| LA SETTIMA FATICA La Cattura del Cinghiale di Erimanto Bilancia (22 Settembre - 21 Ottobre)
Il Mito
Colui Che presiede la Camera del Consiglio del Signore rifletteva sulla natura del figlio dell'uomo, che è anche figlio di Dio. Pensava come poterlo rendere più simile al Padre. "Deve compiere un'altra fatica. Ha bisogno d'equilibrio, di sano giudizio e di una preparazione per una prova maggiore e per il futuro servizio alla razza umana. Si prepari con cura per tutto ciò." Il Maestro, prendendo nota di tale proposito e della prossima prova, andò da Ercole e gli disse: "Và, figlio mio, cattura il cinghiale selvaggio; salva un paese devastato, ma prendi tempo per mangiare". Ercole andò. Ercole, figlio dell'uomo e anche figlio di Dio, passò per la settima Porta. Il potere del settimo segno passò in lui. Non sapeva di dover affrontare una duplice prova, la prova di una eccezionale amicizia e quella di un indomito coraggio. Il Maestro aveva dato istruzione di cercare un cinghiale e Apollo gli aveva dato un arco nuovissimo. Ercole pensò: "Non voglio portarlo con me sulla via, per tema di uccidere. Nella mia ultima fatica, sui lidi del grande mare, ho ucciso. Questa volta non ucciderò. Lascio perciò l'arco". Così, disarmato, salvo che per la sua fedele clava, salì per la montagna in cerca del cinghiale, scorgendo da ogni parte scene di paura e terrore. Saliva sempre più in alto, quando sulla via incontrò un amico. Il suo nome era Folo, uno del gruppo dei centauri e conosciuto dagli dèi. Si fermarono a parlare, e, per un poco Ercole dimenticò l'obiettivo della sua ricerca. Folo lo invitò ad andare con lui a spillare una botte di vino che non gli apparteneva. Questa grande botte apparteneva al gruppo dei centauri e gli dèi che l'avevano data loro, avevano ordinato di non aprirla se non quando i Centauri fossero stati tutti presenti. Il barile apparteneva, dunque, al gruppo. Tuttavia Ercole e Folo l'aprirono in assenza dei loro fratelli e chiamarono Chirone, un altro saggio centauro, a condividere la loro baldoria. Questi accettò e tutti e tre insieme bevvero, banchettarono e fecero baldoria, facendo un gran baccano. Gli altri centauri, da lontano, intesero tutto quel chiasso. Giunsero tutti incolleriti e quindi avvenne un gran combattimento e, nonostante la sua saggia risoluzione, il figlio dell'uomo, che era anche figlio di Dio, divenne ancora una volta messaggero di morte. Uccise i suoi amici, i due centauri con i quali aveva prima bevuto. E mentre gli altri centauri levavano alti lamenti, Ercole fuggì di nuovo sulle alte montagne e riprese la sua ricerca. * * * Salì fino al limitare delle nevi, seguendo le tracce del feroce cinghiale; lo cercò ovunque sulle alture e nel gelo, ma non lo vide. Scendeva la notte, una per una le stelle si affacciavano ed il cinghiale era sempre lontano. Ercole rifletté ed escogitò una sottile astuzia: pose abilmente una trappola, la nascose con cura e attese nell'oscurità la venuta del cinghiale. Le ore trascorsero una dopo l'altra ed egli aspettò fino al sorgere dell'alba. Finalmente il cinghiale uscì dalla tana in cerca di cibo, spinto da una fame atavica. Il figlio dell'uomo attendeva vicino alla trappola, nell'ombra. Il cinghiale cadde nella trappola, ma Ercole liberò la bestia selvaggia per farla prigioniera con la propria bravura. Combatté con il cinghiale, lo vinse e lo rese docile al suo volere. Dalle alte cime innevate scese Ercole esultante, sospingendo davanti a sé il feroce cinghiale ormai domato. Lo spinse tenendolo per le zampe posteriori giù per la montagna e rise a quella scena. Anche tutti coloro che incontravano il figlio dell'uomo, che è figlio di Dio, che cantava e danzava sulla via, ridevano nel vedere i due avanzare. E nella città tutti risero alla stessa vista: il cinghiale che saltellava e l'uomo che rideva e cantava. Così Ercole compì la settima fatica e ritornò dal Maestro della sua vita. Colui che presiedeva la Camera del Consiglio del Signore disse: "La lezione del vero equilibrio è stata appresa. Ora rimane ancora una lezione. Alla nona Porta deve incontrare di nuovo il centauro, per conoscerlo e comprenderlo bene." E il Maestro disse: "La settima fatica è compiuta, la settima Porta è superata. Rifletti sulle lezioni del passato; rifletti sulle prove, figlio mio. Due volte hai ucciso quelli che dovevi amare. Impara il perché". Ercole rimase entro le porte della città e lì si preparò per ciò che più tardi sarebbe avvenuto, per la prova suprema.
Prologo
"Il Mito è il pensiero segreto dell'anima. " (Iside Svelata)
La Bilancia presenta numerosi paradossi e forti estremi a seconda di come si percorre lo zodiaco, seguendo le lancette dell'orologio in senso orario, sul sentiero ordinario; o nel percorso inverso, la ruota del discepolo, coscientemente rivolto verso il sentiero dell'evoluzione, il sentiero del ritorno. La Bilancia è uno dei simboli più difficili da comprendere. È il primo segno senza simboli umani o animali con eccezione della figura della Giustizia che regge la bilancia, una donna dagli occhi bendati, cieca forse alla visione esteriore oggettiva, poiché solo la vista intuitiva interiore può riconoscere dove risiede la giustizia. È un interludio simile all'ascolto silenzioso nella meditazione, un momento di valutazione del passato. Strano a dirsi, l'uomo comune si avvicina a Bilancia attraverso la drastica prova in Scorpione, mentre l'uomo più evoluto entra nella prova in Bilancia dal segno della Vergine, con la coscienza cristica che muove il suo cuore e la sua mente. Pensate a quanto diverse saranno le esperienze di questi due uomini in Bilancia: in un caso la bilancia oscillerà bruscamente in su e in giù; nell'altro, vi sarà equilibrio tra materia e spirito e fra tutti gli altri opposti minori. A questo punto cominciamo a vedere perché, in questo segno di calma, ci troviamo di fronte ai problemi del sesso e del denaro, buoni servi e pessimi padroni, a seconda dell'uso che se ne fa. Il sesso è un sacramento di unione fra uomo e donna per la produzione delle forme, per continuare la vita che evolve. Il denaro è un mezzo di scambio, di condivisione a distanza, se non è amato e trattenuto per se stesso; è l'oro dell'avaro, o l'oro del cuore che ama e dà. L'equilibrio delle paia degli opposti (Astrologia Esoterica, pag. 250) è delimitato con precisione. La bilancia può oscillare dalla parzialità e dal pregiudizio alla giustizia e al discernimento; dall'ottusa stupidità alla saggezza entusiastica. Bella e inusitata combinazione di parole! Comunemente la saggezza è simboleggiata da un gufo piuttosto stupido che rotea gli occhi, e coloro che si reputano saggi sono, per lo più, pieni di solennità e di sussiego, mentre la saggezza dovrebbe essere "entusiastica". Vi è da riflettere su questo. Vi può essere dell'intrigo e le vie tortuose escogitate dalle leggi degli uomini possono incoraggiarlo; o un retto comportamento poiché l'uomo nato nel segno della Bilancia può essere caratterizzato da tendenze materialistiche o spirituali. Girando ripetutamente attorno allo zodiaco, le costellazioni sono tutte armoniose, buone e perseguono un proposito; è la nostra ricettività e l'uso che ne facciamo che determina ciò che manifestiamo. Ciò si correla con dolorosa precisione alle impressioni ottenute dal turista occasionale oppure dal viaggiatore che va a vivere per un po' di tempo in un paese e ne conosce realmente gli abitanti.
A volte si dovrebbe far fare una prova d'intelligenza prima di apporre un visto sul passaporto. Strane idee, per esempio, sono riportate da chi ha trascorso pochi giorni a Parigi e crede di conoscere la Francia. In questo solenne segno d'equilibrio e di giustizia, la prova finisce in uno scoppio di risa; l'unica fatica che termini così. Ercole scese dalla montagna spingendo il cinghiale come una carriola, cantando e ridendo e tutti quelli che lo vedevano ridevano con lui. Una scena divertente, nonostante Ercole avesse fatto nuovamente un terribile errore. Il Maestro gli aveva detto di "prendere tempo per mangiare", ma Ercole il tempo lo prese per ubriacarsi in un'orgia con due vecchi amici, i saggi centauri. È da notare che essi spillarono una botte di vino che doveva essere aperta solo da e per il gruppo. Si potrebbe fare un'intera lezione su questo punto ed anche sul fatto che, mentre Ercole aveva preso tutte le precauzioni per non uccidere il cinghiale, aveva finito per uccidere due vecchi amici. Così la tentazione ci insegue, quando crediamo di aver liberato il sentiero dai tranelli. Ciononostante il saggio Maestro, valutando la prova, sorvolò sulla rissa, alla quale tutti avevano contribuito e disse semplicemente: "Rifletti sulle lezioni del passato" (Giudizio della Bilancia). "Due volte hai ucciso chi dovevi amare. Comprendine il motivo". Questo è tutto. Dobbiamo ricordare che la personalità resta al di fuori dell'ashram (il maestro vede soltanto la luce che portiamo). Non ci fu alcun elogio speciale. Ercole semplicemente passò non a pieni voti; ma la settima fatica fu dichiarata compiuta e la settima Porta attraversata. Giustizia con misericordia. "Se tu, o Dio, dovessi annotare con rigore ciò che è mal fatto, chi potrebbe, o Signore, pagarlo?"
Riflessioni sulla Bilancia
Prima di catturare il cinghiale di Erimanto, Ercole sedette alla tavola di Folo e bevve del vino molto forte. Si trovava allora nell'euforia del convivio, cercando e trovando piacere. Per Ercole, come per tutti coloro che intraprendono il lavoro da effettuarsi nel segno della Bilancia, i fumi del piacere devono essere esauriti, prima che possa essere intrapreso il grande compito del dominio di se stessi, rappresentato dalla cattura del cinghiale. È da notare che il vino bevuto da Ercole condusse ad una tragedia, la morte di Folo. Il sopraggiungere di un'improvvisa catastrofe nel corso della piacevole esistenza dei nati in Bilancia, per quanto dura quest'esperienza possa essere, è una necessità per lo sviluppo dell'anima. Senza questo tipo di tragedie, le potenzialità della Bilancia rimangono dormienti. Chi nasce in Bilancia intraprende il suo viaggio in inverno, in un periodo d'oscurità, quando la vita della personalità ha perduto le sue lusinghe. Ercole non usa la forza bruta per catturare il cinghiale. Egli prepara una trappola e attende che l'animale s'intrappoli da solo. Quando il cinghiale vaga tra la neve ammonticchiata, Ercole vaglia la sua opportunità. Curiosamente è la Bilancia che fa evitare un scontro diretto per non far dissipare più forza del necessario. Ercole cerca di raggiungere i suoi fini gentilmente, senza coercizione. Si dice che Ercole, afferrate le zampe posteriori del cinghiale, lo obbligasse a camminare con quelle anteriori, giù per la montagna e che questo spettacolo suscitasse le risa di tutti coloro che testimoniavano l'evento. In questo incidente possiamo osservare l'abilità dei nati in Bilancia nel trovare soluzioni insolite e nel percepire il valore dell'incongruo. Nella storia dell'umanità, grandi conseguenze sono state determinate dal modo insolito con cui sono stati affrontati dei problemi ordinari. Ad esempio, un comandante tartaro accese un grande fuoco dietro alle sue truppe, costringendole ad avanzare con tanto disperato vigore che nessun nemico potette loro resistere. E ancora, quando Annibale mandò i suoi elefanti contro Scipione, questi ordinò ai soldati di dar fiato alle trombe nelle orecchie degli animali che, confusi e spaventati da tanto rumore, si diedero ad una fuga precipitosa, uccidendo molti uomini di Annibale. La percezione delle incongruità è una delle più grandi armi date all'umanità nella sua perpetua lotta contro l'illusione. È la risata che discredita le false apparenze, ridicolizza le pretese e distrugge le istituzioni sorpassate. Questa è l'unica fatica che finisce con uno scoppio di risa. Non soltanto Ercole porta a termine il compito assegnatogli, ma rende il feroce cinghiale oggetto di ridicolo. Con una leggera alterazione di prospettiva, molte delle terribili esperienze della vita si possono trasformare tramite un benefico senso di umorismo. Gran parte di ciò che le persone considerano grave ed estremamente importante ha decisamente i suoi lati ridicoli. La pittoresca descrizione del modo con cui Ercole trascina il cinghiale, tenendolo per le due zampe posteriori, è una rappresentazione simbolica dell'anima che dirige il corpo ancora maldestro. Questo rapporto, in cui ogni aspetto riceve la debita importanza, è una caratteristica degli individui più altamente organizzati della Bilancia. Il principio dell'equilibrio è così osservato. L'uomo della Bilancia pesa ed equilibra tutte le cose con cui entra in relazione. Questo atteggiamento lo fa spesso apparire esitante ed indeciso. Sapendo esservi innumerevoli gradazioni fra il bianco e il nero, egli è raramente propenso all'estremismo. Sa che coloro che sono considerati dei pilastri dell'umanità possono essere dei Farisei e che i semplici e gli umili, senza ostentazioni, possono essere il sale della terra; che quelli che affermano la loro superiorità più veementemente possono essere i meno meritevoli; che i più saggi possono agire come pazzi ed i pazzi imbattersi in un tesoro; che i giudizi del mondo possono essere capovolti da una giuria più elevata; che la verità può camminare sulla terra in molte e diverse guise. La ricerca della verità cambia dunque con lo sviluppo della discriminazione. In un certo senso, la verità non esiste per gli esseri umani, poiché tutte le verità sono soltanto frammenti di unità più grandi. La ricerca di questi concetti più inclusivi ha un'importanza maggiore dell'insistere su un frammento isolato di un segmento ristretto e separativo. Come un ragno indaffarato, l'individuo della Bilancia è continuamente intento a intessere relazioni, a creare una sensibile rete di significati. Il risultato di quest'attività è la sintesi. Egli sta tra il concreto e l'astratto, cercando di collegarli tra loro. Ma vi è sempre discrepanza, vi è sempre una lacuna tra la visione della finalità e la meta raggiunta; eppure la rete brilla luminosamente ed assume una forma di misteriosa ed intricata bellezza. A metà cammino fra cielo e terra, l'uomo della Bilancia attende. Guardando in alto ha la visione dell'alba che indora le cime dei monti ricoperte di neve; guardando in basso osserva i pantani e il fango attraverso cui passano i figli degli uomini. Da un lato percepisce alti ideali, dall'altro li vede ripudiati. Egli deve tuttavia stare e lavorare in questo punto di mezzo. Se si eleva verso il mondo ideale, perde contatto con le cose comuni, se scende al livello della attività materiale, perde le preziose percezioni che sono le forze primarie, le cause prime del suo essere. Egli è posto fra questi due mondi affinché possa guadagnare la comprensione, quella comprensione che include il più alto e il più basso, il bene e il male, l'elevato e l'insignificante. Questa è compassione. La conoscenza acquisita fa veder chiaro. Scrutando nel cuore degli uomini, percepisce le ombre oscure e i sedimenti d'insolite passioni. Scopre i metodi basilari con i quali le persone costruiscono il loro successo, le macchie oscure nelle vite di uomini famosi, l'abilità con cui essi eludono i richiami della loro coscienza. Osserva idee nascenti che vengono congelate alla prima tentazione. Contempla la lunga marcia evolutiva del genere umano con i suoi successi sporadici e i suoi molteplici fallimenti. Qual è il risultato di tali riflessioni? Prima di tutto, le illusioni che così spesso incatenano l'uomo sulla terra, sono sostanzialmente ridotte e indebolite. Egli diviene cosciente che l'essere umano vive in una turbinosa nebbia d'illusioni aggrappandosi alla vita quale fine a se stessa e che spesso l'uomo sfugge dalla verità come fosse una catastrofe. Questa descrizione di insuccessi non significa che la bontà umana sia minimizzata poiché, senza una sua sufficiente dose, il mondo non potrebbe continuare ad esistere.
Il nativo della bilancia non è sicuro di voler partecipare alla lotta aggressiva per conquistare un posto nella vita, né di battersi per ottenere potere e prestigio. Se si preoccupasse solo di se stesso, si ritirerebbe probabilmente in una biblioteca e vi passerebbe le sue giornate. Esistono però altri esseri umani che rivendicano i propri diritti su di lui. Il movente del servizio mette così radici nella sua vita, un senso del servizio fondato su una valutazione realistica della natura umana. In verità, è molto difficile servire quell'incredibile specie chiamata uomo. Rendete l'uomo partecipe di una verità che, se accettata, altererebbe tutto il suo stereotipato modo di vita ed egli vi condannerà come radicale; ragionate con lui ed egli insisterà ostinatamente sulla supremazia dei suoi istinti; d'altra parte, se dimostrerete indifferenza per la sua sorte, vi taccerà d'essere insensibile alle sue sofferenze. Chiunque vuol servire la razza umana deve essere preparato all'incomprensione, ad essere male interpretato e a quel tipo di perversità che fa sostenere l'esatto contrario di quanto gli si dice. L'individuo della Bilancia non sarà mai né un fanatico bigotto né un tiranno. Cercando di persuadere piuttosto che costringere, egli comprende l'arte del compromesso spirituale; ciò implica la propensione di cedere su tutti i punti non essenziali e la comprensione che la salvezza nel regno dei cieli si raggiunge con una serie di passi successivi piuttosto che con un singolo salto. Servire gli altri richiede un giusto apprezzamento delle loro capacità; aspettarsi da loro ciò che essi non sono in grado di dare, è cosa non saggia e frustrante. L'aiuto che si dà ad una persona deve esprimersi entro il quadro delle sue limitazioni. Se ciò non avviene, l'aiuto può mutarsi in impedimento. Si deve fare un'accurata distinzione fra il troppo aiuto e il troppo poco; se ne viene fornito troppo, l'individuo non è incoraggiato ad usare le sue proprie risorse, mentre se è troppo poco c'è il rischio che anneghi in un mare di disperazione. In altre parole, l'aiuto dato deve soddisfare accuratamente le necessità della persona implicata. In molti casi, l'aiuto può divenire un impedimento; in molti casi è meglio quindi lasciare che l'individuo ottenga le sue certezza spirituali dai suoi propri amari conflitti. Il costante "soppesare e misurare", così caratteristico nella Bilancia, ha uno scopo: stabilire l'equilibrio. Il mondo si sostiene con l'equilibrio e l'uomo della Bilancia lo comprende. Le leggi del karma possono essere considerate come attività equilibranti che impediscono il proseguimento di condizioni di squilibrio. Le catastrofi che succedono ad un uomo non hanno lo scopo di punire, ma di restaurare l'equilibrio nella sua natura. Colui che stabilisce l'equilibrio nella propria vita non sarà costretto a vederselo imporre da circostanze dolorose. I piatti della Bilancia oscillano facilmente da una parte all'altra, ma il punto di mezzo caratterizzato dall'equilibrio rimane immutato. Questo punto d'equilibrio è un sicuro rifugio che le fluttuanti ombre degli sconvolgimenti tellurici e delle catastrofi non possono mai minacciare. Dovrebbe essere evidente che l'equilibrio com'è qui concepito, è piuttosto una condizione dinamica e che statica. Un bilanciato sistema d'energie sarebbe una definizione più adeguata; detto diversamente, potrebbe essere chiamato un accordo ordinato di energie dirette e controllate da una onnicomprensiva volontà di bene. L'uomo completamente sviluppato, o l'iniziato, potrebbe forse anche essere descritto in tali termini. In mezzo alle dissonanze, l'individuo della Bilancia accarezza il sogno dell'armonia. Nella terra lontana, egli ricorda la Casa del Padre e memore di ciò cerca di essere un punto di pace in un mare di forze contrastanti. Tale è la meta, ma non sempre il conseguimento. Comunque sia, questa brama di armonia rafforza il lui il desiderio di essere un fautore di pace. Di solito, comprende entrambi i lati di un problema e quest'abilità fa di lui un buon arbitro e un buon mediatore. Le energie che impiega sono la persuasione, la cortesia e la cooperazione; quando queste falliscono, egli disdegna l'impiego di metodi più duri. È naturalmente incline verso il lavoro di gruppo ed è attratto da tutti i programmi d'azione che promuovono la fratellanza e l'unità. Vi è un forte elemento femminile nell'uomo della Bilancia e ciò è naturale, poiché è Venere che governa questo segno zodiacale. La dura e travolgente vita moderna è troppo aggressivamente maschile; la più quieta grazia e la bellezza artistica della componente femminile dovrebbero agire come un'influenza complementare. L'individuo della Bilancia comprende questo fatto in modo istintivo. Sa che la dogmaticità maschile deve essere modificata dal più sottile aroma della dolcezza femminile; che la flessibilità dell'acqua dura più a lungo dell'implacabile pietra e del rigido acciaio. Quando il nativo della Bilancia ha assimilato le delicate armonie di Venere, allora comincia a rispondere ad un'altra vibrazione, quella di Urano. L'affermazione biblica che descrive quest'impulso è espressa nelle parole: "Ecco, io rendo nuove tutte le cose." Le vecchie forme sono considerate catene ed ostacoli. Devono essere scartate. La "scopa" di Dio deve spazzare via i rifiuti delle età passate, affinché gli alti ideali di fratellanza e di unità possano essere incorporati nella vera struttura delle nostre istituzioni, e gli uomini possano riflettere nella loro vita la divina immagine che è indelebilmente scolpita nell'essenza del loro essere. Ma questo mutamento rivoluzionario non può essere compiuto col riadattamento di vecchie forme, modelli e istituzioni; deve aver origine nella mente umana, nel silenzio del cuore dell'uomo quando egli si volge verso la luce che brilla su di lui, proveniente dalla immortale scintilla divina che dimora nel suo essere. L'uomo della Bilancia si prepara a rinnovare se stesso, sapendo che questo è il primo passo verso il rinnovamento del mondo.
I reggenti della Bilancia e il suo Segno opposto
Il segno opposto della Bilancia, col quale deve avvenire l'unificazione, è l'Ariete, il cui reggente essoterico è Marte, mentre il reggente della Bilancia è Venere. Exotericamente, quindi, vi deve essere un accordo fra la volontà e la mente superiore e tale accordo si esprime mediante il desiderio o l'amore, secondo il proprio grado evolutivo. Il reggente esoterico della Bilancia è Urano, e Saturno, in questo segno, è il reggente di quella "meravigliosa Gerarchia Creativa" che fa parte del terzo aspetto della Divinità. È per tale ragione che la Bilancia è strettamente connessa col terzo aspetto della divinità e diviene un segno dominante e un fattore altamente determinante laddove sono implicati la legge, il sesso e il denaro. L'autrice afferma ulteriormente che: "Se tutti gli studenti facessero uno studio accurato di questi tre punti: legge, primo aspetto; relazione fra le paia di opposti (sesso), secondo aspetto; energia concretizzata, chiamata danaro, terzo aspetto, così come oggi si esprimono e si potranno esprimere in futuro, si avrebbe un quadro molto istruttivo e straordinariamente utile del conseguimento fisico umano e della futura espressione spirituale. L'intero processo dipende dall'attività dei tre reggenti della Bilancia: Venere, Urano e Saturno" (Astrologia Esoterica pag. 243 e seg.).
Una peculiare bellezza emerge dalle note-chiave dell'Ariete e della Bilancia suggerite da Dane Rudhyar nel suo libro I Doni dello Spirito. La nota della Bilancia è "sentirsi a proprio agio", che si discosta però dall'agiatezza del facile conforto del lusso. L'autore la definisce come "un'espressione del rapporto completamente accettato sia con un oggetto sia con una situazione o una persona... Gli uomini possono liberarsi dalla natura soltanto esprimendola con tranquillità di spirito ed eleganza. Per eleganza intendiamo quella qualità cui i matematici si riferiscono quando parlano di un'elegante soluzione di un problema matematico, una soluzione che scaturisce con estrema facilità, con la massima semplicità di mezzi, con un minimo di passi intermedi e con inerente logica. Un albero di sequoia è, analogamente, l'elegante soluzione del problema contenuto nel seme, un perfetto, facile e logico sviluppo delle potenzialità inerenti a questo seme. Naturale crescita delle potenzialità inerenti, facile e logico sviluppo, eleganza espressiva; questi sono i gioielli dell'arte di vivere, le prove della maestria." Cerchiamo di riflettere sulla bellezza di queste parole. È difficile immaginare un concetto più appropriato della crescita, una crescita che si sviluppa dall'interno, proprio come avviene in un fiore che sboccia, senza stress e sforzo violento. Possiamo qui notare che la Bilancia rappresenta il regno vegetale, il sesso e l'affinità naturale. In questo regno tre raggi, si dice, vibrano all'unisono. Il risultato è: servizio, bellezza, colore e fragranza. Le parole di Rudhyar non sono poesia mistica; esse hanno radici in fatti biologici, dove anche l'energia creativa, Dio immanente, è al lavoro. Tornando all'Ariete, troviamo che la nota fondamentale è "adattabilità", indicante un mezzo tramite cui la "tranquillità di spirito" della Bilancia può essere ottenuta. Tutti noi conosciamo uomini e donne, sia nella storia che nell'attualità, capaci di agire con equilibrio e potere nel mezzo di avvenimenti tragici. E quale imponente fonte d'ispirazione troviamo in tutto questo! Noi troviamo l'adattabilità anche nel mimetismo del regno animale, nei colori degli uccelli e delle bestie, che forniscono loro la necessaria protezione. L'essere umano in situazioni di pericolo ha un'analoga necessità di camuffarsi che si manifesta attraverso un incremento di adattabilità. Ciò fa nascere l'interrogativo circa i pericoli del compromesso, sul disertare da un principio per salvaguardare la propria integrità. Ma, proprio come ci dice il Maestro: "il compromesso spirituale" può essere il riconoscimento del proprio tempo e della propria evoluzione e può non implicare alcun tradimento della meta, nello stesso modo scrive Dane Rudhyar: "Questo tipo di adattamento sociale non deve comportare un divergere o un ostacolare il libero afflusso del potere. Non deve alterare la qualità delle immagini proiettate od oscurare la visione che esse apportano... Questo è un difficile esercizio di discriminazione. Essere adattabili pur mantenendo la purezza e la totale integrità della propria visione e del proprio ideale; accettare ripieghi senza perdere la direzione della meta; rendersi comprensibili ed accettabili da coloro che abbiano bisogno di un risveglio spirituale, senza distorcere od abbassare la qualità del messaggio; usare i valori del passato senza far dipendere il futuro dall'incertezza del presente; essere gentili con gli uomini e rimanere fedeli allo spirito: questi sono i problemi che la persona dell'Ariete incontra costantemente, in una forma o nell'altra. L'individuo consacrato e fedele allo spirito agisce come spirito in termini di bisogni umani".(Facilità ed adattabilità: Bilancia unita con il suo segno opposto, 1 'Ariete).
Le Costellazioni e le Stelle
Vi sono tre costellazioni in Bilancia, tutte particolarmente interessanti. La prima è la Croce del Sud, che non è stata mai vista in occidente dall'epoca della Crocifissione, quando si vedeva a Gerusalemme. Ora sta retrocedendo. Cerchiamo di cogliere il significato di questo grande simbolo attraverso la sua drammatica rappresentazione. La croce è formata da quattro stelle e quattro è il numero dell'aspetto materiale dell'essere umano; il quaternario. La croce del sud, il quaternario, si sta allontanando. Lo stesso simbolismo si può vedere nei Gemelli con Castore e Polluce. Castore, che simboleggia l'immortalità, cresce in splendore, mentre Polluce, la mortalità, diviene sempre più oscuro. La Croce recede e tale è la promessa della Bilancia, chiamata la porta aperta su Shamballa, il segno in cui si trova "il Sentiero stretto come la lama di un rasoio" che conduce l'uomo nel regno dell'anima. La seconda costellazione è quella del Lupo. Lungo le età, la testa del lupo è stata il simbolo dell'iniziato. Ma questo lupo è un lupo morente. La sua natura, che fino ad ora ha divorato la natura dell'anima, è simbolicamente morente perché quando l'uomo raggiunge l'equilibrio, l'attività e il potere del lupo vanno incontro alla morte. La terza è la Corona, la corona tenuta innanzi all'uomo che lavora nella Bilancia. Il simbolo fa riferimento alla storia di Arianna, l'aspetto materno, a cui fu data la corona di sette stelle da Bacco, simbolo del secondo aspetto della divinità, che glorifica la materia facendola divenire espressione della mente divina. Come per tutto ciò che riguarda la Bilancia, le interpretazioni e la comprensione delle costellazioni sono difficili, ma inducono alla riflessione. Anche se questi dati appaiono scarsi e vaghi, essi sono comunque rappresentazioni dell'interludio in Bilancia, che uno dei Maestri di Saggezza ha chiamato "il dominio della terra di nessuno". Inoltre non possiamo fare a meno di riflettere sul fatto che la lupa fu l'animale che nutrì Romolo e Remo e che fu anche il feroce animale che S. Francesco d'Assisi rese docile col suo amore e con il suo senso di unione con esso.
* * * Nella Bilancia troviamo l'uomo che non parla, simbolo dell'interludio di silenzio nella vita del Maestro Gesù. Nell'età compresa dai dodici ai trenta anni, noi non conosciamo niente di Lui. Furono anni di silenzio trascorsi o tra gli Esseni in Egitto, o nella bottega di falegname; anni in cui il grande figlio di Dio equilibrava il suo spirito con la materia e si preparava al suo ministero, che era quello di dimostrare la sua doppia natura di figlio dell'uomo e di figlio di Dio. La grande rivelazione per la nostra mente non è quella che noi siamo spirito, ma che tutto è Dio in manifestazione. Tutto è energia in diverse categorie. Il Cristo fu la perfetta espressione della divinità nella forma. Egli equilibrò perfettamente lo spirito e la materia. E questo è il lavoro che noi tutti dobbiamo svolgere... I due buoni centauri uccisi da Ercole, sono conosciuti con i nomi di Chirone (buon pensiero) e Folo (forza corporale). Questa prova servì a dimostrare il controllo sulla natura emotiva, astrale, del desiderio, in qualsiasi forma avesse potuto manifestarsi e che è tanto più potente quanto più l'essere umano è evoluto. Non è possibile controllare o guidare la natura del desiderio con la forza fisica o solo con il pensiero. Si può vincere per un certo tempo ma poi essa risorge ancora nella nostra interiorità. La sola risposta valida e risolutiva è quella di condurre il cinghiale del desiderio fin sulle vette dei monti. Tutte le grandi rivelazioni si producono su queste cime, è lì che le nebbie della valle spariscono e sopraggiunge l'illuminazione... La Bilancia è un segno d'aria situato sulla Croce Cardinale, che governerà il prossimo sistema solare e che sta attualmente governando il sentiero dell'iniziazione, calcato dal fiore dell'umanità. (Astrologia Esoterica, pag. 279). Anche qui il mistero vela questo segno, per cui è difficile comprenderlo. Le sue "parole chiave" sono però semplici e chiare; vanno diritte al cuore, senza ambiguità. All'uomo comune, che non ha sviluppato la coscienza spirituale, la "Parola" ripete continuamente lungo gli eoni: "E la Parola disse: Sia fatta la scelta!". Infine, quale risultato del processo evolutivo, giunge la risposta dall'anima: "Scelgo la via che passa fra le due grandi linee di forza". (Ibid. pp. 251, 261.)
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