Mentre già tutto il potenziale bellico italiano era concentrato sui vari fronti di operazioni, cominciava a crescere in maniera inarrestabile il disagio della popolazione civile, cui progressivamente venivano a mancare anche i generi di prima necessità. Borsa nera, razionamenti, scomparsa totale di alcuni prodotti: questa la realtà che, quotidianamente, ricordava agli Italiani la guerra ben più di qualsiasi bollettino dal fronte. D’altronde, le dissennate iniziative militari di Mussolini non solo fagocitavano continuamente cifre enormi, ma di giorno in giorno troncavano indispensabili canali di importazione di materie prime e prodotti essenziali. L’autarchia tanto predicata dal regime e addirittura celebrata come autentico prodigio economico ai tempi delle ‘inique sanzioni’ si rivelava in tutti i suoi limiti: la gente comune era costretta a vivere alla giornata, mettendo in moto tutta la sua proverbiale fantasia per scovare i generi di consumo di primaria importanza. In questa atmosfera è ben comprensibile che anche Adamo ed Eva, anziché accettare la biblica mela, fossero ben più interessati a un pezzo di sapone. "Marc’Aurelio", 17 settembre 1941
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