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Settima Prescrizione |
Il settimo comandamento ha attinenza con la circoncisione dei bambini maschi, ai quali è asportata la contaminazione del prepuzio, l’ottavo giorno sussuccessiva la loro nascita. La regione celeste chiamata “vivente” (Hayâ), e da cui le anime emanano, conforma, infatti, l’ottava contrada del cielo. Questa è la ragione per cui tutti i bambini maschi devono essere circoncisi soltanto l’ottavo giorno. I nuovi nati le cui anime, invece di provenire dalla regione celeste chiamata “vivente” (Hayâ), vengono dai luoghi dei demoni, non sopravvivono agli otto giorni (1).
Tale è il senso di queste parole “Che le acque producano spiriti viventi”. Nel libro di Hénoch si trova la descrizione dell’aspetto del fiume celeste le cui acque costituiscono la semenza sacra delle anime. Questo fiume ha la forma della lettera Yud (y) ed è per questo che la santa carne è segnata con il medesimo monogramma (2). Scrittura aggiunge: “E uccello che vola sulla terra”.
Queste parole fanno allusione ad Elia il quale, per assistere ad ogni circoncisione, supera lo spazio con quattro slanci. Prima dell’operazione, occorre sistemare un trono per Elia destinandolo verbalmente con le parole: è il seggio d'Elia, altrimenti questi non presenzierà.
La Scrittura aggiunge in seguito: “Dio creò i grandi pesci”. Queste parole fanno riferimento ai due pesci, maschio e femmina, chiamati Leviathan. Essi sono il simbolo del principio maschile e femminile che si manifestano nell’opera della creazione. Ora, la circoncisione consiste ugualmente in due operazioni: la separazione del prepuzio, simbolo del maschile e la messa a nudo del glande, segno del femminile. Le parole: “E tutti gli esseri viventi che si muovono”, fanno allusione al segno sacro con il quale sono segnati tutti i bambini che possiedono delle anime emanate dalla regione chiamata “vivente” (Hayâ), così com'è stato affermato in precedenza.
Le parole: “Che le acque producano secondo la propria specie” fanno allusione al prodromo della lettera Yud (y) che è il simbolo che riproduce in grafico il fiume celeste, sorgente di tutte le anime. Qui in basso, la lettera rappresenta il sigillo sacro e puro degli Israeliti, l’elemento di separazione tra il lato santo e quello profano dei demoni. Ecco il motivo per cui gli Israeliti sono segnati: per introdurre, concretamente, una distinzione tra loro, che sono santi, e i gentili, le cui anime profane emanano tutte dal lato dei demoni. Anche il bestiame e il pollame degli Israeliti è segnato, proprio per essere distinto da quello degli idolatri. Felice la sorte degli Israeliti!
(1) Non si deve procedere, quindi, all’atto della circoncisione prima che siano trascorsi otto giorni, al fine di essere certi che l’anima del pargolo provenga dalla regione celeste chiamata vivente (Hayâ). Tale è il senso delle parole della Scrittura: “Che le acque producano spiriti viventi”, in altre parole, le acque del fiume celeste, che fluiscono nella regione sopra nominata, producano delle anime viventi, o meglio, anime che dimorino a lungo nei corpi. Le anime che provengono dalle regioni dei demoni, al contrario, si separano dai corpi prima dell’ottavo giorno. Il Sepher ha Pardès Capitolo XXXVII, afferma: “Ho veduto manoscritti dello Zohar, redatti a Gerusalemme nell’anno 1449, in cui questo passaggio non figura nel testo ma in una nota a margine”. É la stessa cosa nell’edizione di Mantova. [Torna al Testo] (2) Si è veduto in precedenza (foglio 7b) che l’uomo nascendo, è segnato dalle lettere che compongono i settantadue nomi divini, i quali si rivelano soltanto al momento della sua morte. Lo Zohar vuole, qui, sottolineare che, tra le lettere menzionate la castità incide nell’uomo la lettera Yud. [Torna al Testo]
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