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Dei
Segreti del Reverendo Don Alessio Piemontese (1558)
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Nel
1555, a Venezia, il tipografo Sigismondo Bordogna mandò alle stampe un libro
intitolato Secreti e firmato dal Reverendo Donno Alessio Piemontese. Quella
prima edizione, oggi estremamente rara, conteneva
all’incirca 350 ricette, suddivise in 6 capitoli e
organizzate secondo una Tavola che conferiva semplicità
alla consultazione, in particolare per il lettore poco
avvezzo a “interrogare” un manuale. |
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Trasmutazione Metallica Sogni Tre (1599)
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Di
Nazari non sappiamo praticamente nulla, se non che
forse fosse Notaro in quel di Brescia e che scrisse
diversi trattati di contenuto diverso dall’Alchimia;
il volume del 1564 fu seguito dall’edizione del più
famoso Della Tramutatione metallica sogni tre di
Gio. Battista Nazari Bresciano; nel primo d’i quali
si tratta della falsa tramutatione sofistica; nel
secondo della utile tramutatione detta reale usuale;
nel terzo della divina tramutatione detta reale
Filosofica. |
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Concordantia dei Filosofi et pratica figurativamente
descritta (1599)
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Dove si
vede i gradi e termini della pratica di esso divino
magisterio, e della verissima compositione della
filosofia naturale. Questo libro si chiama Rosario,
perché è una cosa fatta breve, tolta da libri de
Filosofi. …Si divide questo libro in teorica e
pratica, e si divide anco in diversi capitoli. …Ma
questo libro io l'ho chiamato Rosario, perché l'ho
abbreviato da libri de Filosofi quanto meglio ho
potuto, e l'ho diviso in diversi capitoli, in questa
arte sono due libri, i quali metterò in capitoli per
ordine
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Li Tre Libri dell'Arte del
Vasaio * |
Un
recente studio condotto da un team di ricercatori
guidati da Bruno Brunetti dell’Università di Perugia
e pubblicato ora sul Journal of Applied Physics
(notizia riportata anche da Nature) getta nuova luce
sugli smalti usati dai maestri vasai del XV-XVI
secolo. La ricerca mostra come nel periodo
rinascimentale si arrivò a praticare un’autentica
forma di nanotecnologia. |
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Il Mistero delle Cattedrali |
Per il
discepolo è un compito ingrato e difficile
presentare una opera scritta dal proprio Maestro.
Perciò, la mia intenzione non è quella d'analizzare
in quest'occasione "Il Mistero delle Cattedrali", né
di sottolineare il bello stile ed il profondo
insegnamento. Confesso umilmente la mia incapacità e
preferisco lasciare ai lettori il compito
d'apprezzare il libro, ed ai Fratelli di Heliopolis
la gioia di raccogliere questa sintesi, esposta così
magistralmente da uno di loro. |
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Opera Arcana
della Filosofia Ermetica (1623) * |
Fra le
cose più alte della Filosofia Arcana, l'opera della
Pietra Ermetica è la più alta e poco fa col miracolo
si è convalidata la fede dei vicini e a causa della
grande oscurità delle molteplici operazioni,
oscurità da cui la mente umana non può da sé
liberarsi se non è accesa da un raggio di luce
superiore, ed ancora a causa del suo nobilissimo
fine che promette una costante abbondanza di buona
salute e di fortuna, le due principali colonne per
una vita più felice, |
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Azoth
sine Aureliae Occultae Philosophorum (1613) * |
Azoth
ovvero L'Occulta Opera aurea dei filosofi esce nel
1613, contemporaneamente in tedesco e in latino,
presso l'editore Johann Bringern di Francoforte.
L'edizione tedesca viene attribuita dallo stesso
editore ad un "diligente amatore della materia",
quella latina appare come l'opera di certo Basilius
Vicentinus, tradotta da Georgius Beatus. La prima
attribuzione dell'Azoth a Basilio Valentino è
rintracciabile nella traduzione francese di David
Laigneau pubblicata nel 1624 a Parigi. |
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Viridarium Chymicum (1624) * |
Come nacque
il Viridarium? Nell’epistola prefatoria Ad amicum
lectorem lo Stolcius ci racconta con divertita
cordialità l’occasione per cui nacque questa opera:
Stolcio è un giovane poeta boemo in viaggio di
istruzione per tutta Europa e oltre che ‘amante della
divina Arte’ ama ‘figuras et carmina’. Per figure
intende le incisioni, specialmente quelle in rame perché
monocromatiche, per ‘carmina’ i versi aggruppati in
distici, in tetrastici, in esastici, a formare
epigrammi. |
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Hortolus
Hermeticus (1627) * |
Una
raccolta di centosessanta piccole incisioni, ognuna
delle quali ricorda un ‘operatore’ o scrittore
alchemico. Ogni disegno è racchiuso in duplici
cerchi concentrici che misurano poco più di un
pollice di diametro. Tra il cerchio interno e quello
esterno corre una iscrizione, che mira a indicare il
punto essenziale dell’epigramma corrispondente. L’Hortolus
Hermeticus, divenuto famoso quasi quanto il
Viridarium, si trova ristampato nelle ultime pagine
del volume secondo della Bibliotheca Chimica Mangeti
(1702). |
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I Vasi di Hermete
(1700)
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Un
volumetto, di anonimo autore del 1700, costituito da 5 tavole. La tavola n.5
é quella che più incuriosisce perché ricorda la vetrata della Cappella di S.
Tommaso d'Aquino della antica chiesa dei Giacobini a Parigi disegnata con
eleganza da Julien Champagne e doviziosamente commentata nel Mistero delle
Cattedrali da Fulcanelli. |
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L'Alchimia e le Favole
del Pernety |
La scelta dell'arte regia o
alchimia di usare un linguaggio così oscuro e impenetrabile ai più ha generato
diversi tentativi di decifrare il suo variegato sistema di simboli, diversi
tentativi di fornire le chiavi del suo segreto.
Fra questi si erge una voce
autorevole, quella del domenicano Pernety, che continua una tradizione
sapienziale che nella chiesa ha sempre trovato degli autorevoli estimatori. Il
testo:
Le Favole Greche ed Egizie.
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Opera
Una |
Esiste
una sola Opera, ovvero l'insieme delle pratiche,
codificate e tramandate dalla Tradizione Iniziatica,
atte a determinare l'ascenso dell'Uomo per la
riconquista dello stato edenico. Ma perché ciò
avvenga occorre realizzare, rendere cioè in atto, i
presupposti indicati dalla Tradizione e che
coinvolgono l'uomo nei suoi quattro elementi
costitutivi: Saturno, Luna, Mercurio, Sole. Ne
consegue che, le indicazioni, le regole, le
tecniche, gli insegnamenti offerti dalla Tradizione
scritta e orale sono altrettanti strumenti atti a
determinare una "ristrutturazione", un
"modellamento", una "liberazione", una "separazione"
dei quattro elementi sopra detti, attraverso un
processo di conoscenza diretta dei medesimi, attuata
con la realizzazione di progressivi "separando".
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