| Sparge il cultor del'agro il seme in terra, E vano in ogni parte mercatanti, E al Bosphoro Eleusino i naviganti, Cavallieri, e pedoni intrano in guerra, E nella zuffa l'uno el'altro afferra, El ladro in su la croce fa i suo' pianti; Per aquistar moneta e far contanti, Ognuno in gran travaglio se disserra. E chi giura e spergiura al corpo e al sangue, E chi ingana e tradisse il suo fratello, Per ragunar in borsa alcun guadagno, Che ognun per povertà si struggie e langue, Et io col mio Jeber torno al fornello, Con tossiche, con bozze, e piombo, e stagno, Perché mi fia compagno. A darmi qualche aiuto ogni hora indulgo Siché ponga silentio il villan vulgo.
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