Vide brillare ai suoi occhi lo Sposo di Deianira? (a)

Erato, Calliope (b) o il Dio della Lira,

Potrebbero soli intraprendere un sì nobile soggetto;

La mia Musa vanamente ne farebbe il progetto:

Euterpe e Tersicore (c) hanno provato l’allegrezza

Che causava, nel Cielo, questo ricevimento.

Gli immortali, posti fra ciascuna Dea,

Diedero volentieri la loro approvazione;
E dal divino Areopago
Ercole riportò il più brillante suffragio.

Appena egli vide l’implacabile Giunone,

Di cui l’anima gelosa e l’ingiusta collera,

L’avevano perseguitato nella sua lunga carriera,

Egli si avanzò verso lei e le fece nobilmente


(a) Ercole sposò Deianira. (b) Muse della Poesia Epica e Lirica. (c) Muse della Musica e della Danza.

  

Sul suo nuovo onore, un grande ringraziamento.

Di una tale azione la celeste Assemblea

Testimoniò il proprio stupore,

E la Dea medesima ne pareva turbata:

Ercole, disse un Dio, puoi tu dunque obliare

Tutti i mali che, durante la tua vita,

Ti fece soffrir Giunone, Tua crudele nemica,

Dovrai tu ringraziarla?

"Senza dubbio (disse Alcide) ed é proprio per questo

"Che oggi ho lonore di vedermi tra voi,

"Sono tutti quei tormenti, nati dal suo corruccio,

"Che mi elevano al rango supremo;

"Quei penosi lavori e quei combattimenti famosi;

"Che mi ha procurata la sua vendetta,

 

"Non sono essi piuttosto tratti di benevolenza,

"Poiché mi han fatto salire al Circolo degli Dei?

"Questa risposta fu applaudita dall’Olimpo:

Allora dell’invincibile e nuovo Immortale,

Giunone fece giuramento di essere sempre l’amica;

E la celeste Corte lo rese solenne.

Tale si vede la Virtù nel secolo in cui siamo

Che l’Ingiustizia ha fatto brillare agli occhi degli uomini, Nell’immortalità meritare un altare.

Senza i tratti velenosi della perfida Invidia,

Lo stupido Volgo, amico dei pregiudizi (d),

Senza conoscerci, ahimé, sempre ci giudicò,

E non ebbe visto che il vizio nella Massoneria;

 

(d) Non c’erano orrori e infamie che il pubblico non addebitasse contro quelli che stimerebbe se li conoscesse. Ci voleva un colpo così clamoroso (segue)

 

Ma, grazie ai complotti dei Mostri seduttori,

Che di sei innocenti han tramato la sventura,

Il nostro Ordine rispettato dai Padroni della Terra,

Brillerà ormai su tutto questo Emisfero.

 

Da Louis Boily, Incisore del Re delle Due Sicilie per le Antichità di Ercolano.

 

 

(Precede) come quello che hanno procurato il fanatismo, l’ingiustizia e il tradimento per far conoscere a Napoli e a tutta l’Italia, nello stesso tempo che alla Spagna, che i Liberi Muratori formano una società di gente onesta, di cui le virtù meritano di essere universalmente ammirate. Ma non si tratta qui di fare la loro Apologia, né di entrare nei dettagli del perfido e crudele intrigo tramato per la loro perdita. Questo mistero d’iniquità è il soggetto di una seconda opera, ben più toccante in cui l’Autore, amico dei sei Massoni e testimone oculare di tutto, scopre dei segreti forse ancora sconosciuti nella maggior parte dei Paesi stranieri.