La vignetta di chiara intonazione anticlericale, apparsa sullo "Spirito Folletto" del 1878, si riferisce al conclave dal quale venne eletto Leone XIII, al secolo Vincenzo Gioacchino dei conti Pecci. Leone XIII succedeva a Pio IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti), il papa che, con il suo atteggiamento di apparente apertura nei confronti dei patrioti, aveva acceso, e quindi deluso, le speranze dei liberali moderati negli anni dal 1846 al 1848. Papa Pecci si discostava dal suo predecessore di cui disapprovava sia l’iniziale fase ‘liberale’ sia l’intransigenza dimostrata, dopo l’Unità, nei confronti dello Stato italiano. Leone XIII, infatti, credeva che la missione della Chiesa, quale arbitro nei conflitti internazionali e guida della politica dei vari governi, non si limitasse alla cura delle anime, ma si estendesse all’intera società. Si doveva realizzare insomma quello che per Leone era il «grande sogno di imperialismo cattolico». A questo fine era indirizzata la politica di unificazione con le Chiese d’Oriente e di potenziamento delle comunità cattoliche d’Oltremare. Riguardo all’Italia la Chiesa negli anni del suo pontificato mantenne una posizione rigida e papa Pecci non riuscì a isolare la monarchia. Conseguì tuttavia un grande successo restituendo, col fasto della sua corte e aiutato da una viva intelligenza e da una forte personalità, prestigio all’istituzione ecclesiastica. "Spirito Folletto", 21 febbraio 1878
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