Creazione degli animali |
Rabbi Shimon continuò la sua lezione esordendo, è scritto (Genesi V,19), e Jéhovah Élohïm formò dalla terra tutti gli animali dei campi e tutti gli uccelli del cielo. Sventura alle persone ignare e cieche che non esaminano i misteri della dottrina e non sanno che, con le parole gli animali dei campi e gli uccelli del cielo, la Scrittura indica gli analfabeti, persino gli individui dotati di vita (nephesch) e di spirito (haïâ) sono senza utilità, né per la Schekhina in cattività[1], né per Mosé che è con lei; perché fin quando la Schekhina è in cattività, Mosé non la lascia un solo istante. Rabbi Eléazar chiese, chi era, quindi, l’oggetto delle opere dell’uomo tra gli israeliti, durante l’epoca di Mosé? Rabbi Shimon esclamò, è mio figlio a parlare in questa maniera? Non hai dunque letto le parole della Scrittura (Isaia XLVI,10), sono io che annuncio fin dal principio ciò che deve arrivare solamente alla fine dei secoli, che predice le cose molto tempo prima che siano fatte. Rabbi Eléazar convenne, le tue parole sono, infatti, esatte. Questo è perché la tradizione (Midrasch Rabba su Deuteronomio XXXIV) c’insegna che Mosé non è morto e che è chiamato uomo. È a lui che fanno allusione le parole della Scrittura (Genesi II,20), ma non si trovava aiuto per l’uomo, e tutti erano contro di lui. Ugualmente è detto, a proposito della Colonna mediana, che l’uomo (Mosé), per far uscire la Schekhina dell’esilio, non trovò aiuto contro i demoni, come è scritto (Esodo II,12), guardò da un lato e dall’altro lato, ed egli vide che non c’è uomo, vale a dire, Mosé, immagine della Colonna mediana, vide che non c’era nessuno per prestargli aiuto. In questo momento, la Scrittura (Genesi II,21) dice, e Jéhovah Élohïm mandò un sonno profondo all’uomo; e quando era addormentato, trasse una dalle sue costole e mise della carne al suo posto. Jéhovah Élohïm, sottintende il Padre e la Madre; le parole, un sonno profondo indicano la cattività, come è scritto (Genesi XV,12), Abramo fu sorpreso da un sonno profondo. Anche le parole, quando era addormentato, indicano la prigionia. La Scrittura dice, trasse una delle sue costole. Dalle costole di chi? In verità, il Padre e la Madre hanno preso una delle loro costole, che sono le vergini della Matrona[2]; hanno preso una vergine dal lato bianco che la Scrittura (Cantico VI,10) indica con le parole, che è bella come la luna.
[1] l’edizione di Vilna ha, tra parentesi, atwlgb prima di atnykcl e dopo. È evidentemente un errore di stampa; infatti, perché raddoppiare la parola in cattività? È probabile che l’editore abbia voluto indicare una variante in cui la parola atwlgb era posta prima di atnykcl ma, in questo caso, la seconda atwlgb diviene superflua. [Torna al Testo] [2] Si troveranno dettagliate informazioni sulle vergini della Matrona, in Zohar II sezioni Vä-yaqhel e Péqoudé. [Torna al Testo] |