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Le Lettere Creatrici (Seconda Parte) |
Quando uscì, la lettera Samekh (s) entrò [3a] e promosse, per se, l’istanza delle lettere precedenti, richiamandosi al versetto in cui è detto (Salmo CXLV,14): "Il Signore sostiene tutti coloro che vacillano", il quale inizia con una parola la cui iniziale è una Samekh. Dio gli rispose: proprio per merito della tua qualità devi restare al tuo posto; perché, se ti elevassi, utilizzandoti per la creazione del mondo, che cosa ne sarebbe di coloro che sono prossimi a cadere, dal momento che si appoggiano a te? La lettera uscì immediatamente.
Alla lettera Noun (n), la quale sosteneva che la parola "Nora" (timore) e "Nava" (bello), iniziavano con una n, Dio rispose: ritorna al tuo posto, perché è per causa tua che la Samekh è tornata al suo, e appoggiati a lei, (la Noun è l’iniziale di Nophelim "coloro che vacillano" del versetto citato in precedenza). Immediatamente uscì, ritornando al suo posto.
La lettera Mêm (m) suffragò la propria richiesta affermando di essere l’iniziale della parola "Melékh" (Re). É vero, gli rispose Dio; ma non mi servirò di te per operare la creazione del mondo, proprio perché esso ha bisogno di un Re; resta dunque al tuo posto, con le altre lettere che scrivono la parola "Melékh", vale a dire con la lettera Lamed (l) e con la lettera Caph (k), perché non è propizio al mondo rimanere senza Re.
A questo punto, la lettera Caph, vivamente impressionata, discese dal suo trono glorioso ed esclamò: Signore dell’universo, che ti piaccia servirti di me per la creazione del mondo, dal momento che sono l’iniziale della parola che esprime la tua gloria (Cabod). Non appena la lettera lasciò il suo trono di gloria, duecentomila mondi, come anche lo stesso trono, furono scossi; il sussulto fu talmente violento da minacciare la distruzione di ogni cosa. Il Santo, baruk ha-shem, disse allora: Caph, Caph, perché ti ostini a restare qui? Torna al tuo posto, perché non mi servirò di te per la creazione del mondo, giacché tu sei l’iniziale della parola che esprime lo sterminio (Cala = sterminare [Isaia x,23]). Ritorna dunque sul tuo trono e restaci. Subito la lettera uscì e tornò al suo posto.
La lettera Yud (y) entrò, subito dopo, avanzando l’identica richiesta, sottolineando di essere l’iniziale del nome sacro hwhy. Dio gli rispose: É sufficiente per te essere incisa e segnata in me stesso e di essere il punto di partenza di ogni mia volontà; non è conveniente separarti dal mio nome.
La Téth (f) entrò a sua volta formulando la stessa istanza delle lettere che l’avevano preceduta, sottolineando di essere l’iniziale della parola "Tob" (buono), uno degli attributi di Dio, chiamato: Il Buono e lo Tsaddîq (il Giusto). Dio gli rispose: Tu non servirai alla creazione del mondo; innanzi tutto perché il bene, che tu rappresenti, è chiuso e nascosto in te, come è scritto (Salmi XXXI,20): "O quanto è grande l’abbondanza della vostra bontà, che voi avete nascosto per quelli che vi temono"; dunque il bene è riservato per il mondo a venire, quindi tu non hai nulla in comune con quello che io voglio creare ora; in secondo luogo, proprio a causa del bene che tu nascondi in te, le porte del tempio saranno affondate nella terra, come è scritto (Lamentazioni II,19): "Le sue porte sono affondate nella terra"; infine perché tu hai per vicina la lettera Heth (j), con la quale scrivi la parola che indica il peccato: "Heth". Questo è il motivo per cui queste due lettere (j ed f) non compaiono in nessuno dei nomi delle dodici tribù sante. La lettera Téth uscì, allora, immediatamente. [Segue alla pagina successiva]
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