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Il 28 giugno 1914 il patriota bosniaco Gavrilo Princip assassinava a Sarajevo l'arciduca Francesco Ferdinando e la moglie, provocando da parte austriaca una violenta reazione.
Il 28 luglio, in seguito alla mancata accettazione da parte della Serbia dell'ultimatum austriaco, l'Austria dichiarò guerra allo Stato balcanico. La mobilitazione russa provocò immediatamente la dichiarazione di guerra della Germania contro questa potenza e l'inizio di operazioni militari contro la Francia, sua alleata, attraverso il Belgio e subito dopo la Gran Bretagna entrò nel conflitto. All'interno dei due blocchi contrapposti, Intesa contro Triplice Alleanza, l'Italia si mantenne in una saggia posizione d'attesa, dichiarando il 2 agosto la propria neutralità.
Nel Paese si formarono due tendenze, l'una favorevole alla neutralità, l'altra che insisteva sull'intervento a fianco dell'Intesa. Salandra, premuto da più parti da sollecitazioni di ogni genere, seppe mantenere in questa delicata fase un equilibrio che permetterà all'Italia, nei mesi successivi, di svolgere un'intensa ed efficace azione diplomatica, pattuendo con l'Intesa alcune sostanziose rivendicazioni territoriali in cambio del proprio intervento.


"Il Fischietto", 31 ottobre 1914