Quanto presentato nelle pagine che precedono è il quadro generale delle vette mistiche e delle sette dell'ultimo periodo, dal XVII secolo fino ai nostri giorni. Non abbiamo esitato a dilungarci su considerazioni importanti che si collegano alla vita, alle dottrine e all'ambiente di questi personaggi, risalendo alle fonti dirette con l'aiuto di documenti obiettivi. Ricordiamo che la Qabalah ha messo radici, in modo sistematico, in Spagna (alludo qui alla sua Summa, lo Zohar), e che in particolare gli esiliati di questo paese hanno contribuito a diffonderla. L'insegnamento speculativo di questi esiliati a Safed ne ha innalzato il valore chiarendo in modo quasi definitivo alcuni dei suoi punti più oscuri. L'influenza dei maestri di Safed, in particolare Cordovero e Luria, è stata considerevole: essi hanno aperto nuovi orizzonti su di un mondo poco accessibile. Il loro pietismo, che appare ancor oggi nel gruppo mistico di Beth-El , è caratterizzato soprattutto da bontà, amore universale e probità. Il gruppo di Beth-El ha portato al più alto grado la concentrazione in sé, la meditazione silenziosa, trascinate ogni tanto da una dolce melodia che eleva l'anima. Ma l'influenza di Safed non è sempre stata felice per tutto il giudaismo della Diaspora. Le idee di Luria sebbene profonde hanno avuto una ripercussione funesta. Molteplici sette, come i sabbatiani, i frankisti e i Chassidim, sono il prodotto più o meno inconscio di queste idee. Luria, profondo mistico, visionario di tempra superiore, non ne è certo responsabile: non ha niente in comune con lo pseudo-messia, l'impostore Sabbatai Zevi che, a un dato momento, ha sconvolto la vita ebrea nel mondo intero. E non ha nemmeno alcun rapporto con i falsi Tzaddikim dell'Europa orientale. In ogni caso non ha nulla a che fare con tutti questi movimenti che hanno turbato la pace di Israele; non ha alcuna colpa se la sua dottrina è stata mal compresa o male applicata. Fatte queste riserve, dobbiamo tuttavia riconoscere che le sue idee, in particolare quelle che si riferiscono alla Qabalah pratica, pane delle folle sciocche, hanno costituito il lievito, direttamente o indirettamente, della formazione, lenta o spontanea, di queste sette. Gli illuminati, questi deboli di spirito inclini alla degenerazione, sono sempre numerosi attraverso i tempi e i luoghi. Si entusiasmano facilmente al minimo gesto insolito, alle meraviglie soprannaturali dei miti (1). Inoltre sono aiutati da circostanze particolari. Quelli di loro che si impongono come capi sono di un'audacia e di una furbizia senza limiti. Sono impregnati di una sorta di misticismo che ho definito altrove “negativo”. Devono riuscire a ogni costo a imporsi alle masse, a conquistarle e a dominarle. Abbiamo visto nel corso di questo capitolo la parte nefasta rappresentata da paranoici di alta levatura che si considerarono di volta in volta inviati da Dio, intermediari di Dio, autori di miracoli, salvatori supremi. L'illuminazione è uno stato d'animo curiosissimo e merita di essere sondata a fondo. Ma non confondiamola col misticismo reale, sincero e scrupoloso. Per questo non ci siamo peritati di mettere in luce i tratti curiosi e le idee di questi illuminati, ponendoli a fianco di personalità mistiche di alto valore, come Caro, Cordovero, Luria, Besht, Shneor Zalman, Sharaabi. Questa mescolanza inconsueta di pietre preziose e pietre false rispondeva a ragioni plausibili: bisognava seguire da vicino la trafila, la corrente nella sua origine, nelle sue varie tappe, nelle sue continue fluttuazioni; bisognava anche porre questa corrente nel suo quadro storico, in modo che ci si potesse rendere conto, cammin facendo, dei suoi progressi positivi e negativi. Qui, più che altrove, le idee si concatenano, in particolare nell'ultimo periodo della Qabalah. L'avvio per così dire, per questo modo particolare di illuminazione, è partito da Safed. L'ispirazione era insieme buona e cattiva. Tutto questo ci ha permesso di afferrare meglio la portata psicologica degli stati profondi dell'animo umano. Gli stati d'animo di tutti coloro che sono stati oggetto di questo studio, si manifestano in un inconscio più o meno felice, o in un'immaginazione smisurata, carica di miti. Tutti questi stati non restano inattivi: agiscono secondo il temperamento congenito dell'individuo, oscillando sotto forme diverse. Il loro slancio può essere a volte grandioso, sublime, e a volte nefasto. Abbiamo visto di volta in volta il soffio potente, che ci trasportava corpo e anima nell'alta sfera della spiritualità, messo a fianco di idee demoniache di grandezza che coincidevano con aspirazioni rimosse. Qualche volta queste, che tendono al dominio assoluto, sembrano sincere. I loro autori credono fermamente di avere una missione nobilissima da compiere. Ma il loro successo è provvisorio perché solo la verità trionfa ed è possibile solo se incontrano sul loro cammino uomini decadenti come loro e pronti a secondarli. La loro astuzia ha maggior fortuna presso le masse desiderose, ogni tanto, di essere condotte come pecore da un pastore, da una guida, in breve da un salvatore. Questi illuminati, dotati di spirito machiavellico reciteranno sempre una parte più o meno efficace, ma limitata, finché il mondo offrirà delle pecore facili a condursi, degli automi e non degli uomini capaci di controllarsi. I veri mistici, invece, che abbracciano i valori eterni, fanno del bene all'umanità e non esitano un attimo a consacrarsi ad essa.
1 - Il volgo, dice Spinoza (Trattato teologico politico, cap. I) è sempre assetato di rarità e di stranezze; disprezza le doti naturali e non ne fa alcun caso.
Introduzione Il Pietismo di Safed La Scuola di Cordovero La Scuola di Luria Sabbatai Zevi e i Sabbatiani Frank e i Frankisti Israel Baal Shem Tob e i Chassidim |