Per l'immagine ingrandita (1100x850)


 

 


 

Nonostante la benevola interpretazione dell'embargo commerciale da parte di molti Paesi, in effetti l'Italia si trovò isolata sul piano internazionale.
Salvo l'approfondimento dei rapporti di solidarietà con la Germania, che condanneranno il nostro Paese a una guerra perdente, pessimi erano i rapporti che ormai si intrattenevano con la Francia e la Gran Bretagna, mentre ancora gli Stati Uniti mantenevano il loro assoluto distacco dalle vicende italiane.
Questa fase di isolamento coincise non casualmente con una profonda crisi del fascismo, che osservatori sempre più numerosi giudicavano aver intrapreso la china pericolosa del bellicismo a oltranza e della disgregazione interna.
Tutto preso dalle crescenti smanie di grandeur militare, Mussolini perse definitivamente la visione realistica della realtà politica ed economica che lo circondava, adottando di giorno in giorno soluzioni che, mirando a rafforzare il Paese, in realtà rappresentavano altrettanti fendenti alla sua stabilità.
Nella fase più critica, quando l'opinione pubblica si rese conto dell'effettiva, sproporzionata portata dell'impegno militare in Africa e contemporaneamente del pericoloso deteriorarsi della situazione interna, la propaganda fascista diede l'avvio a una campagna veemente contro i nemici che in malafede diffondevano notizie false e tendenziose sullo stato di salute dell'Italia: in primo luogo, naturalmente, contro la Gran Bretagna.
Alla campagna aderì anche il parigino "Merlo" di Alberto Giannini (convertitosi dal 1934 al fascismo), pubblicando vignette di questo tono, ispirate a un fanatico e grossolano nazionalismo.


"Merlo", 4 aprile 1937