Ma i cabalisti avevano anche altre idee a proposito della persona e del ruolo di Elia? Fortunatamente, disponiamo di un’eccellente esposizione su questo tema nel Pardes Rimonin di Mosè Cordovero: 1.”per ciò che concerne l’origine di Elia, i nostri maestri erano di opinioni divergenti. Di quale tribù Elia era originario? Alcuni dicono della tribù di Gad, alcuni dicono della tribù di Benjamin, altri dicono che Phinakhas è Elia. Per ognuna di queste opinioni esiste un appoggio scritturale. Altri ancora dicono che egli è della discendenza di Rachele e che è Elia stesso che confermava (durante le sue rivelazioni ai saggi) ora l’una, ora l’altra di queste genealogie. Alcuni cabalisti intendono risolvere questo problema facendo appello al mistero della gestazione". 2. “Abbiamo trovato che uno dei commentatori sosteneva che Elia era il discendente di Shutelah, poiché il nome di suo padre non si trova da alcuna parte, ma c’è solamente un’indicazione vaga a a questo proposito (I Re 17,1): Elia il teshbita, uno dei residenti temporanei di Galaad." 3. "È detto ancora a proposito di Elia (I Re 17,1): YWHW è vivente, Colui davanti al quale mi sono tenuto in piedi! . Vale a dire che egli si era già tenuto davanti a Lui prima. I nostri maestri hanno precisato a questo riguardo: Quando si tratta di Henoch, questo luogo (davanti a Dio) designa la funzione di Metraton; quando si tratta di Elia, questo stesso luogo designa la funzione di Sandalphon:" 4. "Quando Elia ascese al cielo nella tempesta, la sua carne si trasformò in carne di fuoco e il suo corpo restò nel mondo delle sfere o in quello degli angeli, allorchè il suo spirito ritornò nel suo luogo (davanti a Dio). Quando il Santo, benedetto Egli sia, vuole inviarlo come messaggero, egli discende sino al mondo sottile ove si trova il suo corpo, si veste e scende sino alla terra per compiere la sua missione. Egli dunque è apparso davanti ai saggi, gli uomini perfetti e i profeti che hanno parlato con lui, poiché c’era in lui una componente materiale che è il corpo in questione. Quando egli risale, abbandona questo corpo nel suo luogo e si eleva." Arrivato a questo punto della sua esposizione, Mosè Cordovero cita un responsum di Mosè ben Shemtobh di Lione, secondo il quale Elia è un’angelo che non ha né padre né madre: “Comunque c’è motivo di ritornare sul problema di Elia che salì in cielo, cosa che nessun altro uomo ha meritato. Sappi che tra i misteri della Torah io ho visto un grande segreto, particolarmente sorprendente. Per Elia la Torah non menziona né padre né madre, non c’è scritto neppure che egli era il figlio di Un tale, ma solamente (I Re 17 1): Elia il teshbita, uno dei residenti temporanei di Galaad. E i nostri maestri hanno affermato che prima della sua discesa dai cieli egli era un angelo e che il suo nome è conosciuto nei segreti della Torah; allo stesso modo, che dopo ciò, egli apparve ai saggi in parecchi luogo, sotto numerose sembianze, qualche volta assumendo la sembianza di un cammelliere, qualche volta di un cavaliere, qualche altra come uno degli uomini più illustri dell’epoca, assumendo la sua forma e la sua figura molteplici apparenze. Perciò tu non devi stupirti del fatto che Elia si trovi a un livello esistenziale superiore a quello di tutti gli altri uomini. E se tu avanzi la seguente obiezione: “In che modo egli è rimasto con la propria immagine e con la sua figura durante tutto questo tempo e durante tutti questi anni?" i nostri maestri hanno già risposto a ciò: nel momento in cui il Santo, benedetto Egli sia, ebbe l’intenzione di creare l’uomo,egli disse agli angeli: Facciamo l’uomo! Questi angeli dissero davanti a Lui: Maestro dell’Universo, che cos’è l’uomo perché ci si ricordi di lui? Egli allungò il suo piccolo dito ed essi furono consumati. Egli chiamò un altro gruppo di angeli. Egli disse loro la medesima cosa, ed essi risposero allo stesso modo. Egli allungò il suo piccolo dito verso di loro ed essi furono consumati. Egli chiamò un altro angelo con il suo gruppo e disse loro: Facciamo l’uomo! L’angelo gli rispose: Maestro dell’universo! Se davanti a Te quest’atto è opportuno, allora non lo è anche per me a maggior ragione? Se ciò appare buono ai tuoi occhi, scenderei io stesso per divenire un servitore dell’uomo! IL Santo, benedetto Egli sia, gli disse: a partire da adesso e per sempre il tuo nome non sarà più Un tale ma piuttosto Tal altro! E anche se quest’angelo non discese subito dai cieli, egli ne discese al termine di un certo tempo e portò nel mondo la certezza che YWHW è Dio. Ciò accadde durante gli avvenimenti che si conoscono, durante il regno di Achab. E poco tempo dopo, dopo aver testimoniato in favore di questa certezza nel mondo, Dio l’ha elevato nei cieli supremi. I nostri maestri hanno riportato: il Santo, benedetto Egli sia, gli disse: Tu sarai il buon amministratore per gli uomini. Per la tua vita! Scendi e testimonia nel mondo la certezza della mia fedeltà. Perciò è detto (I Re 18, 36): Abbi pietà di me YWHW, abbi pietà! E questo popolo saprà che c’è un Dio per Israele; e io sono il tuo servitore e ho compiuto tutte queste cose sulla tua parola; sulla tua parola (che mi fu comunicata) prima della mia stessa discesa nel mondo! Guarda bene ciò che i nostri maestri hanno detto: secondo un’antica tradizione Mika'el si trovava in uno dei suoi lati, Gabri’el nell’altro, Eliahu nel quarto. Ciò che qui conta per noi, è che Eliahu godeva del medesimo rango di Mika'el e Gabri’el. E se tu formuli un’altra obiezione dicendo: Elia non proclama egli stesso che è un uomo dicendo (I Re 19,4): È troppo! Adesso, YWHW, prendi la mia anima poiché io non sono migliore dei miei padri? Se fosse stato come tu lo dici (un’angelo eminente senza padre né madre), perché egli avrebbe pronunciato tali parole? La risposta a ciò è che, in verità, ciò che egli domandò in tal modo non è che una formula convenzionale secondo le abitudini degli uomini, poiché egli viveva con essi da molti anni. In verità, se per mezzo di suo padre e di sua madre egli non aveva beneficiato del merito (degli antenati) nel mondo, è perché né il suo merito né la sua esistenza nel mondo, egli li ha avuti per mezzo di essi! Perciò egli ha detto (I Re 19, 4): È troppo! Ne ho abbastanza giacché non è evidente che qualcuno che è come me sia trattenuto in questo basso mondo!" Avendo riprodotto questo lungo passaggio, Mosè Cordovero protesta con insistenza: “Questa opinione (di Mosè di Lione) è senz’altro contraddetta dalle parole dello stesso Rabbi Shim’on - Yohai, che era dell’avviso che Elia fosse un’uomo. E tutti i saggi del Talmud erano della medesima opinione. Per essi il solo problema riguardava l’origine tribale di Elia. Ma dire che Elia era un’angelo che si rivestì di un corpo pesante, nessuno sarebbe d’ accordo con ciò." Ciò che è egualmente curioso nel responsum di Mosè di Lione, è che riferendo un midrash cosmologico noto, la sola conclusione che egli ne trae è che Eliahu è un’angelo di fronte alla Merkabhah, del medesimo rango di Mika'el e di Gabri’el. Egli non precisa la ragione per la quale, nella lista dei nomi degli angeli, il nome di Eliahu sostituisca quello di Rapha'el, né perché la tradizione antica ignorava il nome di Eliahu nei testi che descrivono la Merkabhah. Rileggiamo questo racconto angelologico nella sua forma ufficiale secondo il Midrash Konen: “Il sesto giorno della creazione il Santo, benedetto Egli sia, prese acqua, polvere e luce e creò i quadrupedi nelle montagne di Alep, il bue che pascola sulle montagne d’Alep tutti i giorni, quei quadrupedi che si divertono tutti i giorni nel Giardino dell’Eden davanti al Creatore. Egli creò gli animali domestici, le bestie selvatiche, gli insetti, i rettili e in seguito egli riunì tutti gli angeli di servizio, gruppo per gruppo, e disse loro (Gen 1,26): Facciamo l’uomo! Essi dissero al Suo cospetto: Maestro dell’Universo (Ps 8,5): Che cos’è mai l’uomo perché Tu te ne preoccupi? Parlò così il gruppo di Mika'el. Subito Dio li bruciò col suo grande fuoco. Egli risparmiò solamente Mika'el. Egli convocò il gruppo di Gabri’el. Essi si espressero nello stesso senso dei primi. Egli li incenerì col suo grande fuoco e lasciò salvo solo Gabri’el. Quindi Egli convocò il gruppo di Lebi’el. Questi dissero al Suo cospetto: Maestro dell’Universo! Chi può dirti cosa devi fare? Agisci nell’universo secondo il tuo buon avviso, unicamente perché così piace a te. Il Santo, benedetto Egli sia, disse: Lebi’el, questa è una buona risposta. Tu hai ben scelto la tua parte, perché tu hai riparato ciò che i tuoi compagni avevano distrutto. Subito Dio cambio il nome di quello e lo chiamò Rapha'el. Egli gli consegnò tutti i tipi di medicamenti che esisteranno nel mondo. Egli ordinò a Mika'el: Portami della polvere del terreno in cui si trova il Tempio. E questi lo fece. Il Santo, benedetto Egli sia, la solidificò nelle sue mani e ne ricavò il primo uomo; poiché è detto (Gen 2,7): Élohïm YHWH formò l’uomo dalla polvere, etc…Agli Israeliti Dio prepose Mika'el e Gabri’el. Egli prepose Rapha'el ai diversi medicamenti. Egli collocò nella sua mano i modelli di ogni cosa che esiste nel mondo, a guisa di quelle superiori che sono il modello di quelle inferiori. Ed esiste un prato che costituisce nella sua totalità un unico modello. Esso esiste per decreto regale, poiché benché sia un modello unico, tuttavia ogni cosa vi può attingere la propria sussistenza. Ed anche se tutti i mortali si mettessero insieme, essi non sarebbero in grado di costituire nulla di simile! Poiché è detto (Ps 104,24): Quanto sono numerose le tue opere, YHWH, tu le hai fatte tutte saggiamente, e la terra è piena delle tue creature! Tu on trovi albero nel mondo che non trovi il suo principio angelico nell’alto dei cieli. È ciò che lo prepara a tempo debito e lo fa' germogliare; come è scritto (Job 38,32): Sei tu che fai sorgere le costellazioni a tempo debito?". Quando Mosè di Leone parla del quarto angelo posto di fronte, egli fa' riferimento ad una disposizione ben nota secondo la quale sono disposti i quattro principi angelici intorno al trono di gloria: a destra Mika'el, a sinistra Gabri’el, davanti Uri’el e dietro Rapha'el, come quarto. D’altra parte questo nome ha due spiegazioni filologiche: un sostantivo “rephà” che significa “ombra”, “fantasma”, ed una radice verbale “resh, pè, aleph” con il senso di “guarire”, “riparare”, “rimediare”. L’angelo che si trova all’ombra del trono, dietro Dio, sarebbe un angelo guaritore se noi ci fidiamo del senso generale che la tradizione attribuisce a questo nome. Ma se noi seguiamo gli intenti particolari che sono espressi nel “Midrash Konen”, quest’angelo sarebbe anche il preposto alla farmacia celeste, il guardiano di un unico prato coltivato che è il pleroma di tutti gli alberi e di tutte le piante già conosciute o ancora ignote in tutto l’Universo. D’altra parte, il testo di questo midrash è poco chiaro a proposito dell’esatta identità di colui che prepara e fà germogliare le piante nel tempo voluto. È Dio stesso, è la Saggezza, è l’angelo che è preposto al prato celeste? L’angelo Rapha'el che viene presentato nel “Midrash Konen” non è solamente un angelo guaritore, ma è anche un erborista-mago. Quanto a Mosè di Leone, il redattore dello “Zohar”, spiegando per sostituzione il nome “Eliahu”, avrebbe egli preparato dalla fine del tredicesimo secolo una nuova immagine del profeta Elia, angelo e detentore celeste delle scienze della natura? Ci resta da precisare l’aspetto sacerdotale del ruolo che la tradizione attribuisce al profeta Elia. A proposito della coppia henoch ed Elia, Mosè Cordovero aveva citato gli angeli inseparabili Metraton e Sandalphon. Secondo la qabalah del tredicesimo secolo, “Metraton” è il polo sacerdotale tra i principi della “Merkhabah” in un luogo che sfugge all’imperio delle forze demoniache; “Sandalphon” è il polo sacerdotale nella regione dell’atmosfera che è il campo di battaglia tra l’esercito degli angeli e le truppe malvagie di Sama'el . Già il Targum rappresentava Elia come il gran sacerdote che volò nell’aria. Spiegando il versetto Qohelet 10,20 “poiché l’uccello del cielo ne porta la voce e l’animale alato ne rende pubblica la parola”, il targumista precisa: “Poiché l’angelo Razi’el grida tutto il giorno dal cielo sopra il monte Horeb e la sua voce percorre il mondo intero; Ed Eliahu il gran sacerdote se ne va e vola nell’aria come il gran sacerdote alato e a tutti gli abitanti della terra mostra le cose future che si preparano nelle dimore celesti nascoste”. |