Del Lily e la comunità d'Israele

 

 

 

[1a] Rabbi Hizqiya iniziò una delle sue lezioni introducendola nella maniera successiva: è scritto (Cantico II,2) "Come la Lily tra i rovi, cosi la mia amata tra le fanciulle". Cosa si vuol intendere con la parola "Lily"? Essa indica la "Comunità d’Israele" e il suo colore, che può essere rosso oppure bianco, testimonia come, a volte, la Comunità d’Israele subisca il Rigore oppure la Clemenza. la Lily ha anche tredici petali, tanti quanto le vie della Misericordia (Zohar III,233b) che circondano la Comunità d'Israele.

 

 

 

All’inizio del Genesi (Genesi I,1-2; vedi anche Zohar III,131b, 147b), tra la prima citazione del Nome divino "Élohïm" e la seconda, si contano tredici parole, tante quanto le vie di Misericordia che circondano la Comunità d’Israele e la proteggono. Proseguendo, dopo cinque parole, è ripetuto ancora il nome divino "Élohïm". Quale ne è il motivo? É per mostrare il mistero rappresentato dai cinque sepali vigorosi che sostengono la stessa Lily. Il numero cinque, infatti, simboleggia le cinque vie della Salvezza e corrisponde alle cinque porte della Grazia. Proprio a questo mistero fa allusione la Scrittura con le parole: (Salmi CXV,13) "Alzerò il calice di Salvezza e invocherò il Nome del Signore". La locuzione "Il calice di Salvezza" indica (Talmud, tr. Pesahim 119b, e Zohar II,169a) la "Coppa delle Benedizioni", la quale deve essere sorretta con le cinque dita (Talmud, tr. Berakhoth,51a); proprio come la Lily è sostenuta dai cinque sepali, i quali simboleggiano, quindi, le cinque dita.

la Lily raffigura, pertanto, la "Coppa delle Benedizioni". Ed è questo il motivo per cui tra la seconda citazione di "Élohïm" e la terza, si contano cinque parole. Dopo il terzo riferimento al nome sacro, la Scrittura (Genesi I,3) riporta la parola "Luce". Questa è quella Luce creata e, subito dopo, esiliata e nascosta "nell’Alleanza" (úéøá), simbolo del principio fecondatore, quello stesso che penetra la Lily e la rende rigogliosa. É quanto la Scrittura (Genesi I,29) allude con "albero fruttifero che racchiude il proprio seme"; e questo seme fecondante si trova "nell’Alleanza" stessa.

 

 

 

Il simbolo "dell’Alleanza" è costituito da quarantadue grani di materia fecondante, tante quante le lettere del Nome ineffabile, tramite le quali si concertò l’opera della creazione (Zohar II,187a).