Ancora "Pasquino" mette drammaticamente in luce, con una vignetta di Barbara, una delle maggiori aberrazioni della guerra: la situazione dei bambini, testimoni innocenti di efferate stragi di cui nessuno poteva dar loro una spiegazione plausibile. Sono i bambini nati durante la guerra, abituati a giocare in paesaggi allucinanti di morte, ignari che esista una diversa, pacifica possibilità di vita. Mentre generali e potenti si interrogano sulle prossime soluzioni strategiche, valutando gli effetti dei loro strumenti di morte, i bambini si chiedono preoccupati se anche loro non debbano, per caso, aver dichiarato guerra a qualcuno. "Pasquino", 25 marzo 1944
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