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La vignetta, di qualche giorno dopo l’incontro delle due ‘avanzate’, si concede un po’ di blando nazionalismo al cospetto di un’impresa degna di miglior considerazione se non altro per tutte le conseguenze economiche che ne sarebbero derivate. La costruzione della galleria del Gottardo fu deliberata nella conferenza internazionale del settembre-ottobre 1868 e i lavori furono iniziati nel 1872, circa un anno dopo l’apertura del traforo del Fréjus. Per completare un’impresa di tali dimensioni occorsero dieci anni (la galleria, lunga circa 15 km, fu aperta all’esercizio il 1° gennaio 1882) tra infinite difficoltà, soprattutto per l’eterogenea consistenza delle rocce che a volte richiesero armature enormi.
3874 operai furono complessivamente attivi ai due imbocchi (Goschenen e Airolo) tra le più svariate insidie, in condizioni ben più che precarie, che costarono la vita ad alcuni lavoratori.
I lavori della galleria, sorta per la partecipazione del capitale italiano, svizzero e tedesco, continuarono a lungo dopo l’apertura: nel 1904 venne completato il raddoppio dei binari e nel 1926 venne concluso il processo di elettrificazione.


"Spirito Folletto", 11 marzo 1880