Michael Sendivogius


Dopo Giordano Bruno la guida della fratellanza fu assunta da Michael Sendivogius. Michael Sendivogius, (1566 - 1636) fu un alchimista polacco, nonché filosofo e medico. Fu un pioniere della chimica, precursore nella distillazione e scoperta di vari acidi, di metalli e di altri residui chimici, vedi immagine dipinto laboratorio di Dendivogius. Scrisse come l’aria non fosse una singola sostanza e contenesse una essenza vitale che alla fine giunse ad ottenere riscaldando il salnitro e chiamò “essenza di vita”: solo 170 anni dopo Scheele e di Priestley avrebbero chiamato tale sostanza, ossigeno. Questa sostanza, “il salnitro centrale”, ha avuto una posizione centrale nello schema dell’universo teorizzato dal Sendivogius. Fu imprigionato parecchie volte da vari principi tedeschi che lo torturarono per conoscere i suoi segreti. Nel 1590 Sendivogius si trovò a Praga, presso la famosa corte di Rodolfo II. Nel 1600 divenne famoso in Polonia presso la corte del re Zygmunt III Waza, egli stesso un entusiasta di alchimia

Peraltro le sue conoscenze internazionali suggerirono al re di utilizzarlo anche come diplomatico. I suoi libri, il più famoso dei quali era “ Nuova Luce dell’Alchimia”, originale in latino pubblicato nel 1605, sono stati scritti in linguaggio alchemico, un codice segreto comprensibile solo dai confratelli. Oltre ad un’esposizione relativamente chiara della teoria del Sendivogius sull’esistenza di un alimento di vita nell’aria (l’ossigeno), i suoi libri esposero varie teorie scientifiche e filosofiche studiate e riprese da Isaac Newton nel diciottesimo secolo. Durante i suoi anni più tardi, Sendivogius passò più tempo in Boemia ed in Moravia (ora Repubblica Ceca), dove gli furono assegnate delle terre dall’imperatore di Habsburg. Vicino alla conclusione della sua vita, Sendivogius si trasferì a Praga, alla corte di Rodolfo II, dove conquistò ulteriore fama come progettista di miniere metallifere e di fonderie. Tuttavia i trenta anni di guerra dal 1618 al 1648 avevano provocato la fine dell’età d’oro dell’alchimia: il denaro serviva più per il finanziamento della guerra, piuttosto che per gli esperimenti chimici e Sendivogius morì, ignorato da tutti, nel 1622.