"Dansroy"

Anonimo secolo XIII

 

 

 

Parasha Shemini - Levitico -

(Levitico 9-11)

 

La porzione della Torah di questa settimana discute l'inaugurazione del Tabernacolo, il luogo di incontro tra l'uomo e l'Infinito. Qui lo Zohar indirizza il problema dell'esilio da quello stato elevato del collegamento col Divino. Cosa è richiesto oggi?

 

Nello Zohar è scritto:

80. Rabbi Yehuda aprì la sua dissertazione col versetto: "Sostenetemi con uva passa (in ebraico ashishot), guariscimi con mele perchè sono malata d'amore" (Cantico 2:4). Abbiamo già spiegato altrove questo versetto in un modo molto bello, ma qui [può essere interpretato in un modo diverso, come segue]: La Congregazione di Israele [la Shechina e la sephirâ Malcouth] dice queste parole siccome lei [è caduta] in esilio. [Lei supplica i suoi figli, il popolo di Israele] "Sostenetemi". Cosa significa "sostenetemi? Chi cade ha bisogno di essere sostenuto, come è scritto: "Il Signore sostiene quelli che cadono" (Salmo 145:14). Perché la Congregazione di Israele è caduta in esilio [di D-o che dovrebbe aiutarla] lei dice: "Sostienimi". E a chi chiede di sostenerla? [Lei chiede sostegno ai]  suoi figli Israele che sono con lei in esilio.

L'esilio della Shechina è una caduta dal livello di coscienza di unità col Divino simboleggiato dal Tabernacolo. Questa coscienza può essere recuperata anche nello stato di Esilio da quei "figli" della Shechina che, attraverso unificazioni meditative, provocheranno un afflusso di luce divina nella sephirâ Malcouth e la mettono sui suoi piedi riconnettendola con la sua fonte nella sephirâ Binâ; questo può rettificare l'aspetto interno dell'esilio. L'esterno, l'esilio fisico può essere rettificato solamente con la ricostruzione del Tabernacolo nella forma del terzo Tempio.

Attraverso cosa [lei è sostenuta]? Attraverso uva passa [ashishot], che sono i Padri.

Gli antenati, Avraham, Isaac e Yaacov sono gli archetipi delle sephiroth H'esed, Guebourâ e Thiphereth. Loro sono gli attributi emotivi di bontà, timore/giudizio e misericordia e sono comparati al fuoco. La parola per fuoco in ebraico è eish, e la parola ashishot è come un plurale della parola per fuoco. H'esed è un fuoco bianco, Guebourâ è un fuoco nero, e la combinazione di entrambi è Thiphereth. La preghiera meditativa causa a queste sephiroth di essere riempite con abbondanza (conosciuta come shefa) da Binâ, e questa a sua volta è passata attraverso la sephirâ Yesod a Malcouth.

Essi si riempiono prima con quel buon vino che è maturato sui suoi sedimenti [l'abbondanza di Binâ]. Quando sono riempiti con abbondanza [dalla preghiera meditativa], la benedizione è presente [nella sephirâ Malcouth] attraverso quel livello chiamato Giusto [riferendosi alla sephirâ Yesod]. E chi sa come unificare il Santo Nome [e lo fa per sostenere la Shechina], sostiene ed assiste la Congregazione di Israele in esilio anche se la benedizione non è trovata nel mondo [a causa dell'eccesso dell'aspro giudizio].

 

[Il verso otto continua] "Guariscimi con mele", ed entrambi sono la stessa cosa come abbiamo spiegato.

 

Le mele vengono con vari colori - ma principalmente sono rosse, che suggerisce la sephirâ Guebourâ. Il fatto che sono anche bianche all'interno suggerisce H'esed. Esse combinano perciò i due aspetti di H'esed e Guebourâ e sono associati con la sephirâ Thiphereth siccome sono ashishot. Thiphereth è associato con la linea mediana nell'albero delle sephiroth e, come la guarigione, portano squilibrio estremo nell'armonia. Lo Zohar dichiara anche che le mele hanno una moderata influenza.

Ma il segreto di questo è che l'uva passa aumenta l'effetto del vino, [e] le mele placano l'effetto del vino e consolidano la forza della propria volontà. Questo spiega perché [il versetto menziona] una passa e mele: uva passa per diffondere l'effetto del vino, mele per consolidare la volontà così che il vino non lo influenzerà.

"Vino" qui si riferisce come influenzare le altre sephiroth e si riferisce perciò alla sephirâ Binâ. Il valore numerico della parola ebraica per "vino", "yayin", è 70, lo stesso del valore numerico della parola ebraica per "segreto", "sod". Gli attributi intellettuali sono riguardati come "segreto" in relazione agli attributi emotivi e sono conosciuti attraverso la parola. Il vino provoca il discorso che è una rivelazione dei propri pensieri. Così il detto dei saggi dice "entra il vino ed escono i segreti. L'effetto del vino è incentivare l'attività mentale, relativo all'abbondanza che genera in Binâ. Troppo vino provoca ubriachezza che è portata sotto controllo attraverso il mangiare le mele.

E tutto questo [sostegno per la Shechina] per quale ragione è? Perché "io sono malata d'amore" in esilio.

 

Malcouth in esilio agogna di riunirsi con l'influenza diretta del Divino attraverso il riconnettersi con Zeir Anpin. Lei è innamorata e, come uno angosciato emotivamente nel mondo fisico, è assistito da una bevanda forte. Il "vino" che la sostiene è la preghiera meditativa dei suoi figli.

E chi unifica il Santo Nome [che causa all'abbondanza di fluire da Binâ a Malcouth] le necessita propriamente combinare giudizio con misericordia.

Il segreto della preghiera meditativa sui Santi Nomi come appaiono nei diversi stadi della Preghiera Eretta è "addolcire" la realtà aspra del mondo fisico combinando la misericordia, l'aspetto del nome Havayah, col giudizio relativo al nome Ado-nai. Questo è perché i molti libri di preghiera hanno il nome Havayah associato con le vocali delle sephiroth in relazione al nome Adonai contenuti nell'ultima lettera del Nome.

Questo causa [a Lei] di essere addolcita e rettificare ogni cosa come conviene, e questo sostiene la Congregazione di Israele in esilio.

Lo stato di esilio è l'assenza di sentire l'influenza del Divino nella realtà fisica. Le preghiere meditative, come le benedizioni dette con intenzione corretta, rettificano questo portando coscienza del Divino in ogni aspetto della vita.