Download "Elaborazione della Tavola"

 

 

 

 

 

I due testi non rendono, però, testimonianza esatta del Quadrato; nelle stesure originali esso era, infatti, cromaticamente redatto. Le lettere che abbiamo riportato in rosso su sfondo giallo, erano scritte con tratti più grandi delle altre ed in inchiostro vermiglio, mentre quelle rappresentate in verde su fondo grigio erano scritte in caratteri esagerati. I motivi risiedono nella costruzione stessa della tavola, come appresso diremo.

Iniziamo subito con l’affermare che questa tavola non ha, come usualmente si suppone, carattere generale, ma al contrario è peculiare per una sola parola, nel senso che essa è uno specifico quadrato utilizzato per conoscere una "sintesi radicale occulta" di un vocabolo dato.

Come in precedenza accennato, le regole di costruzione di tale quadrato, non sono note, ci troviamo, quindi, dinanzi ad un "prodotto" finito, di cui ignoriamo il processo di edificazione. Nel procedere dal noto (la tavola) al non conosciuto (le regole che la costruiscono), alcuni strumenti "uniformanti" di approccio sono indispensabili:

Il presupposto - da intendersi l’assunzione fondata su argomentazioni logiche ed indizi che derivano da fatti o elementi accertati o accettati.

La testimonianza - intesa come notizie o elementi contenuti nelle stesure originali.

L’inferenza - vale a dire l’argomentazione deduttiva, consistente nell’inferire una conclusione o un giudizio quale conseguenza logica di una o più premesse accettate o accertate.

L’osservazione - intesa come il semplice riscontro di un elemento.

Ad un'osservazione iniziale, alcuni elementi colpiscono l’attenzione, vi sono alcune lettere scritte in maniera differente dalle altre, segno evidente che sottintendono una "diversità" che occorre decifrare. Queste lettere sono: c f sulla decima riga, k q sulla quindicesima, \ r nella diciassettesima, f c diciannovesima, k q nella ventesima e f k sulla ventunesima linea. Una primissima considerazione è che alcune coppie di lettere sono ripetute a "specchio", decima e diciannovesima, quindicesima e ventesima, ed esiste una sistemazione simmetrica tra una riga e la colonna di riferimento; ne inferiamo, quindi, che la posizione delle lettere, nella tavola, non è casuale ma segue un'armonia matematica pianificata su regole precise.

Per testimonianza sappiamo anche che le lettere contrassegnate con inchiostro rosso, nelle stesure originali della tavola, erano: f, il cui valore numerico è 9, la q valore numerico 100 e la r valore 200. Per comprendere il motivo di tale cromatismo, occorre affidarci ad un altro sistema in uso nella Qabalah, conosciuto come "Le nove stanze di Aiq Bekar" [12]. Non intendiamo entrare nel dettaglio di tale sistema, per altro assai noto, poiché questo esula dai presupposti del presente lavoro, c'è sufficiente osservare che le lettere curiosamente inscritte, nel Quadrato, in rosso, appartengono tutte alla medesima "famiglia" dei caratteri che scrivono la radice della parola Tziruph pwryx, ryx. Tale radice risulta, quindi, modificata secondo il procedimento in uso nelle "Nove Stanze". Il motivo di tale alterazione risiede nella volontà, dell’ignoto redattore, di dimostrare che i sistemi matematici utilizzati dalla Qabalah non sono indipendenti gli uni dagli altri, ma ognuno può essere messo a profitto di concerto con gli altri.

Da qua il presupposto che potevano essere utilizzate delle lettere diverse per la radice in oggetto di studio, ovviamente rispettando le regole delle "Nove Stanze", senza per altro alterare lo "Schema di Vibrazioni" del Quadrato stesso. Per la lettera x potevano essere utilizzate, per esempio, i segni f o { [13]; per lo y, il tratto grafico della a o della q; mentre per la r quelli della b o della k. Naturalmente la radice poteva essere utilizzata anche nella sua componente letterale iniziale, senza alcuna variazione.

Ecco, quindi, svelato l’arcano delle lettere scritte in forma e colore diverso. La Tavola Tziruph (pubblicata) è (in questo caso) lo strumento matematico Cabbalistico per conoscere la "sintesi radicale occulta" della parola TZIRUPH, la cui traslitterazione ebraica è pwryu la componente numerica è 90 - 10 - 200 - 6 - 80 e il valore ghematrico 386, identico valore della parola hpac (Sheifah) "Ispirazione". Da qua se ne evince che ogni parola, di cui si ricerca la "sintesi radicale occulta", ha il proprio Quadrato Tziruph, ognuno diverso per origine, ma tutti simili per costruzione, e se ne inferisce, anche, che sarà erroneo parlare di Tavole di Tziruph, se tale termine non è utilizzato con l’estensione generale di "Permutazione" di un lemma dato.

Per la sistemazione ab initium delle lettere è d’obbligo tener presente le regole seguenti:

- Le lettere della radice devono "misurarsi" e "compenetrarsi" con tutte i segni grafici della parola, secondo l’insegnamento del Sepher Yetzirah: "Egli ha fatto regnare la lettera... ha legato a lei una corona e le ha fuse una nell’altra".

- Le lettere della radice possono venire, in parte o totalmente, sostituite secondo la Qabalah delle "Nove Stanze", come anche quelle della "misura" e della "compenetrazione".

- La posizione iniziale delle lettere radicali, modificate o no, segue il principio di compenetrazione di cui al punto uno.

- La collocazione avviene soltanto per "discesa" e per "percorso" (dall’alto in basso e da destra a sinistra).

Vediamo, quindi, come sono state collocate le tre lettere iniziali della parola Tziruph nella Tavola Tziruph. Abbiamo ricordato che la radice di questa parola è costituita dalle lettere x = 90 y = 10 r = 200. Il primo di questi caratteri (radicali), x, sostituito con uno della stessa "famiglia" f, è "misurato" e "compenetrato" con la seconda lettera della parola, y, e iscritto nella casa d'intersezione della colonna e della riga "qualificata" dalla stessa.

Il secondo carattere radicale y, sostituito con uno della stessa "famiglia, q, è "misurato" e "compenetrato" con il quarto segno grafico della parola, la w, supplita, secondo la sesta stanza di Aiq Bekar, con la lettera s. Si avrà conseguentemente il simbolo q, collocato nella casa d'intersezione "qualificata" dalla riga e dalla colonna del carattere s.

L’ultimo segno radicale, r, è "misurato" e "compenetrato" con la lettera finale della parola, la p, e, non essendo sottoposto a nessuna modifica, è collocato nella casa d'incrocio "qualificata" dalla riga e dalla colonna della stessa.

Terminata la costruzione del Quadrato consideriamone l’utilizzo pratico.

 

I passaggi per la costruzione della Tavola che consistono in  ventidue tabelle, non consentono una pubblicazione a video, è comunque possibile scaricare le griglie e consultarle in seguito.

 

Abbiamo detto che la parola ebraica pwryx è quella di cui si ricerca la "sintesi radicale occulta". Vengono quindi considerate la prima e l’ultima delle sue lettere px, il perché di tale scelta si spiega con l’insegnamento Cabalista degli Hayoth Hakodesh [14]. Si procede quindi all’esame delle due lettere, le quali costituiscono in realtà una base radicale:

x = effettuazione, tendenza verso un fine preciso, fissazione definitiva.

p = Liberazione, movimento espansione.

Le due lettere esprimeranno, quindi, un'idea di una determinazione, una fissione di un'energia in espansione.

Ritorniamo al Quadrato e cerchiamo nella prima riga orizzontale [15] la lettera x e nella prima colonna di destra il carattere p, nel punto d'intersezione di questo rigo e di questa fila troviamo una lettera, u essa è la prima dei segni ricercati. In seguito indagheremo nell’ultima riga orizzontale ancora la lettera x e nella prima colonna di sinistra la p. La loro intersezione ci darà il secondo elemento cercato, il segno y. Occorre, a questo punto, procedere alla verifica di quanto trovato secondo il metodo Cabbalistico del "Piccolo Numero":

y (10) + u (70) = 8(0) = j

p (80) + x (70) = 17(0) = 8 = j

Poiché la "sintesi radicale occulta" è identica a quella originale, possiamo concludere che la nuova sarà razionalmente accettabile.

Esaminiamone, quindi, il significato:

u = grandi ordini gerarchici, esotericamente essa è l’ultima degenerazione di a, e il suo simbolismo letterale generale corrisponde all’oscuramento e all’oscurità (da non intendere questi termini con contenuti di negatività), un simbolismo che si riconduce, in ogni modo e sempre, ad un'energia in via di condensazione, ad una forza divenuta oscurata, nel senso esoterico del termine.

y = grandi ordini gerarchici, esotericamente è il simbolo della Riflessione attiva identificante l’Assoluto in tutti i mondi: l’attività principio, l’energia creatrice paterna, il principio maschile.

 

Per una comprensione sul significato delle lettere ebraiche consultare nella sotto sezione "Alfabeto Ebraico" la:

Tabella sinottica dei segni

La ricerca, a questo punto, può dirsi completata, occorre soltanto compendiare quanto abbiamo trovato. Le due "sintesi" radicali, poiché hanno identico valore ghematrico possono spiegarsi e completarsi reciprocamente.

La parola Tziruph pwryx nel suo significato originale significa "Permutazione", termine che nella nostra lingua è spiegato con "operazione consistente nello scambiare l’ordine di successione di due o più elementi di una serie ordinata". La sua "sintesi", px, è letta come la codificazione, la ricerca della fissione di un’energia condensatasi in una parola, le cui lettere ne costituiscono lo strumento vettoriale; la "sintesi radicale occulta" yu ci informa che la forza vibratoria codificata da questa Tavola è quella principiale e che la ricerca della manifestazione concreta del Verbo Divino, è il vero scopo della stessa.

 

 

 

Torna a Indice Tziruph