|
La visione di Rabbi Hiyâ (Seconda Parte) |
Fu allora che una voce echeggiò con queste parole: “Abbassa gli occhi, non alzare la testa e non guardare”. Rabbi Hiyâ obbedì mentre la stessa voce proseguiva: “Esseri Celesti, quantunque nascosti e invisibili, avete gli occhi aperti e percorrete il mondo intero, guardate e vedete. Voi esseri del mondo inferiore immersi nel sonno, destatevi.
Voi che, prima di salire qui, avete trasformato la tenebra in luce e l’amaro in dolce; voi tutti che, durante la vostra vita, avete desiderato conformemente alla luce che si spanderà nel giorno in cui il Re visiterà la sua cerva e tramite la quale sarà glorificato e chiamato Re di tutti i re del mondo, guardate e vedete. Ma chi, durante il passaggio sulla terra, non ha desiderato secondo questa luce, non ha alcuna parte qui”.
Intravide i suoi colleghi fare cerchio intorno alle (sante) colonne del mondo, e alcune di esse salire nella scuola celeste e altre discenderne. Tutti i beati presenti nella Scuola di Rabbi Shimon sono capi scuola, i quali soltanto dopo aver eseguito la loro missione come responsabili (delle scuole), possono entrarvi come uditori.
Giunse il capo degli angeli alati (Metatron) e riferì di aver sentito dire, dietro il trono di Dio, che il Re visitava ogni giorno la sua cerva e ne ricordava la sua declinazione fino alla terra. Affermò anche che esso colpisce i trecentonovanta cieli i quali si scuotono e tremano di terrore [4b]. Là sopra (dietro il trono di Dio), disse, il Re versa lacrime ardenti come il fuoco, le quali cadono nel grande oceano. Sono proprio queste le lacrime che generarono l’angelo deputato al mare e che anche gli danno vita (Zohar Hadasch 72b). Questi glorifica il nome del Re santo e si consacra ad assorbire tutte le acque della creazione, inglobandole nel suo interno per il giorno in cui tutte le genti della terra si aduneranno contro il popolo sacro. In quel tempo, le acque del mare si prosciugheranno e l’oceano sarà attraversato a piedi (Isaia LI,10 e 11).
|