Il lavoro che si offre alla lettura e allo studio, è la prima traduzione integrale in lingua italiana del capitolo sciolto del Sepher ha-Zohar noto con il titolo distintivo di "Pirkhé Heikhaloth" (I Trattato dei Palazzi). La Traduzione è opera della maestria del Carissimo Fratello Federico Pignatelli. Il suo contenuto non esplicita di necessità il punto di vista della Loggia o del G.O.I. Ogni diritto gli è riconosciuto. © Federico Pignatelli La libera circolazione del lavoro in rete è subordinata all'indicazione della fonte (completa di Link attivo) e dell'autore.
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La tradizione cabalista parla dell’esistenza di sette Palazzi in alto e di altrettanti in basso, chiamati Heikhaloth, che l’anima del mistico attraverserebbe nella sua ascesa. I Palazzi posti in basso, rappresenterebbero i gradini di quella scala che l’anima dell’uomo dovrebbe salire per guadagnare la “Verità”; quelli in alto, invece, sono configurati nel Sepher ha- Zohar come delle stanze che conducono gradualmente alla Divina Presenza. Ognuno di questi Palazzi ha le proprie peculiarità e i propri angeli responsabili, dei veri e propri Guardiani della Soglia che, custodendone gli ingressi, ne impediscono o favoriscono l’accesso. Da qua, le descrizioni del II secolo sulle minuziose preparazioni delle pratiche ascetiche e le particolareggiate descrizioni dei sigilli lasciapassare, elementi, questi ultimi, considerati indispensabili per il viaggio del mistico. Tanto che soltanto la padronanza dell’elemento magico, consentiva la neutralizzazione dell’azione ostativa dei Guardiani delle Porte. Ci sembrerebbe abbastanza riduttivo parteggiare per le tesi che etichettano le Heikhaloth come letteratura pindarica o racconti visionari, fondati sul razionale furore mistico di origine religiosa. Sono al contrario, a nostro avviso, precise e dettagliate descrizioni di stati coscienziali realmente vissuti; relazioni d’implosioni interne di centri di potere presenti nell’uomo e che la Tradizione Orientale enuncia e spiega con i Centri Sottili, i sette Cakra. É ovvio che il mistico ebreo, veda o percepisca elementi già presenti in lui, bagaglio noto e mentalmente elaborato in lunghi periodi di studio, ed è gioco-forza che la descrizione, la metafora e la similitudine sia quella della propria cultura religiosa. Non racconterà, quindi, dei sette Cakra, dell’energia di Kundalini, del Fiore di Loto, dei Colori dei Petali, ma dei sette Heikhaloth, dell’energia della Colonna centrale, delle Ruote, dei Colori della Luce. Differente linguaggio... identico messaggio. Nel Sepher ha-Zohar è presente anche la descrizione di sette Palazzi detti dell’oscenità, che simboleggiano i sette abissi dei Gusci o Qliphoth. Di questi sette palazzi è data la traduzione integrale nelle pagine che seguono. This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 2.0 Italia License.
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