Le Lettere Creatrici (Parte Terza)

 

 

 

In seguito entrò la lettera Zayin (z) che avanzò l’identica richiesta delle precedenti, facendo rilevare di essere l’iniziale della parola che principia il versetto che riguarda la prescrizione del riposo sabbatico, (Esodo XX,8): "Ricordatevi di santificare il giorno di Shabath". Dio gli rispose: Non mi servirò di te per procedere alla creazione del mondo, perché sei l’immagine della guerra, simile a quella della lettera finale Noun (}). La Zayin uscì, allora, celermente.

 

 

 

La lettera vav (w), entrò e formulò la sua richiesta, facendo pesare il fatto di far parte del nome sacro hwhy. Dio gli rispose: É sufficiente per te e per la tua vicina Hé (h) figurare nel mio nome, di custodire il mistero racchiusovi e di essere incise e bulinate nel mio nome. Così non mi servirò di voi per operare la creazione del mondo.

 

 

 

Le lettere Daleth (d) e la Gimel (g) entrarono ed espressero, a loro turno, la richiesta di tutte le altre. Dio rispose loro: Per voi è sufficiente restare insieme l’una accanto all’altra; poiché esisteranno sempre, nel mondo, dei poveri ai quali si deve soccorso; infatti te o Daleth (povertà) indichi il povero, mentre tu Gimel (aiutare) riveli il benefattore che lo assiste. Restate, dunque, l’una accanto all’altra, affinché vi completiate a vicenda.

 

 

 

La lettera Beth (b) entrò, subito dopo, proferendo: Signore dell’Universo, ti compiaccia servirti di me per eseguire la creazione del mondo, dal momento che sono l’iniziale della parola di cui, in alto come in basso, ci si serve per benedirti (Baroukh). Il Santo, baruk ha-shem, rispose: In verità sarà di te che mi servirò per procedere alla realizzazione del mondo, e tu sarai, quindi, il fondamento dell’opera della creazione.

 

 

 

La lettera Aleph (a), restò al suo posto, senza presentarsi. Il Santo, baruk ha-shem, gli chiese: Aleph, Aleph, per quale motivo non ti sei presentata dinanzi a me, come tutte le altre? Essa rispose: Maestro dell’Universo, vedendo tutte le lettere presentarsi dinanzi a te inutilmente, per quale motivo mi sarei dovuta presentare anche io? Del resto, come ho veduto[3b], hai già accordato alla lettera Beth questo dono prezioso e ho giustificato che non si conviene al Re celeste ritirare il dono concesso ad uno dei suoi servitori, per concederlo ad un altro. Il Santo, baruk ha-shem, gli rispose: Aleph, Aleph, benché sia la lettera Beth quella di cui mi servirò per edificare il mondo, tu sarai di complemento, perché sarai la prima di tutte le lettere, ed io non avrò alcuna unità se non in te, sarai la base di tutti i calcoli e di tutti gli atti compiuti nel mondo, e non si potrà trovare unità in nessun luogo, se non nella lettera Aleph".

 

 

 

Da quanto precede ne emerge che il Santo, baruk ha-shem, ha creato prima le grandi forme delle lettere celesti, alle quali ha fatto poi corrispondere le piccole lettere di quaggiù. É questo il motivo per cui le prime due parole della Scrittura hanno per iniziali la Beth (Berechith, Bara) e le due seguenti la Aleph (Élohïm, Eth), con lo scopo di rivelare sia le lettere celesti sia quelle di questo mondo inferiore. In verità, in ogni caso, esse sono identiche e sono le lettere tramite le quali si opera ogni cosa, sia nel mondo celeste come in quello inferiore.