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Anche questa vignetta, che riguarda specificamente la famosa polemica tra intellettuali fascisti e antifascisti, è rivolta contro la presuntuosa ottusità di Farinacci.
21 aprile 1925, in occasione del natale di Roma, fu pubblicato, a conclusione di un convegno bolognese sulla cultura fascista, un "Manifesto" di intellettuali che tentavano di dare al fascismo una sorta di ratifica ideologica. Redatta da Gentile e rivista di persona dallo stesso Mussolini, questa singolare professione di fede provocò l'aperta reazione degli uomini di cultura non disposti a riconoscersi nel "Manifesto": il 1° maggio successivo " Mondo" di Amendola pubblicava "Una risposta di scrittori, professori e pubblicisti italiani al manifesto degli intellettuali fascisti", preparata dal Croce, in cui si affermava la piena autonomia della cultura, negando agli intellettuali qualsiasi compito subalterno di organizzazione del consenso al sistema politico.
La polemica raggiunse toni aspri e Farinacci non mancò di farvi sentire tutto il peso della sua grassa ignoranza.


"Becco Giallo", 10 maggio 1925