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Quello che presentiamo ai nostri Ospiti, è un poemetto allegorico scritto da Louis Boily, incisore al servizio del Re napoletano per le antichità di Ercolano, stampato il 29 giugno 1777 a l’Aia, dall’assistente Gran Segretario (o scrivano) Van der Laak, in onore del pugliese Felice Lioy, festeggiato come un vero eroe e martire massonico. Dopo l’editto reale contro la Massoneria del settembre 1775, in realtà, fu emesso un ordine di cattura nei suoi confronti, ma avvisato per tempo da Giuseppe de Gemmis, fuggì il 20 agosto 1776 a Monopoli, dove si imbarcò per Venezia e da qui per l'Olanda. L’opuscolo, è dedicato non si capisce bene il perché - al G. M. francese Duca de Chartres - e comincia con una «favola allegorica», intitolata «Ercole e Giunone riconciliati». I versi di questa favola descrivono in termini esaltanti come sul monte Olimpo, Alcide (la Regina Maria Carolina), durante la festa della sua deificazione, si adoperò per la pace fra Giunone (lo Stato) ed Ercole (la Massoneria), una azione che fu applaudita da tutti gli abitanti celesti. Segue un estratto di una lettera della Loggia parigina La Candeur, e poi un resoconto della visita del Fr. Felice Lioy all’Aia, dove il G. M. Barone van Boetzelaer lo fece «membro onorario e corrispondente straniero del G. Oriente», con lo status di Secondo Gran Segretario. Nel 1782, Lioy ottenne, il perdono e il lasciapassare per tornare a Napoli dove il Re, a titolo di riparazione per l’ingiustizia subita (sic!). lo nominò Cavaliere Costantiniano. Fino alla sua morte che giunse il 3 gennaio 1826, all’età di 83 anni, non si interessò più di Massoneria. | ||||||
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