Questa vignetta di Scarpelli pone l'accento su una delle questioni più dibattute in Italia e in tutta Europa nel biennio 1914-1915: la posizione degli Stati Uniti nei confronti delle diatribe tra le potenze europee. In effetti, il governo di Washington rivolse in quegli anni la propria azione ad accreditare se stesso come un Paese arbitro fra i contendenti e contemporaneamente garante delle libertà e dei diritti dei Paesi neutrali. Un atteggiamento, questo, che da parte di molti neutralisti italiani fu considerato agli inizi come ottima giustificazione al non intervento nel conflitto, dal momento che gli Stati Uniti avrebbero facilmente potuto sopperire alle eventuali carenze economiche derivanti all'Italia dalla neutralità. Dal canto suo, il presidente statunitense Wilson fin dall'inizio del conflitto intraprese un'azione diplomatica mirante a realizzare nuove condizioni di pace grazie alla mediazione americana: numerose note di invito alle trattative furono recapitate ai governi in guerra, senza esiti concreti. Col passare del tempo, perdurando la chiusura a ogni forma di compromesso soprattutto da parte delle forze della Triplice, si diffuse la convinzione che ben presto gli Stati Uniti sarebbero entrati in guerra a dar man forte a Francia, Gran Bretagna e Italia, con l'esito forse di aggiungere qualche stella (cioè qualche nuovo Stato) alla loro nazione. Ecco che allora, nella vignetta, gli Imperi Centrali si mostrano giustamente preoccupati della situazione, sapendo di non poter far fronte a un eventuale intervento massiccio da parte americana. "Il Travaso", 29 agosto 1915
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