Maschio e femmina li creò 

 

 

 

É scritto (Genesi V,2): Maschio e femmina li creò. Rabbi Shimon dice: Questi due versetti iniziali del quinto capitolo del Genesi racchiudono dei grandi misteri. Nelle parole: Li creò maschio e femmina, è espresso il mistero superiore che istituisce la gloria di Dio, mistero inaccessibile all’intelligenza umana ed oggetto della Fede. È grazie a questo stesso mistero che l’uomo è stato creato. Considerate: l’uomo è stato creato dallo stesso mistero che creò il cielo e la terra; infatti, per descrivere la creazione del cielo e della terra, la Scrittura adopera queste parole (Genesi I,4): Ecco la Genesi del cielo e della terra, e, per la creazione dell’uomo una locuzione simile (Genesi V,1): Ecco il libro della Genesi dell’uomo. Per di più, descrivendo la creazione del cielo e della terra, la Scrittura si serve del termine (Genesi I,4): be hibaram (quando furono creati); e anche per la creazione dell’uomo, la Scrittura utilizza un termine analogo, be iom hibaram (nel giorno che furono creati).

La Scrittura dice: Li creò maschio e femmina. Ne deduciamo che ogni figura che non riproduce il maschile e il femminile non è conforme alla figura celeste. Questo mistero è già stato spiegato. Considerate che il Santo, benedetto sia, elegge domicilio soltanto dove il maschio e la femmina non sono uniti; colma di benedizioni solamente il luogo in cui il maschio e la femmina sono congiunti. La Scrittura dice, infatti: Li benedisse e diede loro il nome di Adamo; non dice: Lo benedisse e gli diede il nome di Adamo, in quanto Dio benedice soltanto quando il maschio e la femmina sono uniti. Il maschio da solo, fino a quando non è unito alla donna, non merita neanche il nome di uomo; ecco, allora, le parole della Scrittura: Ed egli diede loro il nome di uomo.

Rabbi Yehouda dice: Dal giorno in cui il tempio fu distrutto, le benedizioni celesti non raggiungono più Israele, per cui tutte quelle che il Santo, baruk ha-shem, versa ogni giorno sul mondo sono perse per esso, come è scritto (Isaia LVII,1): Il giusto è perso, e nessuno lo prende a cuore.

Cosa significano le parole: Il giusto è perso? La Scrittura vuole dire che le benedizioni celesti che riposano su lui, come è scritto: Le benedizioni sono sulla testa del giusto sono perse; e ancora (Geremia VII,28): Ecco il popolo che non ha ascoltato la voce del Signore suo Dio e che non ha voluto ricevere le sue istruzioni; esso ha perduto la Fede ed è bandita della sua bocca. Ecco il motivo delle parole della Scrittura (Genesi V,2) : Ed egli li benedì, e precisando da chi emanano le benedizioni, aggiunge altrove (Genesi I,28): E Élohïm li benedì. È da Seth che originano tutte le generazioni e tutti i giusti del mondo.

Rabbi Yossé dice: dopo aver trasgredito il comando di Dio, Adamo, non ebbe più nessuno diritto ad usare le lettere dell’alfabeto che servirono da supporto allo stesso comandamento. Esso conservava, comunque, ancora qualche cosa di buono, per cui le due ultime lettere dell’alfabeto gli furono ancora accessibili e se ne servì per il nome di suo figlio Seth [56a]. Quando fece penitenza e si riconciliò con il proprio Maestro, le lettere tornarono nuovamente, ma in modo graduale, ad essergli disponibili; lo furono, però, nel senso inverso: prima la Thav poi la Shin,  la Resch, la Cuph e così via. La ragione per cui Adamo chiamò suo figlio Seth, nome composto della Shin e dalla Thav, è questa. Da quel momento, le lettere rimasero disposte in senso inverso e questo fino al giorno in cui Israele giunse nei pressi del monte Sinai. Soltanto allora le lettere ripresero, un'altra volta, quell’ordine regolare che avevano al tempo della creazione dei cieli e della terra. Questa restituzione dell’ordine naturale delle lettere dell’alfabeto, contribuì a rendere duraturo e compatto il mondo.

Rabbi Abba dice: Il giorno in cui Adamo trasgredì la prescrizione del suo Maestro, i cieli e la terra provarono il desiderio di sparire. Quale ne fu il motivo? Perché essi sono, esclusivamente, fondati sull’alleanza di Dio con l’uomo, così come è scritto (Geremia XXXIII,25): se non esistesse l'Alleanza del giorno e della notte, non avrei realizzato le leggi che reggono i cieli e la terra. Ora, Adamo trasgredì quest’Alleanza, così come è scritto (Osea VI,7): Hanno infranto, come Adamo, l'Alleanza che avevano fatto con me. Se il Santo, baruk ha-shem, non avesse previsto che un giorno Israele sarebbe giunto alle pendici del monte Sinai, per accettare l'Alleanza, il mondo non sarebbe stato consolidato.

Rabbi Hizqiya dice: Il Santo, baruk ha-shem, concede la remissione dei peccati a chiunque li confessi. Considerate che nello stesso momento in cui il Santo, baruk ha-shem, creò il mondo, istituì (fece) anche l'Alleanza sulla quale è fondato. Come sappiamo che è proprio così? Dalla locuzione iniziale della Scrittura: Bereschith, termine che deve intendersi in questa maniera: Bara schith, vale a dire: Creò il fondamento da dove emanano le benedizioni del cielo e sulle quali il mondo è stabilito. È questa l’Alleanza che Adamo aveva infranto, ecco perché è stato allontanato dal luogo che occupava. L'Alleanza è simboleggiata qui dalla lettera yud della parola schith; lettera che per quanto piccola possa essere, simboleggia, in ogni modo, la base del mondo. Quando Adamo ebbe un figlio, confessò i suoi peccati e Dio gliene fece la remissione, ecco perché chiamò suo figlio Seth, nome costruito dalle stesse lettere della parola schith, eccettuata la yud, che in questo nome manca, giacché questa lettera rappresenta l'Alleanza che Adamo aveva infranto. Ecco perché il Santo, baruk ha-shem, consolidò il mondo e fece discendere da Seth tutte le generazioni dei giusti. Considerate, inoltre, che quando Israele giunse alle pendici del monte Sinai, l'Alleanza fu collocata tra queste due lettere, vale a dire tra la lettera Shin e la Tav; l'Alleanza è, qui, simboleggiata dalla lettera Beth. L'Alleanza, allusa dalla lettera Beth e posta fra le lettere Shin e Thav, costruisce la parola sabato (schabath), così come è scritto: Che i figli dell'Israele osservino il sabato e lo celebrino di generazione in generazione; perché è l'Alleanza eterna tra me ed i figli di Israele, ed è un segno che durerà in eterno Rabbi Yossé dice: le due lettere Shin e Thav furono, quindi, unite alla lettera Beth, il che prova che quando Israele si trovava alle pendici del monte Sinai, poteva, già, servirsi di tutte le lettere dell'alfabeto, sebbene all'epoca della nascita di Seth, fossero, per gli uomini, disponibili soltanto le uniche due che compongono il suo nome. Rabbi Yehouda dice: dalla nascita di Seth fino all'avvenimento del monte Sinai, le lettere divennero progressivamente accessibili agli uomini; ma soltanto al monte Sinai esse sembrano complete e disposte nell'ordine naturale. Rabbi Éléazar dice: al tempo di Enos, gli uomini erano molto versati nella scienza occulta, nell'arte magica ed in tutte le scienze proprie a mettere in movimento le forze soprannaturali. Da Adamo, che dopo essere stato cacciato dall’Eden si dedicò allo studio delle foglie dell'albero del Bene e del Male, nessuno conobbe tanto bene le scienze occulte quanto Enos. Questo le insegnò ai suoi contemporanei, ed è così che furono trasmesse alla generazione del Diluvio, la quale sapendo servirsi di questo arcano, sfidò Noè, affermando che grazie alla conoscenza dell'arte magica sarebbe stata in grado di evitare i castighi di cui Dio la minacciava. Considerato che fu soltanto da Enos gli uomini cominciarono a fare uso dell'arte magica, la Scrittura dice: Nacque anche a Seth un figlio che chiamò Enos. Questi iniziò ad invocare il nome di Jéhovah. Rabbi Isaac dice: Tutti i giusti che vissero dopo Énos si sforzarono di far abbandonare ai loro contemporanei l'uso dell'arte magica. Jared, Matusalemme ed anche Henoch fecero tentativi in tal senso; ma non ebbero successo. L'uso di questa scienza finì con il prendere delle proporzioni tali che i colpevoli pensarono persino di rivoltarsi contro loro Maestro, esclamando (Giobbe XXI,15): Chi è l'Onnipotente (Schadaï) per obbligarci a servirlo? e quale bene ce ne ritornerà se lo preghiamo? Non erano certo così insensati da supporre che l'Onnipotente non potesse obbligarli a servirlo; ma, versati com'erano nella scienza occulta, speravano di potersene servire per evitare i castighi di cui erano minacciati. Fu allora che il Santo, baruk ha-shem, riportò il mondo al suo stato [56b] primitivo; infatti, originariamente, la terra era tutta coperta di acqua, e ugualmente lo fu al tempo del Diluvio. Dopo il Diluvio, Dio guardò gli uomini con misericordia e rese loro la terra con la promessa che il mondo non sarebbe stato più distrutto. Ecco perché la Scrittura dice: Jéhovah fece dimorare un diluvio sulla terra. La Scrittura dice: Jéhovah ma non Élohïm; perché il primo rappresenta la misericordia mentre Élohïm il rigore. Al tempo di Énos, persino i bambini[1] conobbero i Misteri supremi e furono in grado di penetrarli. Rabbi Yessa obiettò: Se è la verità, questi uomini hanno dimostrato, allora, di essere dei grandi insensati, poiché, a dispetto della loro conoscenza dei misteri, non hanno potuto prevedere che il Santo, baruk ha-shem, si preparava a colpirli con il Diluvio che sarebbe stata la loro perdita! Rabbi Isaac rispose: L'hanno ben previsto; ma, nel loro accecamento, hanno fatto il seguente ragionamento; conosciamo l'angelo preposto al fuoco ed anche l'angelo preposto all'acqua. Possediamo, inoltre, il potere di impedire gli atti del primo di questi angeli, e di mettere ostacolo a quelli del secondo. Se fossimo minacciati mai del fuoco o dell'acqua, fermeremmo la mano dell'angelo preposto a questi flagelli. Ma non sapevano che è il Santo stesso, baruk ha-shem, a prostrare il mondo con i castighi che decreta, e che gli angeli preposti sono soltanto gli esecutori di questi ordini. Essi si accorsero di questa verità soltanto il giorno in cui il Diluvio distrusse il mondo. Prima del Diluvio, lo spirito Santo fece risuonare quotidianamente nel mondo le seguenti parole (Salmi CIV,31): Che i peccatori e gli ingiusti siano cancellati di disopra la terra, in modo che non siano più. Il Santo, baruk ha-shem, prolungò, però, la propria clemenza fino a quando i pii Jared, Matusalemme e Henoch furono di questo mondo. Ma, appena questi giusti sparirono, il Santo baruk ha-shem, annichilì gli uomini con i castighi minacciati, ed essi furono sterminati, così come è scritto (Genesi VII,23): Tutto perisce di disopra la terra.


 

[1] Le edizioni di Vilna e di Przemys, riportano tra parentesi amwy awhhd aqwny (persino i bambini di un solo giorno). [Torna al Testo]