LA SESTA FATICA
"Si", rispose il Maestro. Era sicuro che quando la parola fosse risuonata, il discepolo si sarebbe presentato, pronto per la nuova fatica. E ciò disse a Colui che presiede la Camera del Consiglio del Signore. Ed allora la parola risuonò: "Sorgi, o Ercole, passa per la sesta grande Porta". Un'altra parola fu pronunciata, non per Ercole, ma per coloro che dimoravano sulle rive del vasto mare. Essi ascoltarono e compresero. Su quei lidi dimorava la grande regina che regnava su tutte le donne del mondo allora conosciuto. Esse erano le sue vassalle e guerriere intrepide. Nel suo regno non vi era neanche un uomo. Solo donne circondavano la loro regina. Ogni giorno,nel tempio della luna, esse adoravano Marte, il dio della guerra,e gli offrivano sacrifici. Di ritorno dall'annuale visita alle dimore degli uomini, riunite nel recinto del tempio, le guerriere attendevano la parola d'Ippolita, loro regina, che ritta sui gradini dell'alto altare, portava il cinto donatole da Venere, dea dell'amore. Questo cinto era un simbolo, simbolo dell'unione conquistata col conflitto, con le dispute, con la lotta, simbolo della maternità e del sacro Bambino al quale tutta la vita umana è in realtà rivolta. "La Parola è risuonata", ella disse, "sta per giungere un guerriero di nome Ercole, un figlio dell'uomo anche figlio di Dio; a lui devo consegnare il cinto che porto. Dobbiamo obbedire, o Amazzoni, o schierarci contro la parola di Dio?" E mentre esse ascoltavano la loro regina e riflettevano sul problema, nuovamente risuonò una parola, facendo sapere che egli era già là, in anticipo e stava attendendo di prendere il sacro cinto della battagliera regina. Incontro al figlio di Dio, anche figlio dell'uomo, andò Ippolita, regina guerriera. Egli combatté con lei senza ascoltare le belle parole che ella cercava di rivolgergli. Le strappò il cinto, ma ella aveva già alzato le mani per offrirglielo in dono: gli offriva il simbolo dell'unione e dell'amore, del sacrificio e della fede. Ercole, afferrando il cinto, la massacrò, uccidendo colei che gli donava ciò che egli cercava. Stando accanto alla regina morente, pentito da ciò che aveva fatto, udì il suo Istruttore che gli diceva: "Figlio mio, perché uccidere ciò che è necessario, vicino e caro? Perché sopprimere colei che ami, la dispensatrice di doni, la custode del possibile? Perché uccidere la madre del Sacro Bambino? Di nuovo dobbiamo segnalare un insuccesso. Di nuovo non hai compreso. Riscatta questo momento, prima di cercare di rivedere il mio volto."
Cadde il silenzio ed Ercole, stringendosi al petto il cinto, prese la via del ritorno, lasciando dietro di sé le donne addolorate, prive della loro guida e dell'amore.
* * * Ercole ritornò sulle rive del grande mare. Presso una roccia a picco vide un mostro degli abissi marini che teneva fra le fauci la povera Esione. Le sue grida ed i suoi lamenti salivano al cielo e colpirono le orecchie d'Ercole che, roso dal rimorso, vagava senza meta. Si lanciò prontamente per aiutarla, ma era troppo tardi. Ella sparì nella gola cavernosa del serpente di mare, il mostro dalla triste fama. Senza pensare a sé, il figlio dell'uomo, anche figlio di Dio, si gettò tra le onde e raggiunse il mostro che, voltandosi di scatto, con spaventosi ruggiti, spalancò l'enorme bocca verso di lui. Ercole allora si precipitò nel rosso tunnel della gola del mostro in cerca di Esione e la trovò nel profondo ventre del mostro. Col braccio sinistro l'afferrò tenendola stretta, mentre con la sua fida spada si aprì la via nel ventre del serpente verso la luce del giorno. Così la salvò, bilanciando la sua precedente azione di morte. Poiché tale è la vita: un atto mortale, un fatto vitale, fanno apprendere ai figli degli uomini, anche figli di Dio, la saggezza, l'equilibrio e come procedere verso Dio.
Dalla Camera del Consiglio del Signore, il grande Reggente osservava insieme al Maestro che siedeva al suo fianco. Ercole riattraversò la sesta Porta col cinto e la fanciulla. Il Maestro allora disse: "La sesta fatica è compiuta. Hai ucciso chi ti amava e che, benché incompresa e misconosciuta, ti aveva dato l'amore e il potere che ti erano necessari. Hai salvato chi aveva bisogno di te e di nuovo i due sono uno. Pondera in modo nuovo sulle vie della vita; rifletti sulle vie della morte. Và e riposa, figlio mio."
Introduzione
Si dice che la Vergine sia, per alcuni aspetti, il più antico dei segni zodiacali. In tutte le ere, sia come Lilith oppure Iside o Eva o Maria Vergine, tutte rappresentarono la Madre del Mondo, ma è Maria che, alla fine, porta il Bambino tra le braccia. È in questo segno che la coscienza cristica è concepita e nutrita nel periodo di gestazione, fino a che nei Pesci, il segno opposto, nasce il salvatore del mondo.
Come in Leone, questa è un'esperienza in una cavità, "nella matrice del tempo" ed è caratterizzata dal calore, dalla quiete, da profonde esperienze e "da lente ma potenti crisi". Vergine è un segno di sintesi. Su questo punto l'autrice dice che la simbologia della Vergine "concerne lo scopo globale dell'evoluzione, che è di proteggere, nutrire e infine rivelare la realtà spirituale nascosta. Tutte le forme la velano, ma quella umana ha le qualità adatte per manifestarla in modo diverso dalle altre espressioni della divinità, e così rendere tangibile e oggettivo ciò cui fu rivolto l'intero processo creativo." (Astrologia Esoterica, pag. 251 ingl.)
Questa qualità sintetica è ancor più messa in evidenza dal fatto che altri otto segni (tutti eccetto Leone, Bilancia e Capricorno) fanno affluire le loro energie attraverso la Vergine, mediante i loro reggenti planetari. L'autrice richiama l'attenzione sul fatto che ora stiamo entrando nell'ottavo segno a partire dalla Vergine, ossia nel segno che precede quello in cui il Bambino nasce, il segno in cui vedremo molti prendere l'iniziazione. Si deve tener presente che tutti, uomini e donne, passano per tutti i segni e che per coloro che sono nati in Vergine o che hanno quel segno in ascendente (il punto dell'oriente nell'oroscopo, che indica il proposito animico del discepolo), queste qualità o energie si esprimono in diversi modi, poiché le organizzazioni, le arti, le scienze, tutte richiedono lunghi periodi di gestazione mentale e sforzi per portare nuove idee in manifestazione.
Un'altra caratteristica unica della Vergine è quella di essere raffigurata da un simbolo triplice, che solo un altro segno, lo Scorpione possiede. Ciò è significativo poiché implica che questi due segni "riguardano la crescita della coscienza cristica; segnano crisi nell'esperienza dell'anima, punti di integrazione, in cui l'anima si unisce coscientemente alla forma e nello stesso tempo allo spirito." (Astrologia Esoterica, pag. 481 ingl.).
Quest'affermazione sottostà alla teoria dei Triangoli, che sono molti e l'autrice aggiunge queste maestose e straordinarie parole: "Per volere divino e per l'inalterabile energia nel cuore dello Zodiaco manifesto, essi provocano quei mutamenti di coscienza che fanno dell'uomo un essere divino alla conclusione del ciclo mondiale." Ed ancora: "E con la miscela e la fusione delle energie dei tre centri planetari, tramite il pensiero umano reagente agli influssi zodiacali che la Terra si trasformerà in un pianeta sacro." (Astrologia Esoterica pag. 481). Queste parole sicuramente ampliano la nostra visione, approfondiscono la nostra comprensione, ci danno fiducia nel futuro dell'umanità e rafforzano la nostra volontà di cooperare pazientemente nel presente.
Interpretazione del Mito
La storia del mito riferisce che Colui che presiede riconobbe che questa fatica era rivolta contro un nemico "di genere diverso". È interessante notare che le due fatiche mal eseguite da Ercole, benché alla fine vincesse, si compirono con il suo polo opposto, il femminile. In Ariete, la conquista delle giumente antropofaghe gonfiò talmente il suo ego che egli procedette così tronfio d'orgoglio che lasciò le giumente ad Abderis, la sua personalità, col risultato che esse fuggirono e la prova dovette essere ripetuta. "Ma Abderis giacque morto." E nella fatica nel segno della Vergine, egli uccise la regina delle Amazzoni, quantunque ella gli offrisse il cinto. Dovette così salvare un'altra fanciulla, Esione, dalle fauci del mostro, per compensare la vita che aveva inutilmente sacrificato.
La guerra tra i sessi, come si vede, è d'origine antica; è in verità inerente alla dualità dell'umanità e del sistema solare. Ne sono valida testimonianza i divorzi e la competizione sia nel campo degli affari che in famiglia. Vi sono piccoli punti in questa storia che sono abbastanza importanti da non essere trascurati. In che modo Ippolita contribuì all'errore? Forse per aver offerto ad Ercole il cinto dell'unione, datole da Venere, perché le era stato detto che il grande Reggente aveva così ordinato, e non perché sentisse l'unità? Si comportò così per esservi costretta, ma senza amore? Così ella morì. Ci vien detto che il male deve accadere, ma guai a coloro che lo perpetrano e così Ercole non riuscì a comprendere la sua missione, pur avendo raggiunto il suo obiettivo.
Ci si può anche chiedere perché le Amazzoni facessero ogni anno un'incursione nel mondo degli uomini. Era per far loro guerra, o per cercare l'unione senza che il cuore vi prendesse parte? Era per avere nuovi partecipanti al loro mondo senza uomini? Ma Dio, ci vien detto, guarda al cuore. Molti benpensanti dalla mente ristretta si sentirebbero profondamente sconcertati, al pensiero che una prostituta apertamente dichiarata possa essere superiore ad una donna che aggiunge blasfemia a prostituzione, quando si sposa in Chiesa senza amore e senza alcuna intenzione di servire, ma solo per ottenere denaro, sicurezza o posizione. Raramente sentiamo delle prediche sulla donna sorpresa in adulterio, di cui Cristo disse: "Nemmeno io ti condanno. Và in pace e non peccare più." Tutto ciò sembra riferirsi sottilmente al mito della fatica nel segno della Vergine. La sua applicazione pratica, come pure il suo significato cosmico spirituale, sono sorprendenti. Ci vien detto che "la guerra premeditata tra i sessi è oggi al suo culmine". Questa volta il Maestro non si limitò ad affermare che il lavoro era stato fatto male. Egli disse senza possibilità d'equivoco: "Perché uccidere la madre del sacro Bambino? Ancora una volta annotiamo un fallimento. Ancora una volta non hai compreso. Riscatta questo momento prima di cercare ancora il mio volto". Queste sono parole dure e dovremmo prestare attenzione alla nota chiave: "Anche questa volta non hai compreso". Si fece silenzio ed Ercole, stringendosi al petto il cinto, uscì a cercare la via del ritorno, lasciando le donne addolorate e prive di guida e d'amore.
Un'azione di morte; poi un atto di amore compiuto a rischio della propria vita. Ercole salvò Esione meritando dal Maestro queste parole: "Pondera nuovamente sulle vie della vita e rifletti sulle vie della morte. Và a riposare, figlio mio". Non ci scusiamo di ripetere le stesse parole del mito riferite dall'autrice; esse sono superlativamente belle e il loro potere mantrico appare distrutto parafrasandole.
È altresì da notare che la fatica non fu descritta ad Ercole come negli altri casi. La parola risuonò soltanto nel luogo dove la regina delle Amazzoni governava il suo mondo femminile da cui erano esclusi tutti gli uomini. Spettava ad Ercole comprendere la natura della fatica e in questo egli fallì. Anche le Amazzoni, che adoravano la luna (la forma) e Marte, il dio della guerra, non compresero la loro vera funzione, poiché Maria è raffigurata con la luna sotto i piedi, e avente fra le braccia Colui che sarà riconosciuto come il Principe della Pace.
Le Due Vie
Come sempre, per i nati sotto un qualsiasi segno, si pone la scelta fra bene e male, il che dipende dal loro stadio d'evoluzione e dal loro grado di sensibilità. La Vergine è detta la dea della virtù o del vizio. Qual è la radice del significato di "vizio"? È "rendere inefficace" e questo, per la Vergine, significa negare l'intero scopo del segno, perché è detto: "Il Cristo è per lei lo scopo dell'esistenza". La radice della parola "virtù" è la parola latina vir che significa "forza", "uomo", come in "virilità". Il profondo significato di vizio come inefficacia della vita spirituale, rimanda alla spiegazione della massima contenuta in una della Regole della Via che dice: "Poiché ognuno dovrà conoscere la malvagità di ciascuno, ma continuare ad amarlo". Così in questo senso, indegnità è solo ristrettezza di mente, tipica di quell'individuo piuttosto meschino e rozzo che, abitando in un piccolo villaggio, non conosce nulla al di fuori del suo piccolo cerchio invalicabile.
Il senso di queste parole è chiaro e implica vera tolleranza. Troppo a lungo abbiamo incolpato il nostro corpo fisico come radice del male, mentre, in realtà, sono la nostra mente ristretta e il nostro duro e piccolo cuore la causa delle nostre abitudini errate, non essendo il corpo altro che un apparato automaticamente responsivo, soggetto al controllo dell'uomo interiore. A questo proposito, un'altra idea si presenta ad affermare che la parola "peccato" non significa altro che "peccare di" ossia "mancare di qualcosa". E così che il mancare di trovare "l'occhio del toro", "l'occhio dell'illuminazione" di cui si parla in Toro, rappresenta un peccato per il figlio dell'uomo che è anche figlio di Dio. Quanto perfettamente queste idee interagiscono e si confermano a vicenda, quando abbandoniamo le complessità della mente inferiore! Vergine è anche chiamata la "dea delle due vie" perché, come principio della Santa Madre, simboleggia la materia, ma è anche la custode della vita cristica.
È significativo che questo sesto segno, numero dell'attività del piano fisico, sia chiamato il numero della Bestia. Questa idea pare abbia per molti un orribile fascino, ma il suo vero significato è che la Vergine è un simbolo di triplicità, 6 sul piano fisico, 6 sul piano emotivo, 6 sul piano mentale, e non già affatto il 666.
Va ricordato che il leone è il re degli animali. Coloro che vi sono nati raggiungono in quel segno una personalità completa. Ma in Vergine, in cui si fa il primo passo verso la spiritualità, l'anima è chiamata il figlio della mente e la Vergine è governata da Mercurio, che vi apporta l'energia della mente.
Con riferimento a Vergine vi sono interessanti profezie. "Ecco, io genererò il mio servo, il ramo" (Zaccaria 3:8). Un simbolo di Vergine è una donna con una spiga di grano, o con un fascio di frumento, o con un ramo carico di frutti tra le braccia. Da ricordare anche la profezia d'Isaia su cui si basa il nostro Nuovo Testamento: "E una vergine concepirà e darà alla luce un figlio". Ciò si collega ad una frase negli Efesini in cui S. Paolo disse che un giorno raggiungeremo la pienezza della statura del Cristo. E il Cristo stesso insiste ripetutamente sulla nuova nascita, piuttosto che sul sacrificio di sangue. Il significato esoterico è che "il sangue è vita". Noi siamo sempre troppo letterali. Come l'antica pratica di sacrificare animali sull'altare non s'usano più, così anche l'idea della redenzione mediante il sangue di Cristo dovrà essere superata. Essa ebbe origine nel senso di colpa medievale e dalla convinzione che torturare il corpo fosse un mezzo per dominare lo spirito; ma la verità è che il corpo Si dovrebbe intonare con l'anima, portandone la bellezza in manifestazione, redimendosi. Tutto ciò è implicito nel segno della Vergine e nella prova che in esso si svolge. Nella Dottrina Segreta troviamo affermato l'intero messaggio di questo segno: "La materia è il veicolo per la manifestazione dell'anima su questa voluta della spirale; l'anima è il veicolo su di una voluta più alta per la manifestazione dello spirito, e questi tre sono una trinità sintetizzata dalla Vita che li pervade tutti". (H. P. Blavatsky, La Dottrina Segreta, Vol. I° pag. 104 ed. ita. in 8 vol.)
Le Costellazioni e le Stelle
Le tre costellazioni più vicine a quella della Vergine sono: La Chioma di Berenice, la madre della sola forma; il Centauro, l'uomo che cavalca, ovvero un cavallo con testa e torso d'uomo, che rappresenta l'essere umano, poiché l'uomo è un animale più un dio. Questa è la più bassa delle costellazioni ed è da notare che Ercole, pur essendo già passato per cinque Porte, non riuscì alla sesta e dovette ricominciare da capo e riparare alla sua mancanza d'amore e di comprensione. Succede anche a discepoli avanzati.
La terza costellazione, che racchiude in sé la promessa del futuro, è Boote, "Colui che sta per venire", il Salvatore nei Pesci che libererà l'umanità dall'asservimento alla forma. La Vergine stessa è una costellazione a forma di coppa con tre stelle principali che la disegnano: la coppa della comunione di cui Cristo disse "Bevetela fino in fondo". Nel suo significato più elevato è il Santo Graal. La stella più luminosa è Spica, la spiga di grano. Cristo nacque a Betlemme, che significa "la casa del pane". Noi diciamo: "Dacci oggi il nostro pane quotidiano", la manna, il pane che viene dal cielo, o il pane e il vino della Comunione. Questa simbologia del pane la troviamo lungo tutto l'Antico e il Nuovo Testamento e anche oggi il nostro grande problema economico è quello di dare pane, simbolo di nutrimento, ad un mondo affamato: pane per il corpo e pane per coloro che hanno fame e sete di giustizia. Tutto ciò fa parte della funzione nutritiva della madre del mondo, che nutre la forma ed anche la coscienza del Cristo latente in essa.
La Croce Mobile e i Pianeti che la Governano
La Vergine è uno dei bracci della Croce Mutevole, avendo al suo opposto i Pesci col segno d'aria dei Gemelli e quello di fuoco del Sagittario negli altri due bracci. È la croce comune di coloro che si trovano allo stato probatorio. Essa è così descritta: "La Croce Mutevole è la croce dello Spirito Santo, della terza persona della Trinità cristiana, poiché organizza la sostanza ed evoca una risposta sensibile della sostanza stessa" (è da notare la bella correlazione tra questa definizione e il fatto dello Spirito Santo che adombra Maria). Su questa croce l'uomo giunge allo stadio dell'accettazione e aspirazione, preparandosi così per la Croce Fissa del discepolato. Bisogna notare che "la croce mutevole della personalità consacra l'uomo che è crocifisso su essa a dei fini materiali, affinché possa finalmente apprenderne il loro impiego divino". "Il peccato contro lo Spirito Santo" ha dato adito a fantasie morbose. l'autrice afferma: "L'uso errato della sostanza e la prostituzione della materia a fini malvagi sono peccati contro lo Spirito Santo". Ercole commise questo peccato, il maggiore di tutto il suo pellegrinaggio, quando non comprese che la regina delle Amazzoni doveva essere redenta con l'unione e non uccisa.
l'autrice insiste ripetutamente sul fatto che "è per mezzo dell'umanità che si produrrà la luce che renderà possibile l'espressione del tutto". Noi commettiamo l'errore di Ercole, quando dimentichiamo che il triangolo della Trinità è un triangolo equilatero, di cui tutti gli angoli sono d'uguale importanza per la realizzazione del Piano. È in Vergine che, dopo la completa individuazione in Leone, vien fatto il primo passo verso l'unione dello spirito e della materia, ossia "la subordinazione della vita della forma alla volontà del Cristo che vi dimora".
I tre reggenti del segno della Vergine lo mettono definitivamente in rapporto con altri otto segni, com'è stato notato, facendone un segno eminentemente sintetico. Includendo la Vergine stessa, abbiamo nove segni o nove energie che interagiscono, i numeri dei mesi della gestazione dell'embrione umano. Anche qui, "come in alto così in basso".
Reggente ortodosso del segno è Mercurio, "l'energia versatile del figlio della mente, l'anima", l'intermediario tra il Padre e la Madre. Il reggente esoterico è la Luna, che vela Vulcano. La Luna governa la forma e ci ricorda nuovamente che la volontà di Dio è di manifestarsi tramite la forma. Vulcano è un'espressione dell'energia del primo raggio, mentre la Luna esercita energia di quarto raggio. Giove è il reggente gerarchico e rappresenta la seconda Gerarchia creativa (i divini costruttori della manifestazione planetaria della terra) e apporta energia di secondo raggio.
l'autrice precisa che Mercurio, Saturno e Venere governano i tre decanati e ci ricorda che quando un uomo si trova sulla ruota invertita del discepolo (percorrendo lo zodiaco in senso antiorario), egli entra nel segno della Vergine sotto l'influenza di Venere, anziché sotto quello di Mercurio come l'uomo comune. Ciò mostra come si può dare un'interpretazione sbagliata di un oroscopo se non conosciamo il grado d'evoluzione della persona. L'astrologia ordinaria, senza spirito di sintesi, può essere molto fuorviante e superficiale.
Alice Bailey soleva dire con una strizzatina d'occhio ad un novizio che riteneva corrispondente alla realtà il suo quadro astrologico: "Peccato! Se tu vivessi al di sopra del plesso solare, l'oroscopo della personalità non corrisponderebbe così esattamente". Nell'astrologia del futuro sarà utilizzato l'oroscopo dell'anima, non quello della personalità. Questa previsione è stata fatta con chiarezza: "La base delle scienze astrologiche è l'emanazione, la trasmissione e la ricezione delle energie e la loro trasmutazione in forze da parte dell'entità ricevente". Ciò definisce chiaramente quale dovrebbe essere il nostro atteggiamento durante le meditazioni del plenilunio e il nostro uso degli oroscopi individuali. "Ciò che cerco di dimostrare qui", dice l'autrice, "è che tutto dipende solo da una ricettività e sensibilità sviluppate."
Significato del Segno e del suo Opposto Polare
Nella Sirena, la dea-pesce, abbiamo il simbolo dell'unificazione della Vergine col suo segno opposto, i Pesci. La dualità è sempre presente, in noi e nel sistema solare; persino il secondo raggio del sole è una dualità: Amore-Saggezza. Per il nativo di Vergine, la lezione, indicata da Dane Rudhyar in Doni dello spirito, è di "comprendere chiaramente che nessuna verità è completa o reale se non include il suo opposto e tutto ciò che passa fra loro". Ricordando ancora che otto energie passano attraverso la Vergine e che è un segno di sintesi, Rudhyar sostiene che qui è richiesta la trasfigurazione piuttosto che la trasformazione.
Le tre virtù richieste sono tolleranza, compassione e carità; si progredisce divenendo sempre più inclusivi. Una delle interpretazioni più utili è data dal commento seguente sulla tolleranza, che spesso è praticata con una sfumatura di superiorità e di condiscendenza. Rudhyar dice: "La vera tolleranza va ben al di là del semplice 'vivi e lascia vivere', che spesso non è senza traccia di autocompiacimento ed egocentrica indifferenza a tutto, tranne che alle proprie ragioni... Tollerare significa etimologicamente `sopportare'. Sopportare cosa? Il fardello della necessità di cambiare e crescere... La preoccupazione tipica della Vergine per i dettagli, per la tecnica, per la salute e l'igiene e il suo vivisezionare in modo analitico se stesso e gli altri sono, in realtà, una focalizzazione sui valori negativi della crisi". Se la crisi in Vergine è affrontata positivamente, allora "la sostanza della coscienza stessa è rinnovata e, a causa di questo rinnovamento, ne consegue necessariamente una ridefinizione di scopo".
Per Pesci, il polo opposto, la nota-chiave è coraggio; infatti il temperamento dei Pesci è considerato battagliero perché il suo motto è "liberazione" e la liberazione deve essere ottenuta lottando e guadagnandola, non può essere un dono. Il punto culminante è così descritto: "Tutti i conflitti sono risolti, tutte le crisi hanno fine nella nascita cristica", che è il momento culminante della nascita della coscienza cristica latente in Vergine.
Note Fondamentali
Le altezze e le profondità di questa sesta fatica sono chiaramente indicate nelle note chiave del segno. Sulla ruota ordinaria l'ordine procede secondo le parole seguenti, che sintetizzano l'attività di Vergine: "E la parola disse: che la materia governi". Più tardi, sulla ruota del discepolo, la voce proviene dalla stessa Vergine, che dice: "Io sono la madre ed il bambino, Io sono Dio, e sono la materia". l'autrice aggiunge: "Meditate sulla bellezza di questa sintesi e di questa dottrina e sappiate che voi stessi avete pronunciato la prima parola, come anima, discendendo nel grembo del tempo e dello spazio in un remotissimo passato. È ora venuto il momento, se lo vorrete, di proclamare la vostra identità con entrambi gli aspetti divini, materia e spirito, la madre e il Cristo" (Astrologia Esoterica, pag. 284 ingl).
1. Da questo capitolo in poi, il testo sarà basato su conferenze informali tenute dalla Bailey, perché il materiale per il libro che l'autrice aveva in mente di pubblicare è rimasto incompleto. Perciò ne verrà qui offerta una riscrittura con l'aggiunta di materiale tratto dal suo stesso Astrologia Esoterica e da I Doni dello spirito, di Dane Rudyhar, opere non ancora apparse al tempo delle conferenze della Bailey, nel 1937
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