[1]Anche se tali origini sono, a nostro giudizio, da considerarsi puramente fantastiche ne segnaliamo un altra riportata da Mac Gregor Mathers in "Magia della Qabalah", edizioni Mediterranee; vi si legge a pag.16: "La Qabalah fu insegnata dapprima da Dio stesso ad un eletto gruppo di angeli. Dopo la caduta, questi la comunicarono al figlio della terra con l'intento di offrirgli gli strumenti per ritornare nella patria perduta. Da Adamo passò a Noè, e poi ad Abramo, che emigrò con lei in Egitto, dove il patriarca permise ad una parte di questa misteriosa dottrina di trapelare. Così gli Egiziani ne ebbero qualche conoscenza e le altre nazioni dell'Oriente poterono introdurla nei loro sistemi filosofici. Mosè che conosceva tutta la sapienza dell'Egitto, fu dapprima iniziato alla Qabalah nel paese della sua nascita, ma vi si addentrò più profondamente durante il vagabondaggio nel deserto in cui ricevette lezioni da un angelo. Egli celò i principi di questa dottrina nel Pentateuco e iniziò i settanta più anziani ai segreti di questo insegnamento ". [Torna al testo]
[2] A puro titolo di curiosità si riportano due distinzioni che ne fanno il Kircher e il Molitor:
Simbolica
Calcolo mistico
Themurha
gimatreya
Notaricon
Dogmatica
Angeli e Demoni
Divisioni
Trasmigrazione delle anime
Speculativa
Sephiroth
Mondi
La divisione che ne fa il Molitor parte invece da una distinzione classica
[3] La Qabalah pratica poggia sulla teoria seguente. Le lettere ebraiche sono strettamente corrispondenti alle leggi divine che hanno concorso alla formazione del mondo. Ciascuna lettera rappresenta un Essere Vivente (Hayoth ha-Kodesh), un Essere geroglifico, un Idea, un Numero. Combinare le lettere, significherebbe, dunque, manipolare le leggi e le essenze della Creazione; di più, questo sistema di ventidue segni che corrispondono alla Trinità divina, ai Pianeti e allo Zodiaco (3+12+7=22), si sviluppa secondo dieci modalità configurate dalle dieci Sephiroth. [Torna al testo]
[4] Si applica ad alcune conoscenze che non sono mai state scritte, ma comunicate oralmente dal maestro. [Torna al testo]
[5] Contiene la parte dottrinale riportata nei testi sacri. [Torna al testo]
[6] Tratta della magia dei talismani e delle cerimonie. Le informazioni sono contenute principalmente nel testo "Sepher Ratziel". [Torna al testo]
[7] É uno scambio di lettere della parola greca “grammatèia”, e si basa sui valori numerici attinenti le parole. Le parole di identico valore numerico si spiegano a vicenda, questa teoria viene estesa anche alle frasi. [Torna al testo]
[8] Deriva dalla parola latina “notarius”, stenografo. Vi sono due forme di Notaricon. Nella prima ogni lettera di una parola è presa come iniziale o abbreviazione di un altra parola, in modo tale che dalle lettere di una parola si può formare una frase; la seconda è il procedimento inverso al primo : vengono, infatti, prese le iniziali o le finali di una frase o anche entrambe, oppure le lettere mediane, per costruire una o più nuova parole. [Torna al testo]
[9] Themurah significa permutazione. Seguendo regole concertate, una lettera è sostituita ad un'altra che la precede o la segue nell'alfabeto, e così da una parola può essere formata un altro lemma di ortografia interamente diversa.
L'alfabeto è diviso a metà iscrivendone verticalmente una prima parte, vale a dire dalla lettera Aleph alla lettera Lamed, accanto si pongono i segni grafici dell’alephbeth, dalla lettera Nun alla Taw; poi, cambiando alternativamente la prima lettera o le prime due lettere all’inizio della seconda riga, si possono ottenere ventidue commutazioni. Queste sono chiamate "Tavole delle Combinazioni Tziruph”. Sugli alfabeti consultare l’articolo del Warrein “Prima del Principio” in questa stessa sezione.
Le prime due coppie di lettere danno il nome al sistema, questo perché la struttura delle coppie letterali è la base dell'insieme. Questi ventidue sistemi sono accennati nell'opera di Agrippa "La filosofia Occulta o Magia" (Ediz. Mediterranee), unitamente ad altri della Themurah: a dire, "La tavola Razionale o Tziruph Razionale" e i tre quadri di commutazione, "la Giusta, la Contraria e l'Irregolare". Esiste poi una forma molto importante di Themurah chiamata la "Qabalah delle Nove Camere" o Aiq Bekar, e quella semplicissima della Thashraq che consiste nello scrivere una parola alla rovescia.
Oltre a queste regole, si attribuiscono certi significati dissimulati nella stessa forma delle lettere dell'alfabeto ebraico, nell’esteriorità di un segno posto alla fine di una parola, che è diverso da quello che, usualmente, ha quando è lettera finale; o in una lettera scritta nel corpo di una parola, che è presentata con una grafia generalmente propria di un carattere finale; ancora in ogni segno dell'alfabeto scritto in dimensioni più piccole o più grandi di quelle contenute nel manoscritto, o in una lettera scritta alla rovescia. [Torna al testo]
[10] Il termine meditazione "Hitbonenut" appare per la prima volta nella letteratura Cabbalistica nella metà del XIII secolo, per riferirsialla concentrazione protratta del pensiero sulle luci superne del mondo divino e dei mondi spirituali in genere. (Scholem: “La Qabalah” edizioni Mediterranee). [Torna al testo]
[11] Nel Testo della Mediterranee essa è errata in due elementi nella settima riga, mentre in quello dell’Athanor è riportata, a pag. 284, ma erroneamente come “Tavola Tziruph diretta Razionale”, mentre la Razionale, a pag.285, è riportata come “Tavola Tziruph irregolare”, è il contrario che deve intendersi. [Torna al testo]
[12] Questa tavola è, generalmente, utilizzata per la costruzione dei sigilli degli angeli planetari. [Torna al testo]
[13] Questa è una lettera finale, per cui è esclusa dalla stesura della Tavola, la quale contiene soltanto le ventidue lettere dell’alfabeto. [Torna al testo]
[14] Secondo tale insegnamento, contenuto nel primo volume dello Zohar, ogni lettera ebraica è un Hayoth Hakodesh, un essere santo. Vi si legge. “Gli Hayoth coronati di Lettere, discendono dalla regione inintelligibile dell’Alto nella regione inferiore. Nel momento della Creazione, gli elementi costitutivi non erano modellati. Combinandosi insieme, sovrapponendosi, formando in tal modo certe materializzazioni delle Idee Divine, le Lettere diedro origine ad ogni forma ed immagine esistenti nel mondo Creatoriale, in seno alla Natura Naturante”. R. Ambelain nella sua opera “La Qabalah Operativa” (Ediz. Privata), così spiega questo insegnamento: “Lo Zohar, le concretizza sotto forma di esseri animati e intelligenti. Così ogni parola, composta di lettere, è un essere vivente, indi una cosa, una forma o un’immagine. Ci sono dunque, tanti esseri e tante cose quante sono le possibilità di espressione per il Verbo Creatore. Ogni cosa ha un creatore particolare che l’anima e la conduce alla sua fine, questo minuscolo demiurgo è un Hayoth coronato di lettere. Considerare la prima e l’ultima lettera di una parola ha, per la Qabalah, il valore di “sintesi” dell’Hayoth considerato. [Torna al testo]
[15] Non è l’unico metodo di procedere per estrarre la “sintesi radicale occulta”, ve ne sono degli altri statuiti dalle quattro possibilità di entrata nel Quadrato, ma non è codificata una rigidità di criterio. L’unica valutazione è dettata dalla identità di “sintesi”, in caso contrario si otterrebbero degli incompiuti. Si deve, come afferma Enel, stabilire non un ciclo chiuso, ma uno “schema di vibrazione”. Questa “vibrazione” costituirà la formazione, particolare, di una “sintesi radicale”, o, in altri termini, l’applicazione di forze costruttive che partecipano alla generazione di un determinato oggetto. [Torna al testo]