SUL TRATTATO DI UNIONE E SULLA CONFEDERAZIONE
Noi non intendiamo certo condannare tutte le disposizioni del Trattato ma, certamente, condanneremo quelle che sono riprese negli articoli 3,5,7,8 e 9 che consacrano per i Supremi Consigli confederati l'abbandono della loro piena sovranità e della loro totale indipendenza in un ambito di importanza capitale.
Si obietterà che i vantaggi dell'istituzione di una confederazione giustificano questo abbandono e io so che si invocherà a questo riguardo, l'esempio delle confederazioni politiche. Ai nostri occhi, questa assimilazione non è pertinente, perché noi ci muoviamo qui in un campo che non può avere alcuna somiglianza con quello in cui si muovono gli stati politici. Non perdiamo di vista che la Massoneria del R.S.A.A. è un Ordine iniziatico e che esso è ben altra cosa di un insieme di stati più o meno sovrani.
Ma inoltre, se noi rileggiamo le Grandi Costituzioni del 1786, sia nella versione detta dei 18 articoli, sia nella versione latina conosciuta dal 1834, constateremo che non è mai stata questione di confederazione e che la caratteristica dei Supremi Consigli è di detenere tutta la autorità massonica nell'ambito della loro giurisdizione, (vedere particolarmente gli articoli 2 e 12 della versione latina del 1834 la più generalmente ammessa dai Supremi Consigli e quella alla quale si sono riferite in seguito le conferenze internazionali). E quindi le rinunce tolgono ai Supremi Consigli il loro carattere «Supremo», sia perché il Trattato prevede il decreto di decisione alla maggioranza dei voti espressi, sia perché prevede che essi debbano ottenere l'accordo della maggioranza degli altri per creare un Supremo Consiglio in un paese dove non esiste o anche perché essi debbono sottoporre al giudizio di un tribunale di un Convento statuente alla maggioranza dei voti le questioni che li dividerebbero. E che dire delle disposizioni che obbligano i Supremi Consigli confederati a convocare ai loro lavori i Grandi Rappresentanti degli altri Supremi Consigli e arrivano fino a prevedere che essi dovranno inserire nei loro processi verbali le proteste eventuali che questi rappresentanti eleverebbero contro deliberazioni che considerassero compromettere gli interessi generali dell'Ordine?
Questi abbandoni di sovranità sono, con l'imposizione delle modifiche delle Grandi Costituzioni, i vizi fondamentali del Convento di Losanna. Si spiega male come dei Grandi Ispettori Generali effettivi, dopo i loro impegni solenni che hanno dovuto prendere prima di passare all'attività; abbiano potuto sottoscrivere a questi abbandoni di una parte dei poteri di governo, di amministrazione e legislazione dei loro Supremi Consigli rispettivi.
Con ragione, il Grande Commendatore Onorario del Supremo Consiglio di Svizzera, l'illustre Fr. Paul Collet, scriveva in uno studio rimesso ai partecipanti alla conferenza dei Grandi Commendatori europei di Losanna nel 1965: «Anche se si ammette che le Costituzioni del 1875 leghino le parti contraenti, non resta meno che gli altri Supremi Consigli non hanno a conformarvisi».
Infine, con una lettera del febbraio 1969, il Gran Commendatore Svizzero, in risposta ad una domanda del Gran Commendatore del Belgio, gli faceva sapere che non era stata trovata traccia nella sede del suo Supremo Consiglio di ratifiche del Trattato.
É allora evidente che i testi decretati a Losanna nel 1875 non hanno alcuna forza obbligatoria per i Supremi Consigli del Rito Scozzese Antico e Accettato.
Occorre ben convenire che il Convento di Losanna condusse nella pratica ad uno scacco e che esso è stato causa di confusione nel Rito Scozzese. La sua conseguenza più immediata fu che durante numerosi anni si verificò impossibile organizzare un nuovo incontro internazionale tra i Supremi Consigli. Non fu che nel 1907, dopo laboriose discussioni e con l'appoggio del Sovrano Gran Commendatore J. D. Richardson della giurisdizione Sud degli Stati Uniti e del Sovrano Gran Commendatore Raymond del Supremo Consiglio di Francia, che il Sovrano Gran Commendatore belga Goblet d'Alviella poté riunire a Bruxelles 20 Supremi Consigli in quella che si è convenuto di chiamare la prima Conferenza internazionale dei Supremi Consigli.
Ora, il 14 Giugno 1907, questa conferenza adottò la risoluzione A sulla unità del Rito. Esso rispondeva così alla domanda:
«Quali sono le regole di organizzazione che, essendo applicate da tutti i Supremi Consigli, possono essere considerate gli Statuti Generali del Rito Scozzese Antico e Accettato?»
Ecco come questa risoluzione A fu redatta:
«Gli Statuti Generali del Rito Scozzese Antico e Accettato sono basati sulle Costituzioni del 1786» (Estratto ricavato dall'appendice del resoconto della conferenza intitolato: ricapitolazione delle decisioni della conferenza).
Nel suo rapporto, presentato al Supremo Consiglio del Belgio il 26 luglio 1907, il Sovrano Gran Commendatore Eugenio Goblet d'Alviella, che aveva presieduta la conferenza, dichiarò: «È stato unanimemente riconosciuto che le sole basi fondamentali del Rito erano le Grandi Costituzioni del 1786 e così spariscono le ultime tracce delle difficoltà che avevano portato i tentativi fatti dal Convento di Losanna allo scopo di introdurre delle modifiche costituzionali respinte da un certo numero di Supremi Consigli». (Testo estratto dalle: «Costituzioni, Statuti e Regolamenti generali del R.S.A.A. per il Belgio e gli altri Paesi sottoposti alla sua obbedienza». Pubblicazione ufficiale del Supremo Consiglio del Belgio, edita nel 1910, pagine 101).
Alla pagina 103 di questa pubblicazione, si può leggere quanto segue: «Le risoluzioni sono state successivamente ratificate da tutte le giurisdizioni rappresentate alla Conferenza (di Bruxelles 1907), vale a dire: I Supremi Consigli dell'America Centrale, della Repubblica di Argentina, del Brasile, del Canada, della Repubblica Dominicana, dell'Egitto, degli Stati Uniti (giurisdizione nord e giurisdizione sud) di Francia, d'Italia, del Messico, del Paraguay, del Portogallo, di Svizzera, dell'Uruguay, del Venezuela e del Belgio, più i Supremi Consigli del Cile, del Perù e di Colombia. Esse sono state egualmente accettate dal Supremo Consiglio di Turchia recentemente costituito».
Le conferenze internazionali ulteriori hanno confermato a molte riprese che le Grandi Costituzioni del 1786 sono la legge del Rito Scozzese Antico e Accettato.
Indice
Introduzione - Versione modificata delle grandi costituzioni - Dichiarazione di Principi -
Il Trattato di Confederazione - Sul Trattato di Confederazione - Posizione dei Supremi Consigli