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"Chi" creò "Êléh" |
È scritto (Genesi I,1): "In Principio". Rabbi Elèazar aprì una delle sue lezioni introducendola nella maniera successiva: "Levate gli occhi in alto e considerate chi ha creato Êléh (Isaia XL,26)". "Levate gli occhi in alto"... ma verso quale luogo? Verso la regione ove tutti gli sguardi sono voltati. Quale è questo luogo? É "l’apertura degli occhi" (éðéò çúô) (Talmud, Tr Sotah f.10; Pardes sez. Aharè Noth, folio 71b). Là vi apprenderete che il misterioso Antico, eterno oggetto delle ricerche, ha creato Êléh. Chi è costui? É "Mi" (ym = Chi), quello chiamato "l’estremità del cielo" (Deuteronomio IV,32) in alto, poiché tutto è in suo potere. Proprio perché è l’eterno oggetto della ricerca, proprio perché è nella via misteriosa e non si svela, è chiamato "Mi" (ym = Chi) (Zohar I,30a; II,93a, 126b e 226a; III,193b), oltre non è possibile approfondire (Haguiga commento al II capitolo).
Questa Estremità superiore del cielo è chiamata "Mi" (ym = Chi), però vi è un altra estremità in basso, chiamata "Mâ" (hm = Che cosa). Quale è la differenza fra i due? Il primo misterioso, chiamato "Mi" (ym), è l’eterno oggetto delle ricerche; ma dopo che l’uomo ha ricercato, dopo che si è sforzato di meditare e risalire di scalino in scalino fino all’ultimo, finisce per giungere a "Mâ" (hm = Che cosa). Che cosa hai appreso? Che cosa hai compreso? Che cosa hai in effetti cercato? Tutto, del resto, è ancora misterioso quanto prima. A tale soggetto fanno allusione le parole della Scrittura (Zohar I,9a , 16d, 167a; II,138a , 140a, 157a, 211a; III,148b ): " Mâ (hm = Che cosa) io ti prenderò a testimone, Mâ (hm = Che cosa) io ti somiglierò".
Quando il Tempio di Gerusalemme fu distrutto, si udì una voce celeste esclamare: "Mâ (hm = Che cosa) ti darà una testimonianza" perché sempre, fin dai primi giorni della creazione, io ho testimoniato, così com’è scritto - (Lamentazioni II,13) Io prendo oggi come testimone il cielo e la terra -. "Mâ (hm = Che cosa) ti somiglierà", cioè ti conferirà delle corone sacre, simili alle proprie e ti renderà signore del mondo, così come è scritto: "È questa la città che dicevano bellezza perfetta (Lamentazioni II,15)", e altrove: "Gerusalemme edificata come una città in cui ogni elemento è in perfetta armonia". "Mâ (hm = Che cosa) diventerà tuo eguale (Salmi CXXII,3)", in altri termini egli assumerà in alto la stessa attitudine che tu osserverai in basso. Proprio come il popolo sacro non entra più, oggi, nelle mura sante, altrettanto io ti assicuro di non entrare nella mia residenza in alto, prima che tutte le armate non siano entrate nelle tua mura in basso. Che questo ti sia di consolazione, poiché sotto questa forma di "Che cosa" (Mâ) io sarò tuo eguale in tutte le cose. Se così non fosse, "lo straripamento dei tuoi mali sarebbe simile ad un mare". Se, però, pensi che la tua sofferenza sia senza speranza e senza fine, tranquillizzati, "Mi ti guarirà", perché è il piolo superiore del mistero da cui tutto dipende.
Mi, estremità del cielo in alto, e Mâ, estremità del cielo in basso. Questa è l’eredità di Giacobbe, la quale, collocandosi fra i due (tra l’estremità superiore Mi e l’estremità inferiore Mâ), funge da tratto di unione. É questo il senso del versetto: "Mi (ym = Chi) ha creato Êléh".
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