| Jeber mai più dirò contra i tuo honore, Mai più ti offenderò con mie parole, Mai più serà il mio error come esser suole, Mai più da te lontan starà el mio cuore. Mai più serò si iniquo detractore, Temarario, villano, ardito, e foie, Diquel che ho dicto assai m'incresse e duole, E ogni hor mi pento del conmesso errore. Thesaurier de virtù, padre di grathia, Porta per laquai si entra nel zardino, D'ogni festa triumpho, gaudio, e riso. Per te la voglia mia semper fia satia, Per te son tracto dal torto camino, E dal profundo averno al paradiso, Per che tu m'hai diviso, Dal pigno sommo di salute al porto El tardo ingigno mio che era già morto.
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