Proseguendo nella ‘Galleria degli onorevoli’ iniziata con il generale Pelloux, il disegnatore Montani traccia un’efficace caricatura di Di Rudinì, artefice ed eminenza grigia di gran parte delle vicende politiche italiane di quel periodo, protagonista nel bene e nel male della profonda crisi istituzionale che, negli anni tra il 1896 e il 1900, mise in discussione la stessa sopravvivenza del regime parlamentare. Al di là dei singoli meriti e demeriti, la figura di Di Rudiní apparve ai suoi contemporanei come quella di un ‘animale politico’ estremamente enigmatico, il cui distacco dalle vicende contingenti - fossero esse scandali o successi - e la cui capacità di manipolare ideologie e opinioni conferirono alla sua personalità una patina di superiorità che solo le tragiche vicende di quegli anni erano riuscite a intaccare. Nonostante la palese ironia, dalla vignetta traspare comunque una sorta di deferenza e rispetto per il ‘gran signore’ della politica italiana. “Pasquino", 23 aprile 1899
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