Lettere al Barone "Spedalieri"

               ▪ Lettera prima

               ▪ Lettera seconda

               ▪ Lettera terza

               ▪ Lettera quarta

               ▪ Lettera quinta

               ▪ Lettera sesta

               ▪ Lettera settima

               ▪ Lettera ottava

               ▪ Lettera nona

               ▪ Lettera decima

 

 

Lettera Settima

Signore e Fratello,
Court de Gobelin ha visto nelle ventidue chiavi dei Tarocchi la rappresentazione dei misteri egizi e ne attribuisce l'invenzione ad Ermete, o Mercurio Trismegisto, che è stato anche chiamato Thaut o Thot. È certo che i geroglifici dei Tarocchi si ritrovano sugli antichi monumenti dell'Egitto; è certo che i segni di questo libro, tracciati in complessi sinottici su stele o su lastre di metallo simili alla tavola isiaca del Bembo, erano riprodotti separatamente su pietre incise o su medaglie che, più tardi, sarebbero divenuti amuleti e talismani.
Si separavano così le pagine del libro infinito nelle sue diverse combinazioni, per riunirle, trasportarle e disporle in un modo sempre nuovo, per ottenere gli oracoli inesauribili della verità
Io posseggo uno di questi talismani antichi che mi è stato portato dall'Egitto da un viaggiatore amico mio. Esso rappresenta il binario dei Cicli, o, volgarmente il due di denari. È l'espressione figurata della grande legge di polarizzazione e di equilibrio, che produce l'armonia attraverso l'analogia dei contrari: ecco come questo simbolo è rappresentato nei Tarocchi che possediamo noi e che si vedono ancora ai giorni nostri. La medaglia che ho io è un po' consunta, grande più o meno come un pezzo da cinque franchi d'argento, ma più spessa. I due cicli di polarizzazione vi sono rappresentati esattamente come nel nostro tarocco italiano, un fiore di loto con una aureola o un nimbo.
La corrente astrale che separa ed attira allo stesso tempo i due fuochi polari è rappresentata nel nostro talismano egizio dal becco Mendes collocato tra le vipere analoghe ai serpenti del caduceo. Sul rovescio della medaglia, si vede un adepto, o un sacerdote egizio, che, sostituitesi a Mendes tra i due cicli dell'equilibrio universale, conduce in una strada alberata il becco divenuto docile come un animale comune, sotto la bacchetta dell'uomo imitatore di Dio.
I dieci segni dei numeri, le ventidue lettere dell'alfabeto e i quattro segni astronomici delle stagioni sono il sommario e la sintesi di tutta la Qabalah.
Ventidue lettere e dieci numeri danno le trentadue vie del Sepher Yetzirah; quattro danno la mercavah e la schémhamphorash.
È semplice come un gioco da bambini, e complicato come i più ardui problemi delle matematiche pure.
È primitivo e profondo come la verità e come la natura.
Questi quattro segni elementari ed astronomici sono le quattro forme della sfinge e i quattro animali di Ezechiele e di San Giovanni.
Tutto vostro nella santa scienza.
Eliphas Levi



Lettera Ottava

Signore e Fratello,
La scienza della Qabalah rende impossibile il dubbio in materia di religione, perché è la sola che concilia la ragione con la fede, mostrando che il dogma universale, diversamente formulato ma, fondamentalmente, sempre e dovunque lo stesso, è l'espressione più pura delle aspirazioni dello spirito umano rischiarato da una fede necessaria. Essa fa comprendere l'utilità delle pratiche religiose che, attirando l'attenzione, fortificano la volontà, e getta una luce superiore ugualmente su tutti i culti. Essa prova che il più efficace di tutti questi culti è quello che, con segni efficaci, ravvicina, in qualche modo, la divinità all'uomo, glie la fa vedere, toccare, e in qualche modo lo fa incorporarsela. È sufficiente dire che si tratta della religione cattolica.
Questa religione, così come appare al volgo, è la più assurda di tutte, perché tra tutte è quella rivelata meglio; ed uso questo termine nel suo senso reale, rivelare, cioè tornare a velare, velare di nuovo. Voi sapete che, nel Vangelo, si dice che alla morte del Cristo il velo si squarciò per intero, e tutto il travaglio dogmatico della Chiesa attraverso i tempi è stato quello di tessere e ricamare un nuovo velo.
È vero che gli stessi capi del santuario, per averne voluto essere i principi, hanno perduto, dopo tanto tempo, le chiavi dell'alta iniziazione. Cosa che non impedisce alla lettera del dogma di essere sacra, ed ai sacramenti di essere efficaci. Io ho stabilito nelle mie opere che il culto cristiano cattolico è l'alta magia organizzata e regolarizzata con il simbolismo e la gerarchia. È un insieme di aiuti offerti alla debolezza umana per rafforzare la sua volontà nel bene.
Niente è stato trascurato, ne il tempio misterioso e ombroso, ne l'incenso che calma ed esalta allo stesso tempo, ne i canti prolungati e monotoni che cullano il cervello in un semisonnambulismo. Il dogma, le cui formule oscure sembrano la disperazione della ragione, serve da barriera alla petulanza di una critica inesperta e indiscreta. Esse si mostrano impenetrabili per meglio rappresentare l'infinito. Lo stesso ufficio, celebrato in una lingua che la massa del popolo non capisce, amplia così il pensiero di colui che prega e gli fa trovare nella preghiera tutto quello che è in rapporto con i bisogni del suo spirito e del suo cuore. Ecco perché la religione cattolica assomiglia a quella sfinge della leggenda che succede a se stessa di secolo in secolo e rinasce sempre dalle sue ceneri, e questo grande mistero della fede è semplicemente un mistero della natura.
Sembrerebbe l'enunciazione di un paradosso enorme se si dicesse che la religione cattolica è la sola che può giustamente essere chiamata naturale, eppure questo è vero, poiché essa sola soddisfa pienamente quel bisogno naturale dell'uomo che è il senso religioso.
Tutto vostro nella santa scienza
Eliphas Levi



Lettera Nona

Signore e Fratello,
Se il dogma cristiano-cattolico è interamente Cabalistico, altrettanto si deve dire di quelli dei grandi santuari del mondo antico. La leggenda di Chrisna, quale la riporta la Baghavadam, è un vero e-vangelo, paragonabile ai nostri, ma più ingenuo e più brillante. Le incarnazioni di Vichnou sono in numero di dieci come le Sephiroth della Qabalah e costituiscono una rivelazione in certo qual modo più completa della nostra. Osiride ucciso da Tifone, e poi resuscitato da Iside, è Cristo rinnegato dagli Ebrei e poi onorato nella persona di sua madre. La Tebaide è una grande epopea religiosa che deve essere affiancata al grande simbolo di Prometeo. Antigone è un tipo della donna divina altrettanto puro quanto quello di Maria. Dovunque, il bene trionfa grazie al sacrificio volontario, dopo aver subito per un certo tempo gli assalti disordinati della forza del fato. Anche i riti sono simbolici e si trasmettono da una religione all'altra. Le tiare, le mitre, le cotte appartengono a tutte le grandi religioni. Poi, si conclude che tutte sono false. La verità è che la religione è una, come la umanità, come questa progressiva, e che rimane sempre la stessa, pur trasformandosi sempre.
Se presso gli Egizi Gesù Cristo si chiama Osiride, presso gli Scandinavi Osiride si chiama Balder. Egli viene ucciso dal lupo Joris, ma Woda, o Odino lo richiama alla vita, e le stesse Walkirie gli versano l'idromele nel Walhalla. Gli scaldi, i druidi, i bardi cantano la morte e la resurrezione di Terenis, o Teteno, danno ai loro fedeli il vischio sacro, come noi il bosso benedetto alle feste del solstizio d'estate e tributano un culto alla verginità ispirata delle sacerdotesse dell'isola della Senna.
Noi possiamo dunque, in tutta coscienza e con piena ragione, adempiere ai doveri che ci impone la nostra religione materna. Le pratiche sono degli atti collettivi e ripetuti, con una intenzione diretta e perseverante. Ora, atti simili sono sempre utili da praticarsi, e, fortificando la volontà della quale essi sono la ginnastica, ci fanno arrivare alla meta spirituale che vogliamo raggiungere. Le pratiche ma-giche e i passi magnetici non hanno diverso scopo, e danno risultati analoghi a quelli delle pratiche religiose, ma più imperfetti.
Quanti uomini non hanno l'energia di fare quello che vorrebbero e quello che dovrebbero fare? Eppure ci sono, e assai numerose, delle donne che si dedicano senza scoraggiarsi ai lavori, così ripugnanti e così faticosi, dell'infermiera e dell'insegnante! Dove trovano tanta forza? Nelle piccole pratiche ripetute. Esse dicono ogni giorno il loro ufficio e il loro rosario e, in ginocchio, recitano l'orazione e fanno l'esame di coscienza.
Tutto vostro nella scienza
Eliphas Levi



Lettera Decima

Signore e Fratello,
La religione non è una schiavitù imposta allo uomo, ma un aiuto che gli è offerto. Le caste sacerdotali hanno cercato da sempre di sfruttare, vendere e trasformare questo aiuto in un giogo insopportabile, e l'opera evangelica di Gesù aveva lo scopo di separare la religione dal prete, o almeno di rimettere il prete al suo posto di ministro, o servitore della religione, rendendo alla coscienza dell'uomo tutta la sua libertà e la sua ragione. Vedete la parabola del buon Samaritano e questi testi preziosi: la legge è fatta per l'uomo, e non lo uomo per la legge. Maledetti voi che legate ed imponete sulle spalle degli altri fardelli che voi non vorreste toccare neanche con la punta di un dito (e così via). La Chiesa ufficiale si dichiara infallibile nell'Apocalisse che è la chiave cabalistica degli evangeli, e c'è sempre stata nel Cristianesimo una chiesa occulta o gioannita che, pur rispettando la necessità della Chiesa ufficiale, conservava del dogma una interpretazione tutta diversa da quella che si da al volgo.
I templari, i rosa+croce, i framassoni di alti gradi hanno fatto parte tutti, prima della Rivoluzione Francese, di questa Chiesa della quale Martinez de Pasquallis, Saint-Martin e la stessa M.me Krudemer sono stati gli apostoli dell'ultimo secolo.
Il carattere distintivo di questa scuola è di evitare la pubblicità e di non costituirsi mai in setta dissidente. Il conte Joseph de Maistre, questo cattolico così radicale, era, più di quanto non si creda, simpatico alla società dei Martinisti, ed avvisava una prossima rigenerazione del dogma,grazie a lumi che emaneranno dai santuari dell'occultismo.
Esistono ancora oggi dei preti ferventi che sono iniziati alla dottrina antica, e, tra gli altri, c'è un vescovo, morto da poco, che mi aveva fatto chiedere delle informazioni cabalistiche. I discepoli di Saint Martin si facevano chiamare i filosofi sconosciuti, e quelli di un maestro moderno, assai fortunati perché sono ancora ignorati, non hanno bisogno di prendere alcun nome, perché il mondo non suppone neppure la loro esistenza. Gesù ha detto che il lievito deve essere nascosto al fondo del vaso che contiene la pasta, per agire giorno e notte in silenzio, fino a che la fermentazione abbia impregnato poco a poco tutto il rimpasto che deve diventare pane.
Un iniziato può, dunque, con semplicità e sincerità, praticare la religione nella quale è nato, perché tutti i riti rappresentano in modo diverso un solo e stesso dogma, ma non deve aprire il fondo della sua coscienza che a Dio, e non deve rendere conto a nessuno delle sue credenze più intime. Il prete non saprebbe giudicare di quello che lo stesso Papa non comprende. I segni esteriori dell'iniziato sono la scienza con modestia, la filantropia senza clamore, l'equilibrio di carattere e la bontà più inalterabile.
Tutto vostro nella santa scienza


Eliphas Levi

  
 

Indice Eliphas Levi



Musica: "Todo logar mui ben pode" Cantigas de Santa Maria secolo XIII