Villa 'Il Vascello' in occasione delle celebrazioni per il XX Settembre e l'Equinozio d'autunno.
    "Che cosa ci manca? - chiede Raffi - Il Grande Oriente d'Italia lo dice da tempo: il senso laico del dovere e della responsabilità. Ai livelli alti e bassi della scala sociale. Gli italiani hanno bisogno di sapere che esistono persone oneste e disinteressate, in grado di farsi carico degli immani problemi di una nazione in caduta libera. É successo altre volte, nella nostra storia. Ci sono stati uomini, durante il Risorgimento, che hanno governato a Roma tornandosene più poveri di quando vi erano arrivati. Sapevano benissimo cosa li aspettava, eppure continuarono ad agire sorretti dalle loro idee e scommettendo sul futuro. Lo fecero perché credevano occorresse dare l'esempio. Per ricomporre un'identità culturale e di vissuto, il Paese ha bisogno di riscoprire una laica purezza d'intenti: laica, perché determinata dall'esclusivo servizio alla collettività, dal senso del dovere, da una doverosa percezione dei propri limiti, da un uso appassionato della ragione per superare l'incompiuto e stendere ponti all'incontro".
    "Il Grande Oriente d'Italia - conclude Raffi - cerca di raccoglierli, questi 'eretici necessari', persone apparentemente così estrane al mondo che le circonda, perché sa che essi sono una riserva di energie preziose per la democrazia. La storia che amiamo è quella che è sempre in cammino. L'augurio più bello che possiamo fare alla nostra Italia è che nel suo seno cresca una generazione di giovani ribelli che possano far propria la speranza e la lotta di Paolo Borsellino, quando diceva a voce alta e ferma: "Un giorno questa terra sarà bellissima". Lo sarà se tutti noi vi lavoreremo con passione e ragione. Dopo 150 anni per restare insieme".
    Silvia Renzi, comunicazione e rapporti con la stampa

     

  • 20 settembre 2010 - Roma - XX Settembre: Massoneria; Raffi (GOI), accogliamo invito Alemanno, non potevamo non essere presenti.
    "Accogliamo l'invito, che ci è giunto oggi, del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, a partecipare alla seduta straordinaria dell'Assemblea Capitolina che si terrà lunedì 20 settembre alle ore 11,00 in Campidoglio nell'Aula Giulio Cesare rinnovata in occasione della visita del Presidente della Repubblica alla Città nella ricorrenza dei 140 anni di Roma Capitale. Non potevamo non esserci con la nostra storia".
    Lo afferma l'avvocato Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia.
    Silvia Renzi, comunicazione e rapporti con la stampa

     

  • 20 settembre 2010 - Roma - XX Settembre: Massoneria; Raffi (Goi) "il nuovo Risorgimento inizia già da domani".
    Le iniziative del Grande Oriente d'Italia.
    I regnanti di Casa Savoia, Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Mazzini, Ugo Bassi, i due eroi massoni Zamboni e De Rolandiis, Luigi Einaudi: sono questi solo alcuni dei personaggi dell'"Intervista a Giosuè Carducci", di Marco Poli, ideata, interpretata e diretta da Emanuele Montagna.
    Lo spettacolo - che farà rivivere "in carne e ossa" il grande poeta, Premio Nobel per la Letteratura - si tiene sabato 18 settembre, alle ore 17,30 - a Villa Il Vascello in occasione delle celebrazioni del Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani per le ricorrenze del XX Settembre e dell'Equinozio di Autunno, data che segna la ripresa dei lavori massonici, e che saranno dedicate al 150° anniversario dell'Unità d'Italia.
    "Un cantiere aperto sulla storia da costruire: è questo - secondo il Gran Maestro Gustavo Raffi - il senso che il Grande Oriente d'Italia dà alle celebrazioni per il 150° dell'Unità, un evento che deve parlare al cuore e alla testa degli italiani, e diventare un necessario confronto sulle sfide poste dai grandi temi contemporanei".
    "La Libera Muratoria, sempre al fianco degli uomini in ricerca - spiega ancora il Gran Maestro - invita a riscoprire un verbo unitario fatto di progetti e di energia morale. In nome dell'Umanità vogliamo più tolleranza e pensiero, percorsi autentici e rispetto per l'altro: il nuovo Risorgimento inizia, dunque, già da domani".
    Su questi temi il Grande Oriente d'Italia ha chiamato al confronto storici e studiosi che nella mattina di sabato, alle ore 10,30, parteciperanno al convegno di studi "Unità d'Italia, dopo 150 anni per restare insieme". Moderati da Valerio Zanone interverranno Lucio Villari (Il risorgimento cavouriano e il risorgimento alternativo dei democratici e dei repubblicani); Santi Fedele ("Una d'arme, di lingua, d'altare": i cattolici, il Risorgimento,l'Italia unita); Giorgio Rebuffa (I fattori costitutivi dell'identità nazionale nei 150 anni della storia unitaria); Massimo Teodori (La tradizione laica nell'unità d'Italia).
    Sempre sabato 18, alle 18,30 circa - dopo l'intervista a Giosuè Carducci e la proiezione di un brano del film "Casa Ricordi" (1954) di Carmine Gallione - prevista la tradizionale allocuzione del Gran Maestro Raffi sugli impegni e sulle iniziative della massima Istituzione massonica italiana nei prossimi mesi.
    Silvia Renzi, comunicazione e rapporti con la stampa

     

  • 20 settembre 2010 - Roma - XX Settembre: Massoneria; Raffi (Goi), "Alemanno non dimentichi chi celebra Porta Pia da 140 anni e con essa Roma Capitale".
    "É proprio il caso di dire che non si è voluto mettere il sulfureo pensiero laico insieme all'acqua santa. Non contestiamo il fatto che lunedì prossimo il Segretario di Stato Vaticano, Tarcisio Bertone, sia presente alla cerimonia al monumento ai caduti di Porta Pia. Ci permettiamo tuttavia di far notare che il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha forse dimenticato di invitare a quella celebrazione proprio il Grande Oriente d'Italia, che celebra Porta Pia da 140 anni, peraltro arrivando a quella mura non da Oltretevere, ma da molto più lontano e con una storia profondamente diversa, essendo Noi gli eredi del sindaco Ernesto Nathan. Dovremmo forse rivolgerci al responsabile delle pari opportunità, perché, oltre al rosso della porpora cardinalizia dei vinti della storia, aiuti a trovare uno spazio per il rosso garibaldino e il verde dei nostri labari".
    Così Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, sulle celebrazioni del XX Settembre in programma a Porta Pia.
    "Siamo sicuri - aggiunge - che il cardinale Bertone non farà un elogio dello Stato Pontificio ma si ricorderà della lezione di Paolo VI, che giudicò 'provvidenziale' la fine del potere temporale della Chiesa".
    "Una storia condivisa di quell'evento - conclude Raffi - aiuta la memoria del Paese e soprattutto il suo futuro, onorando gli eroi del Risorgimento italiano. A Porta Pia, simbolo della laicità dello Stato, ci saremo come sempre".
    Silvia Renzi, comunicazione e rapporti con la stampa

     

  • 20 settembre 2010 - Roma - Manifesto del Gran Maestro Gustavo Raffi per la ricorrenza del XX Settembre 2010.
    Leggi il Manifesto

 

  • 11 settembre 2010 - Follonica - Massoneria: storia e attualità nella Maremma toscana. Convegno della Libera Muratoria della regione.
    Nella Sala Consiliare del Comune di Follonica, il Collegio circoscrizionale della Toscana - in collaborazione con le logge di Follonica, Giuncarico, Grosseto e Massa Marittima - organizza il convegno "Massoneria: storia e attualità nella Maremma Toscana". L'appuntamento è alle ore 18.00.
    Dopo i saluti del sindaco di Follonica Eleonora Baldi, intervengono Giampiero Caglianone su "Massoneria e massoni in Maremma" e Stefano Bisi su "Attualità della Massoneria in Toscana". Partecipano Ezio Gabrielli, già Assessore al Comune di Ancona, Alberto Monaci, Presidente del Consiglio Regionale della Toscana, e Massimo Bianchi, Gran Maestro Aggiunto del Grande Oriente d'Italia. Modera i lavori il vicepresidente circoscrizionale Moreno Milighetti.

 

  • 10 settembre 2010 - Roma - (AGI) Venezia Cinema: Squittieri, film di Martone è un falso storico.
    "Il film di Martone, 'Noi credevamo' è un falso storico. La falsità ideologica continua a prevalere sull'obiettività della storia, che viene fatta a pezzi: in questo modo si distrugge l'identità".
    Lo ha detto all'Agi il regista Pasquale Squitieri, prima della proiezione del film/work in progress di Giuseppe Tornatore 'L'ultimo gattopardo' in sala grande.
    "Il problema che in questo Paese si continua a vivere sui falsi storici. Subito dopo l'unità, per 'reprimere il brigantaggio' nel Sud furono massacrate decine di migliaia di persone. Parlo per esempio delle strade di Casalduni e di Pontelandolfo, in Basilicata e nel Cilento. Il film di Martone non ci racconta praticamente nulla di tutto questo, dimentica come del resto fanno libri di storia, dai testi delle medie a quelli delle università, la Brigata ungherese. Martone la vede 'da sinistra' ma io ricordo che Lenin disse che 'I fatti sono testardi': e i fatti sono le stragi, la distruzione dell'industria, delle campagne, la colonizzazione del Mezzogiorno".
    Per il regista che nel 1999 firmò 'Gli ultimi briganti', "il problema non fu tanto Garibaldi ma la massoneria: è della massoneria il progetto dell'unità d'Italia, così come quello della rivoluzione francese. Il progetto della massoneria è al centro della storia europea".


 

  • 6 settembre 2010 - Roma - (Avanti!) Sionismo e massoneria, i veri nemici di Mussolini.
    di Aldo CHIARLE

    Nel 1938 (XVI dell'Era Fascista) la Casa Editrice "Baldini & Castoldi" pubblica un libro di Piero Pellicani, dal titolo "Ecco il diavolo:Israele". L'autore dedica il libro a Giovanni Preziosi "che da venticinque anni, interpretando il pensiero chiaramente espresso da Mussolini, prima e dopo la marcia su Roma, denuncia in 'Vita Italiana' il periodo del cosmopolitismo".
    La prefazione è del segretario nazionale del Partito nazionale fascista (Pnf), Roberto Farinacci e, naturalmente è una invettiva ai dirigenti dell'internazionale giudea, ai banchieri giudei e un inno ai "Protocolli dei Savi Anziani di Sion". Vi è una forsennata esaltazione di Hitler per le parole da lui scritte del suo libro "Mein Kampf": "La lotta che l'Italia fascista svolge contro le tre maggiori armi del giudaismo, è ottimo indizio del fatto che - sia pure per vie indirette - a questa velenosa potenza superstatale si possono spezzare i denti. Il divieto della Massoneria, delle società segrete, la soppressione della stampa supernazionale e la demolizione del marxismo internazionale permetteranno col tempo, al governo fascista di servire sempre più gli interessi del popolo italiano senza curarsi delle strida dell'idea mondiale ebraica".
    Il primo capitolo del libro è dedicato alle "profezie ebraiche"; il secondo "alla preparazione della guerra civile". Si parla degli ebrei e del fascismo, con frasi roboanti che saranno categoricamente smentite dalla storia degli anni successivi. È scritto nel capitolo che: "Non c'è alcuno che non sappia collegare il pericolo giallo al pericolo ebraico, nel senso di comprendere che le potenze occulte si servono dell'Asia come di un esercito di avanguardia per la distruzione della civiltà mediterranea". Ma furono invece la Germania e l'Italia di Mussolini ad allearsi con il Giappone contro la "civiltà mediterranea". Il terzo capitolo è dedicato all'Ebraismo e all'Americanismo", con un violento attacco all'italo americano Fiorello La Guardia, sindaco degli ebrei a New York, al presidente Roosevelt accusato di essere ebreo e massone.
    Il quarto capitolo riguarda l'"Ebraismo e l'Anglicanismo", dall'influenza ebraica nei governi inglesi dal 1917, al significato simbolico della bandiera inglese, alla moneta ebraica "il penny" con assurdità linguistiche stupefacenti, sino ad affermare che il linguaggio dell'inglese deriva dall'idioma ebraico. Del V capitolo (dedicato all'Italia e alla Massoneria) parleremo più approfonditamente tra poche righe. Il VI capitolo è tutto concentrato sulle "Influenze ebraiche in Italia", dalle comunità israelitiche, alla conversione degli ebrei, a come gli ebrei italiani intendono il nazionalismo e come l'Internazionale Socialista è opera ebraica. Il VII capitolo, infine, è dedicato agli "Ebrei e alla conquista di Roma".
    Ma eccoci, come promesso, al capitolo V: "Ebraismo, Massoneria: falsa democrazia". Naturalmente si inizia dalla guerra civile in Spagna. Ed ecco il testo: "In 'Regime Fascista' (Cremona 13-6-1937) si leggeva che il giornale spagnolo 'Abc' ha confessato: 'La massoneria spagnola è interamente a fianco del Fronte Popolare. Lo testimoniano i massoni che lottano su tutti i nostri fronti e quelli che ricoprono dei posti importanti nella Giunta di Difesa e nell'Esercito. Il giornale spagnolo 'Dia Grafico' ha dichiarato: massoni sono coloro che attraverso la stampa, la radio e i discorsi, mantengono vivo il fuoco rivoluzionario. Massoni sono i capi militari; massoni coloro che nelle retrovie preparano la vittoria; massoni sono quelli che all'estero ci aiutano a togliere la neutralità. Non si potrebbe essere più sinceri di così. Ma per quanto si riferisce alla parola 'neutralità' si deve intendere quella dell'Italia e della Germania; in altre parole i massoni vorrebbero proprio quello che è stato proposto recentemente al comitato di non intervento: affidare la sorveglianza della Spagna alla Francia e all'Inghilterra.
    È possibile essere più ingenui di così". Ed ecco un attacco al Rotary Club (definita la "massoneria dei milionari"): "Nelle convenzioni massoniche segrete del Grande Oriente di Francia, si legge: 'Si deve sentire ovunque la presenza della Massoneria, ma non si deve scoprire la sua presenza in nessun luogo'. Il primo Club Rotary è stato fondato nel marzo 1905 a Chicago e l'autore del libro in oggetto, elenca i molti punti di contatto con la massoneria: 1) rotariani riuniti a Messico hanno inviato all'ebreo Calles, fratello del 33° grado e sanguinario despota dello Stato del Messico, il seguente telegramma: 'Noi consideriamo come un onore inviarvi il nostro saluto cordiale e rispettoso e siamo decisi a collaborare con il vostro governo mettendo a vostra disposizione tutte le nostre forze; 2) Il Rotary Club di Francia, nel suo Comitato Direttivo, comprende un solo cittadino francese; i due terzi dei suoi membri sono iscritti alla Massoneria internazionale'".
    E così via, in un susseguirsi di altre dichiarazioni affermanti sempre una identità di vedute fra massoneria e rotarismo. L'articolo poi continua citando giornali massonici che si sono dichiarati a fianco del rotarismo e fra questi è citato anche il giornale della Massoneria italiana "l'Acacia". Poi il commento decisivo: "Stabiliti i rapporti fra ebraismo, massoneria, alta finanza, governi cosiddetti democratici, chiesa anglicana e rotarismo è più facile comprendere i legami segreti che uniscono la massoneria alla delinquenza internazionale; e appare chiaramente il duplice aspetto del problema politico delle potenze occulte, cioè della esistenza di una parte della classe dirigente coperta da simboli e da dignitosi orpelli e dall'altra la classe dei gregari e dei sicari comunemente detti 'comunisti' e 'gangster' secondo i tipi dei delitti per i quali si specializzano".
    E poi la notizia che il "Rotary Club" è stato proibito in Germania: "La direzione Generale del Partito Nazionale Socialista ha decretato la precisa incompatibilità fra Partito e Rotary Club: gli iscritti al Partito e i buoni tedeschi dovevano anche il 31 dicembre 1937 dare le dimissioni. Come motivo del provvedimento, che equivale allo scioglimento del Rotary Club, è stata diffusa ai giornali una dichiarazione ufficiale in cui si dice che: la questione ebraica divide il modo di pensare dei rotariani dalle ideologie nazionali socialiste. Il Rotary è niente altro che un covo di ideologie ebraico-massoniche abilmente dissimulate".
    Si parla poi dei "delitti massonici impuniti". un processo contro un professore di ginnasio svizzero, è occasione per il seguente commento: "L'imputato è membro di una Loggia massonica, alto dignitario della Massoneria e la sua principale attività consisteva nei discorsi antifascisti che pronunciava nella Loggia. Questo processo serve a lumeggiare l'attività della massoneria per quanto riguarda l'azione antifascista sia per la parte che si riferisce al programma delle potenze occulte di distruggere la famiglia con l'esercizio del più criminale erotismo. La cartella personale massonica del professore in oggetto reca questa nota caratteristica: è stato ammesso nel Supremo Capitolo dei dignitari che lavorano allo sviluppo storico e filosofico dell'umanità. Bel modo di lavorare allo sviluppo storico e filosofico della Umanità! Questo si chiama lavorare allo sviluppo dei 'Protocolli dei Savi Anziani di Sion'. Il giornale svizzero 'La Suisse' rivela che il 7 giugno 1936 a Montreux, i massoni riuniti in plenaria assemblea sotto gli auspici della Loggia centrale alpina decisero: sotto il legame simbolico ebraico e con la maschera dell'umanitarismo filosofico, la massoneria svizzera tende a dare ai suoi affiliati il mezzo per 'dominare il mondo'.
    Ma i cittadini svizzeri non sono dello stesso parere e il recente plebiscito per l'abolizione della Massoneria ha dimostrato che un numero considerevole di votanti desiderano l'abolizione di questa società segreta ebraica. Non è perciò lontano il tempo in cui anche in Svizzera i massoni dovranno sloggiare".Per finire, è interessante riportare quello che Piero Pellicani ha riportato nel suo libro a proposito del Portogallo e di come la storia veniva falsata dagli "storici fascisti". Non vi è nessuno fra i lettori di questo mio articolo che sappia dirmi quale è stata la posizione di questo "illustre storico"? Avrà fatto come il giornalista Giorgio Bocca, firmatario del manifesto contro gli ebrei del 1938, a passare dall'altra parte? Ma ecco il testo: "L'alleanza fra ebrei e massoni in Portogallo è intima, come dappertutto.
    L'assassinio di re Carlo e del principe ereditario Luigi Filippo è stato ordito e perpetuato dalla Massoneria che due anni dopo (1910) rovesciò la secolare monarchia dei Braganza per proclamare la repubblica ebraico-liberale-massonica che infamò con le sue grottesche e sanguinose rivoluzioni il nobilissimo Portogallo. Nel 1917 un patriota fervido, Sidonio Pais, tentò di salvare il Paese liberandolo dal dominio massonico: fu assassinato dai congiurati massonici. Nel1926 e negli anni seguenti il governo nazionale di Salazar ha salvato il Portogallo dalla rovina e dal disonore. La massoneria venne sciolta: i suoi beni mobili e immobili sequestrati dallo Stato. Il bolscevismo non esisteva in Portogallo, ma i massoni hanno creato nell'ombra focolai di ribellione allo scopo di istaurare nuovamente il regime dissolvitore: ammutinamento di marinai di due navi da guerra nel 1936, bombe nel 1937, poi l'attentato al capo di governo, infine la congiura sventata non molti mesi fa. Improvvisamente avvenne un fatto singolare e degno di grande attenzione: a Porto fu inaugurata una Sinagoga con l'intervento di tutti gli elementi sovversivi ostili al governo. Con quale denaro i pochissimi ebrei del Portogallo avevano costruito l'imponente e ricchissimo tempio? Con il denaro venuto dalle più lontane parti del mondo. La cerimonia inaugurale si chiuse con l'inno nazionale inglese e poi con l'inno israelita. E la massoneria sciolta e proibita in Portogallo? La massoneria segretamente diffonde una circolare incitando i suoi adepti a rivolgersi con tutti i sistemi contro lo Stato. La filosofia della storia politica mondiale si arricchisce di un nuovo interessante capitolo: esiste il problema ebraico, là dove vi è un ebreo". Peccato che questo libro è orma introvabile, anche nelle biblioteche d'Italia. Chissà chi avrà avuto interesse a farlo svanire?

     

  • 6 settembre 2010 - Roma - Contro la pena di morte. Un impegno massonico che viene da lontano.
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  • 1 settembre 2010 - Messina - "Pecoraro vede ombre massoniche in sala parto? Manager vittima di un colpo di sole".
    "Vedere l'ombra della Massoneria nel reparto Ginecologia del Policlinico di Messina è sicuramente dovuto a un colpo di sole estivo o a stress post-ferie. Affermare, come fa Giuseppe Pecoraro, direttore generale del Policlinico, che lì comandano i massoni che magari si aggirano nei reparti con tanto di cappuccio e camice bianco, è una boutade che francamente fa sorridere e ricorda il vecchio vizio di chi, per combattere gli elefanti dell'inefficienza, cerca capri espiatori nelle facili trame di misteri e baroni".
    Così Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, replica all'intervista di Giuseppe Pecoraro, direttore generale del Policlinico di Messina, a 'la Gazzetta del Sud'.
    "Invece di vedere cosa accade in sala parto - aggiunge - il manager lamenta anche di essere stato 'toccato' sul polso con un segno di 'riconoscimento' massonico e senza essersi sottoposto a visita ortopedica, imputa a questo le disfunzioni di una struttura sanitaria che, senza esprimere giudizi nel merito, forse merita miglior coordinamento".
    Per Raffi, "la 'pioggia di veleno' stigmatizzata da Pecoraro, va di pari passo con la pioggia di scuse che, come ha giustamente fatto il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, andrebbe indirizzata ai cittadini, che devono usufruire dei servizi nel modo migliore, senza assistere a risse e a colpi di teatro. Rassicuriamo dunque il direttore Pecoraro: nessun fratello è implicato nella paradossale vicenda accaduta nell'unità di Ostetricia e Ginecologia. Per una volta, almeno, l'allergia ai massoni non è causa delle liti tra medici. Intanto - conclude- solidarietà piena del Grande Oriente d'Italia alla famiglia vittima dello spiacevole episodio e all'azienda sanitaria Policlinico, che non merita affermazioni del genere".
    Silvia Renzi, comunicazione e rapporti con la stampa

 

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