Benché ormai il tempo delle maggiori glorie fosse per loro trascorso, alcuni tra i maggiori leaders dell'anteguerra sembravano non voler rinunciare alle luci della ribalta politica e a un permanente esercizio del potere. Mentre la stella di Mussolini si era ben assestata nel punto più alto del firmamento governativo, i Giolitti, i Salandra, gli Orlando si arrabattavano a tenersi a galla con iniziative in cui ancora poteva esercitarsi il peso morale della loro statura politica più che il loro effettivo potere. Anche dal loro atteggiamento incerto e opportunistico il duce trasse appoggi indiretti e avalli impliciti nella sua rapida ascesa: una prova, questa, che la formazione culturale e politica degli esponenti della vecchia guardia liberale non permetteva loro di comprendere a fondo la reale natura totalitaria del fascismo. Abituati a disinvolte pratiche trasformiste, alla manipolazione indiscriminata delle ideologie, per nulla preparati a cogliere negli atteggiamenti di Mussolini i propositi autoritari che egli covava, essi furono tra gli artefici (sia pure involontari) del successo fascista. Galantara ce presenta in questa vignetta ancora inconsapevoli della gravità del loro errore, meditabondi solo sul modo in cui rimettersi in corsa per occupare un posto di potere. Forse, data la loro giovane età, iscrivendosi ai balilla... "Becco Giallo", 8 novembre 1925
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