Parasha Achrei Mot - Levitico -
(Pagina 58b)
"E Dio disse a Mosè, parla ad Aharon tuo fratello e digli che non dovrebbe entrare sempre nel luogo santo…" (Levitico 16:2). Rabbi Abba nello spiegare questo versetto, introduce il commento che ci sono particolari tempi che sono momenti favorevoli per andare davanti al Santo, benedetto Egli sia. Questi momenti sono favorevoli per trarre giù benedizioni e fare richieste. [La fonte delle benedizioni è nelle Sefirot più alte di Chesed e Chochma. Ci sono particolari momenti in cui queste Sefirot sono più imponibili di altri]. Ci sono altri momenti che non sono favorevoli, e le benedizioni non possono essere tratte giù. Allora l'aspro giudizio è nel mondo. Ci sono altri momenti in cui il giudizio è pendente, posizionato in equilibrio tra misericordia e giudizio.
Vieni e vedi. Ci sono momenti che sono favorevoli alla misericordia [questi sono i mesi di Adar, Nissan, Iyar e Sivan - equivalente a marzo, aprile, maggio e giugno]. Ci sono gli altri momenti dell'anno in cui il Din - il Giudizio - è prevalente [i mesi di Tammuz, Av, Tevet e Shevat - la seconda metà di giugno, luglio, la maggior parte di agosto e metà gennaio e febbraio]. Ci sono altri momenti in cui il Dio è pendente [Ellul, Tishrei, Cheshvan e Kislev - La seconda parte di agosto, settembre, ottobre e novembre e la prima parte di dicembre].
Ci sono altri momenti del mese lunare che sono favorevoli [la prima metà del mese lunare quando la luna aumenta la sua forza ogni giorno]. Ci sono momenti del mese quando i dinim abbondano e pendono su tutto [la seconda metà del mese lunare quando la luna perde forza]. Ci sono momenti nella settimana che sono favorevoli [essendo ricettivi per avere risposta alle preghiere con chesed. Questi sono domenica, martedì, mercoledì e venerdì, che rispettivamente corrispondono alle Sefirot Chesed, Tiferet, Nezach e Yesod]. Ci sono altri momenti della settimana in cui i dinim sono prevalenti e si risvegliano nel mondo [vale a dire lunedì e giovedì che corrispondono alle Sefirot Ghevurah e Hod].
Ci sono anche momenti del giorno che sono favorevoli ed il mondo è addolcito dalla durezza [da mezzanotte a mezzogiorno] e ci sono momenti del giorno in cui i dinim sono pendenti e sono presenti [da mezzogiorno a mezzanotte]. Lo stesso è anche vero in qualsiasi particolare ora [parte che tende a chesed e parte che tende al din]. Questo è il significato interno del versetto del Kohelet 3:1: "Per ogni cosa c'è una stagione, ed un tempo per ogni scopo sotto i cieli". È riguardo questi tempi che il versetto del Salmo 69:14 si applica: "Io rivolgo a te la mia preghiera in un tempo accettabile…" [cioè un tempo in cui la mia preghiera risveglierà una risposta misericordiosa].
Così è anche scritto in Isaiah 55:6 - "Ricercate Dio mentre può essere trovato, invocatelo mentre è vicino". [Da cui vediamo che c'è un particolare momento, come Ellul che è ricettivo al pentimento e al ritorno alle proprie radici spirituali]. É scritto ulteriormente nel Salmo 10:1 - "Perché resti lontano o Dio? Perché ti nasconde nei momenti di sventura?" [riferendosi a quei momenti che non sono 'favorevoli' come è stato spiegato sopra]. É scritto anche in Geremia 31:2 - "Il Signore mi è apparso da lontano", mentre altre volte è vicino come è scritto nel Salmo 145:18 - "Il Signore è vicino a tutti coloro che lo invocano, a tutti coloro che lo invocano con sincerità".
Tutto questo spiega perché ad Aharon è detto di non entrare sempre nel recinto del Santo dei Santi nel Mikdash.
"La sofisticata sottigliezza del potere della seduzione può ingannare il più Saggio degli esseri umani quando non discerne a partire da Principi Superiori".
La Torá concede importanza vitale a quello che diciamo. La parola ha il potere di elevare l'uomo ed il suo prossimo quando è usata correttamente o causare la degradazione di una persona, una comunità e fino al mondo nella sua totalità quando è espressa come Lashón harà - calunnia. Di tutte le mitzvót che la Torá ci trasmette per aiutarci a prevenire il lashón harà, coscientemente o inconsciamente, può causare molto danno.
La vita e la morte sono nelle mani della lingua (Mishlei-proverbi)
Ci insegnano i nostri saggi che se vogliamo conoscere in profondità un tema dobbiamo analizzarlo la prima volta che appare nella Torá e studiarlo con tutti le sue implicazioni e commenti tanto della Torá scritta come di quella orale (Mishná) Talmud, Halachá, Cabalá, etc.,
La prima volta che appare lashón harà nella Torá è in Bereshít-Genesi, nell'episodio del serpente. Il serpente incita Chavá a mangiare dell'albero proibito-l'albero della conoscenza del bene e del male -. Il serpente fa ragionare Chavá e gli dice che è ridicolo pensare che HaKadósh Barúch Hú abbia creato qualcosa di cattivo per l'uomo. Quello che dice il serpente è verità essendo che tutto fu creato con Saggezza e buono nel suo tempo. Ma quello che il serpente non gli dice è che per mangiare di quell'albero si deve acquisire la Saggezza per conoscere il momento indicato, nel suo tempo.
Lo sviluppo spirituale
Adám e Chavá erano nudi nel Gan Edén, ciò ci vuole indicare che non avevano vergogna. La mancanza di vergogna si doveva al fatto che non percepivano in sé carenza alcuna. La sensazione di carenza è quella che spinge a riempire il vuoto. Chi si sente malato farà qualunque cosa per curarsi mentre chi si sente in salute non cerca rimedi. La funzione di percepire la carenza e cercare la forma di completarla è la forma in cui gli esseri umani si sviluppano spiritualmente. Adám e Chavá non avevano quel discernimento, non percepivano in sé carenza alcuna per il fatto che non potevano compiere la missione per la quale furono creati. Adám e Chavá ricevevano e godevano di tutto quello che c'era nel Gan Edén, ma per raggiungere l'obiettivo della Creazione: essere nel Ha Kadósh Barúch Hú, dovevano trasformare il loro ricevere passivo in dare, in altruismo, la Sua forma, essi dovevano ricevere col proposito di dare.
Le forze che risvegliano il desiderio
Serpente in ebraico si dice nachásh che proviene dal verbo lenachésh-indovinare. Nachásh segnala le forze che risvegliano il desiderio e la curiosità, le quali sono positive quando discerniamo in base a Principi Superiori, l'albero della Vita, la Torá. Altrimenti possono causare danno e trasformarsi in un mezzo per giustificare i desideri egoistici. Il testo biblico ci dice sull'albero della conoscenza del bene e del male "asher nechmád haetz lehaskíl" che genera passione da lontano, a differenza degli altri alberi poiché della sua ingestione si raggiunge lehaskil-il discernimento superiore: meta ultima della creazione. Di seguito e dopo di vari discernimenti Chavá prese del frutto, mangiò e diede anche ad Adám. Ci dicono i nostri Saggi che mangiarono il frutto quando ancora non era maturo, quando Adám e Chavá non avevano ancora gli elementi ed il potere per controllare i loro impulsi. La Torá, l'albero della Saggezza, è quello che ci dà gli elementi per discernere nell'albero della conoscenza del bene e del male. Il nome Chavá proviene dal concetto sperimentare (chavaiá). La Torá ci insegna come discernere correttamente, allora evitiamo l'esperienza che può danneggiarci. Come i genitori che amano i loro figli trasmettono loro la loro saggezza ed esperienza, così la Torá ci trasmette mitzvót affinché sappiamo come discernere e non anticipare ancora situazioni per le quali non stiamo preparati.
La sfida del serpente
La sofisticata sottigliezza del potere della seduzione può ingannare il più Saggio degli esseri umani quando non discerne a partire da Principi Superiori. Superare la sfida del serpente e l'albero della conoscenza del bene e del male è quello che ci dà la saggezza e l'esperienza per svilupparci spiritualmente. Se Adám e Chavá avessero provato prima dell'albero della Vita - la Torá - avrebbero potuto discernere correttamente nell'albero della conoscenza del bene e del male, allora la Creazione avrebbe preso una rotta differente. Così succede nel mondo e nella vita di ogni essere umano: con le migliori buone intenzioni non sono sufficienti per evitare la lashón harà ed il danno che direttamente o indirettamente può causare. Precisiamo di Principi Superiori - Torá - allora la nostra vita ed il mondo potranno acquisire una dimensione superiore.
Settimo Giorno di Pesach: Rinnovamento Della Neshama
Ogni giorno di Pesach noi diciamo la preghiera dell'Hallel che contiene una descrizione dell'esodo dell'Egitto, l'apertura del Mar Rosso, e molti altri miracoli connessi con questi eventi. "Il mare vide e fuggì, il Giordano si ritrasse. Le montagne saltarono come arieti, le colline come agnelli" (Salmo 114:3). Quale qualità hanno le montagne che provoca loro di saltare, e perché le acque si ritrassero?
L'Alter Rebbe spiega che questi due miracoli rappresentano due tipi di servizio a D-o: uno motivato dal timore, l'altro dall'amore. Il mare, come un servo, si ritrae quando il re si rivela perché ha paura che il re è dispiaciuto con lui. Le montagne, come un ministro fedele, sono gioiose quando il re arriva e lo saluta, ansioso di eseguire ogni suo comando. Questa gioia è espressa dal saltare delle montagne che rappresentano il mondo di Atzilut, dove tutte le anime dividono una radice comune e sono come fratelli l'un l'altro e verso D-o.
Il concetto della fonte delle neshamot in Atzilut è connesso con un altro miracolo che è accaduto durante la divisione del Mare Rosso. Il Popolo Ebraico che camminano sulla terra asciutta in mezzo al mare sono simili al modo di come le loro anime salgono nella mente di D-o. Come sono connesse queste due cose? Secondo l'Arizal, il settimo giorno di Pesach, una commemorazione della divisione del Mare Rosso è anche il giorno in cui le neshamot del Popolo Ebraico nacquero - o si abbassarono da Atzilut. Vero, essi avevano già anime, ma questo evento fu la rivelazione del livello più alto delle neshamot. Come ebbe luogo questa "nascita?"
Come menzionato sopra, tutte le neshamot hanno la loro fonte in Atzilut dove c'è un'unità completa tra loro e con D-o. Questo livello di unità è ideale, ma affinché un'anima esista come un'entità separata e nascere, deve discendere al livello più basso di Beriya attraverso Malcouth. Questo processo è simile a quello del discorso.
Prima di parlare, le parole non sono formate ancora, ma l'idea di quello che sta per essere detto è unificata nella mente. Anche quando l'idea delle parole comincia ad emergere, questa idea è ancora una idea. Una volta che le parole discendono ad un livello più basso e lasciano la bocca, sono separate dall'intelletto. Malcouth rappresenta la bocca nel processo del discorso, e rappresenta anche il mare, la parte del mondo fisico che è celato dalla vista sotto l'acqua.
L'occultamento dell'aspetto di Malcouth è necessario per qualsiasi nascita o creazione. Le cose create non vedono o sentono le parole di D-o quando stanno per essere create; se potessero percepire queste parole, la loro esistenza sarebbe annullata alle parole, proprio come i raggi del sole non possono essere distinti dal sole stesso. Anche gli angeli nei mondi più alti chiaramente capiscono di essere creati dallla parola di D-o, e questa conoscenza li riempie di timore riverenziale ed amano per il loro Creatore. Il processo della loro creazione è celato da loro nell'aspetto di Malcouth.
Il periodo di occultamento o "gravidanza" delle neshamot comincia a Shemini Atzeret. Le neshamot sono portate dall'aspetto più alto all'interno di Atzilut a Malcouth di Atzilut dove rimangono per sette mesi finché discendono nel settimo giorno di Pesach. Proprio come il feto umano riceve nutrimento da sua madre mentre cresce nell'utero, così le neshamot ricevono il loro nutrimento da Malcouth di Atzilut. Le neshamot rimangono per sette mesi lì finché discendono nel settimo giorno di Pesach. Quando noi chiediamo la pioggia a Shemini Atzeret, stiamo chiedendo anche sette mesi più tardi una "nascita" riuscita della neshamot.
Quale energia spinge la nascita effettiva e crea le "contrazioni"? L'energia deve venire da un livello più alto di Atzilut per "scuotere Atzilut e rilasciare le neshamot. Quest'energia è la luce della prima lettera "hei" nel nome di D-o e serve come catalizzatore per la "nascita". L'impatto di questa energia da oltre i livelli dei mondi è come i forti venti soprannaturali che D-o ha mandato per dividere il mare. L'energia che ha spinto i venti viene dalla luce avvolgente e spezza il mare, che nasconde i livelli supremi della Divinità. Quando la luce avvolgente divide il mare, le montagne, che rappresentano le sefirot di chesed, ghevura e tiferet, cominciano a ballare, poiché questi attributi sono sul livello del mare che rappresenta l'occultamento.
Il saltellare delle montagne ci mostra che, a tale tempo, si può giungere a livelli più alti "saltellando" dal livello più basso ai livelli più alti invece di "avanzare" soltanto, avanzando un livello dopo l'altro in sequenza. Il settimo giorno di Pesach, allora, è come un giorno di rinnovamento per le neshamot di Israele, un giorno in cui qualsiasi ebreo può saltellare sul suo più alto potenziale spirituale. (Da Likkutei Torah, "Hayam Ra'ah Vyanot", pagina 16)
Buon Vicinato
“Questa sarà la legge della Metzora” (Lev.14.2)
La nostra Parsha tratta con le leggi della purificazione della persona che ha recuperato dalla malattia Tzora'at. Le eruzioni della Pelle sono sintomatiche di questa malattia.
I nostri Saggi insegnano che la prima causa di questa afflizione è Lashon Hara - la calunnia.
Ibn Ezra indica che c'è un parallelismo tra queste leggi di purificazione ed il rituale compiuto dagli israeliti in Egitto prima dell'esodo.
Un numero di Midrashim dice che la disposizione degli israeliti per non cadere nella calunnia, è una delle ragioni per la redenzione.
La fonte della Torah per questo insegnamento è l'ingiunzione divina a Moshe che "… ogni donna dovrà chiedere alla sua vicina… " (Ex.3.22), regali in genere come una forma di riparazione.
Questa richiesta di Hashem è fattibile solo se una buona relazione esiste tra gli ebrei e le masse egiziane che sono i loro vicini, ed è norma per il sesso femminile investigare dietro il loro benessere (Cf. Mimaamakim - Metzora).
Grande enfasi è messa sull'importanza di proteggere la nostra lingua dal male. In pratica, questo non è facile e molti sono colpevoli, ad un minore o più grande grado, di questo male.
Nel coltivare il buon vicinato, un'abitudine che può essere acquisita con poco sforzo, noi possiamo contrattaccare la tendenza alla calunnia, normalmente difficile da evitare con facilità.
È pratica comune chiedere ad una persona: Come stai?, quando si scambiano i saluti. Questa domanda dovrebbe essere significativa, un'espressione genuina di interesse.
Chi non ha bisogno di un orecchio che ascolta, una parola incoraggiante, un sorriso amichevole?
Un gesto cordiale, qualche genere di pensiero, una piccola considerazione, un commento umoristico rende un mondo buono.
Le lettere del termine ebraico per Faraoh possono essere riordinate per leggere Pe Ra - la bocca malvagia. La Samech nel termine Pesah può essere sostituita dalla Sin per leggere Pe Sach - conversare.
Con la servitù in Egitto, noi siamo schiavi del Faraoh - il parlar male. La liberazione con Pesah porta l'opposto.
La libertà è la Haggadah - dire. Dà la libertà di porre domande. Una caratteristica che redime è cantare le lodi - Hallel.
Colui che parla male si ammalerà. Colui che parla bene migliorerà.