Il documento che segue è una opera d'ingegno del celebre scrittore e studioso di cose massoniche Eugenio Bonvicini. Ogni diritto gli è riconosciuto. La libera circolazione in rete è subordinata alla citazione della fonte (completa di Link) e dell'Autore

© Eugenio Bonvicini

 


 

Nel quaderno "Orientamenti" del 1987 del Gran Capitolo dei L.L.M.M. dell'Arco Reale in Italia venne pubblicata la mia relazione al Convegno di Livorno del 1986 del R.S.A.A. sul tema: "I Riti Massonici". Con il medesimo spirito di fratellanza e collaborazione sono ora qui a parlare al vostro Convegno. Non vi parlerò però delle diverse caratteristiche dei Riti Massonici - oggetto della precedente relazione a voi nota - ma cercherò, dal punto di vista storiografico, di rispondere ad una domanda:
Perché i Riti Massonici? Non bastava la Massoneria “azzurra"?
I critici degli alti gradi sostennero che fu il frutto della "fantasia", quasi uno sfogo dell'irrazionale nell'epoca del Razionalismo e del Positivismo. Altri ancora sostennero che fu mera “archeologia" rivolta a rinverdire lontane credenze, istituzioni desuete, o rivolte a propugnare, si pretende "Dottrine Segrete" tramandate nei secoli da "Superiori Occulti" attraverso un'ininterrotta catena di trasmissione iniziatica di una pretesa Tradizione Primordiale.
Queste tesi, anche se a volte si palesarono i suddetti aspetti, a mio avviso non appaiono valide e comunque non idonee per spiegare il fenomeno della nascita dei Riti Massonici.
Esso va visto alla luce delle stesse caratteristiche che ebbe la Massoneria c.d. speculativa o moderna al suo sorgere, prima e dopo il 1717-1723.
La Gran Loggia di Londra del 1717 non fu, come alcuni sostengono, il prodotto della genialità dei fondatori, che avrebbero rigenerato una Massoneria operativa, cioè legata al mestiere dei costruttori, trasformata dagli Accettati, estranei all'arte muratoria, inseriti nelle Craft, ridotte a Clubs di buontemponi gaudenti nelle taverne ospitanti le Logge.
Si deve invece prospettare che la fondazione del 1717 sia stata la sintesi di una esigenza da lungo tempo maturata da parte di uomini di profonda spiritualità, dotati di solide basi culturali e non certo di buontemponi gaudenti, né di notabili esibizionisti, che avrebbero ben trovato ambienti più idonei rispetto alle logge libero muratorie, né erano dei cultori di sfoghi irrazionali.
Si deve invece considerare che nella seconda metà del 1600, e forse già dal 1623, nel Regno Unito vennero create le c.d. Logge di Accettazione, nelle quali prevalsero gli Accettati sui praticanti il mestiere muratorio, che finirono per imporre un proprio Rituale, differente, in parte, da quello praticato nelle Craft operative, ed avente, con il supporto dei simboli muratori e non, un contenuto più esoterico.
Comunemente si attribuisce ad Ashmole, iniziato ad Edimburgo nel 1646 e morto nel 1692, la compilazione dei Rituali di tali Logge di Accettazione, che poi costituirono la base di quelli adottati dalla Gran Loggia di Scozia e dalla Gran Loggia di Londra nel l717-25. Senza sminuire l'opera di Ashmole, le basi della Massoneria moderna furono il frutto di una lunga fase preparatoria e di amalgama fra correnti di pensiero affini che si protrasse da circa il 1630 fino al l717, che coinvolse, come sostengono Buhle e De Quincey, Andreae, ritenuto da molti il principale artefice dei "Manifesti" dei Rosacroce dal 1614-18, che si sarebbe avvalso della collaborazione, oltreché di Ashmole, di Fludd, di Morray, Boyle, Newton ed altri e del Wren, architetto e G.M. delle Logge di St. Paul dal 1688-1702.
Personaggi che furono contemporaneamente Acettati (salvo il Wren), Rosacroce, e che figurano tra i fondatori della ROYAL SOCIETY, e membri di circoli Ermetici-Alchemici.
A riprova di questa lunga fase preparatoria, che prese impulso dopo i1 1659, con l'atmosfera di pacificazione seguita al ripristino della monarchia nel Regno Unito, ad opera dei circoli rosa-crociani-irenisti, sta un opuscolo del 1676 diretto ai Massoni Accettati nel quale si legge:
"Per rendere noto che fra la Cabbalà del moderno nastro verde, insieme alla antica Confraternita dei Rosacroce, degli Adepti Ermetici e l'associazione dei massoni accettati, hanno intenzione di pranzare insieme il,30 novembre prossimo ..:”
E la prova dell'innesto nella Massoneria delle antiche Craft di diverse matrici iniziatico-culturali e che la Massoneria fu il frutto della comune esigenza di creare uno strumento che si elevasse al di sopra delle divisioni di culto, dei settarismi politici e che avesse per base un principio di tolleranza e di ripudio concettuale di tutti i pregiudizi, di ogni superstizione, di ogni sudditanza dogmatica, in una visione ugualitaria e cosmopolita.
Le Logge muratorie furono ritenute lo strumento più idoneo rispetto alle Accademi, i Clubs, ad altre antiche corporazioni o confraternite.
Forse la matrice più viva fu il Rosacrocianesimo, che a mio avviso fu uno dei più salienti fenomeni di pensiero e di azione culturale e politica a livello Europeo del 1600, ed è sintomatico che i citati artefici delle Logge di accettazione furono Rosacroce.
Il Rosacrocianesimo si riconnetteva, l di là del mito di Rosen-Kreuz, fondatore dell'Ordine nel 1408, e di asserite ulteriori più lontane ascendenze, alle istanze dell'Umanesimo Rinascimentale, specie del c.d. Partito di tolleranza o degli Irenisti, e che raggruppava 3 filoni culturali:


1 - umanistico - razionale - neoplatonico - ermetico;
2 - mistico - cristofico;
3 - alchemico - kabbalistico;


ai quali si può aggiungere un indirizzo Teosofico-Pansofico, presente in tutte le 3 tendenze.
Ad esempio:
- Pansofico - Umanistico - Neoplatonico - Ermetico con Mayer, Fludd, Newton, Grotius, Bloch, Bacone, Khunrath, nel solco di Dee e Giordano Bruno;
- Arminio - Teosotico-mistico-cristosotico con Andreae, Bohme, Wense, Wilgel, nel solco delle correnti mistico-cristiane calviniste, luterane;


- Pansotico -Alchemico -Kabbalistico con Sidney, Kelly, Simon Studium, Boyle, nel solco di Agrippa, Paracelso e degli Alchimisti esuli da Praga.


Al di là degli indirizzi culturali particolari, che nel Rosacrocianesimo non furono mai univoci, nel solco delle 3 matrici Rinascimentali, nell'opera dei Rosacroce si evidenzia lo sforzo di interazione e di amalgama, che gettò le basi della successiva grande stagione filosofica inglese e del successivo Illuminismo. In questa opera di amalgama si può comprendere come nella Massoneria, nei simboli, allegorie, messaggi iniziatico-esoterici e culturali in genere, accanto ai simboli ed allegorie accreditate dalle Craft operative, si denotano influssi:
Cavallereschi, Templari, Cristiani - Cattolici e Protestanti - Ebraici - biblici e Kabbalistici - Neoplatonici, Neopitagorici, Mithriatici, Ermetici, Alachemici Rosacrociani, Deistici, Teistici, Latitudinaristici, Teosofico-Pansofici, e poi Illuministici, Positivistici, e poi ancora nel 19° secolo Romanico-Idealistici.
Inizialmente, nelle fasi anteriori al 1717, già si evidenziano le tre tendenze proprie al Rosacrocianesimo ed, anticipiamo, le stesse furono alla base dei primi Riti Massonici.
Si può prospettare allora che la Massoneria speculativa nei suoi prodromi, innestata nel tessuto delle antiche Craft, si sia trovata di fronte a due esigenze.
La prima di dare un assetto organico uniforme alle Logge, che erano fra loro del tutto autonome ed indipendenti, salvo volontari collegamenti e riconoscimenti reciproci, e l'atto di fondazione del 1717 e le Costituzioni del 1723 assolvevano tale scopo, creando una struttura organizzativa comune delle Logge nella Gran Loggia che esprimeva un Gran Maestro ed un Governo dell'Ordine. Da qui la ricerca - con gli Antichi Doveri, i Land.marks, e le Costituzioni - di stabilire confini invalicabili dell'identità massonica e dei doveri-diritti dei singoli massoni.
La seconda esigenza era quella di dare un assetto ed un contenuto organico alla parte ritualistica-iniziatica nei tre Gradi “Azzurri”, l'ultimo introdotto nel 1725 con la Leggenda di Hlram, con la tematica iniziatica della morte-rinascita spirituale dell'adepto.
Con la Gran Loggia di Londra, 1712-23, s'intese dunque dare una struttura uniforme ad una Comunione di "massoni" accettati e nel contempo una comune impostazione ritualistica nei così detti gradi azzurri, che fosse valida per tutte le Massonerie del mondo.
Per essere ciò doveva essere al di là da sudditanze dogmatiche e fideistiche, doveva connettere una comune tradizione muratoria con istanze iniziatico-esoteriche, essere idonea a fornire una comune piattaforma etica, collegata ad un comune simbolo dell'Essere supremo - G.A.D.U. - che lasciasse libero ciascun massone nelle proprie credenze particolari, che unisse tutti in un vincolo di Fratellanza e Tolleranza.
Assolte queste due esigenze, ancora oggi fondamentali, si pose però subito in evidenza l'esigenza di un ulteriore perfezionamento del massone sul piano esoterico culturale, rispetto al lavoro che poteva venire condotto nelle, logge azzurre, allora, come oggi, imperniato sul lavoro in camera d'apprendista, e da qui il sorgere del fenomeno dei Riti massonici o delle camere di perfezionamento in 3 ° grado, cioè una specie di 4 ° grado, che fu all'origine del Royal Arch delle Logge Antiens in opposizione alle Logge Moderns della Gran Loggia di Londra che fu poi la matrice del Rito di York, od Arco Reale Americano, e del Royal Arch of Jerusalem con il compromesso del 1813 della Gran Loggia Unita d'Inghilterra.
Subito dopo il 1723 sorse il sentito bisogno di fornire nuovi strumenti per una della regolarità metodologia di lavoro rivolta ad un'ulteriore ricerca speculativa a carattere filosofico, in senso lato, e al di là dell'unificante metodologia del lavoro nelle Logge La caratteri azzurre.
Sorse l'istanza dei RITI, non quindi, o non soltanto, per soddisfare l'esibizionismo nobiliare, o lo sfogo dell'irrazionale, o per mera archeologia di lontane credenze, o d'istituzioni o sette cavalleresco religiose, ma per una sentita esigenza dei massoni di coltivare altre ricerche nell'ambito massonico.
In primo luogo, a mio avviso, vi fu l'esigenza di non inaridire i vari filoni iniziatico-culturali confluiti nella Massoneria già nel 1600, ed infatti i c.d. Riti Primitivi rivelano i caratteri delle citate tre tendenze rosacrociane-umanistiche-ermetiche.
L'istanza di coltivare studi iniziatico-ritualistici particolari, che fu alla base del sorgere dei Riti, anziché prendere la strada di particolari autonomi organismi venne anche in coltivanti i gradi superiori, s'indirizzò nel 1700 prevalentemente in quella di creare obbedienze massoniche strutturate su Logge praticanti Riti particolari anche nei primi tre gradi, oltre in quelli superiori, collegando, più o meno, le varie Obbedienze in patti confederali, o di reciproci rapporti e garanzie di amicizia.
Sorsero così nel 1700-800 varie decine di Riti Massonici.
Molti ebbero vita breve. Molti una effimera incidenza e scarso seguito. Molti confluirono in altri Riti, specialmente nel R.S.A.A. e nel Rito di York, Alcuni ebbero labili caratteri massonici, specialmente quando prevalsero orientamenti di Religioni Positive, ovvero di pratiche magistiche, o spiritistiche, od occultistiche, o misteriche, o mistico-religiose, o d'indirizzo socio-politico.
Per la Massoneria fu un grave pericolo.
Averlo superato attesta la grande forza spirituale e culturale della Massoneria nei secoli scorsi, che ha saputo darsi un preciso assetto a carattere Universalistico sulla base di comuni principi sulla regolarità massonica, pur conservando peculiarità per ciascuna Gran Loggia e trovando modi di reciproca autonoma convivenza fra Ordini e Riti.
Fortunatamente per la massoneria vi fu un fenomeno di rigetto e di autoeliminazione di quei Riti che avevano tentato d'introdurre scelte dogmatiche di carattere religioso, o mistico, od occultistico-misteriosofico, o magistico, o scelte di campo politiche e che avevano labili connotazioni massoniche, privilegiando invece i Riti a carattere Universalistico, o quelli che avevano peculiari radici nel tessuto culturale di un dato Paese e, come tali, non esportabili in altri.
Mi si consenta di allontanarmi un momento dalla storia, per constatare che prodromi della anche oggi c'è il pericolo rappresentato dalla riesumazione di Riti più o meno desueti di tale tipo, ma, a mio avviso, c'è anche il pericolo d'importare Riti e Ritualità peculiari ad altri Paesi nel corpo di un'altra Massoneria nazionale, del tutto sradicati dall'originario ambiente storico, culturale, sentimentale che li ha prodotti.
Del pari, a mio avviso, costituisce oggi un pericolo per la Massoneria scambiare per massonica certa letteratura misterica che si richiama a pretese Dottrine Segrete o che prospetta l'esistenza di una Massoneria occulta, come, ad esempio, le opere della Blawatsky, Papus, Eliphas, Levi, Evola ed altri.
Ma torniamo all'indagine storiografica sulla nascita dei Riti.
Al superamento della pericolosa fase del proliferare dei Riti Massonici, o presunti tali, incidenti anche sulle Logge azzurre, specialmente nell'Europa continentale, hanno largamente contribuito sia il R.S.A.A., sia il Rito di York con i loro caratteri universalistici, sia da noi il R.S.I., sia la salvaguardia dei Principi basici della regolarità massonica nella Massoneria azzurra.
Mi si consenta ora un breve cenno sulle origini del R.S.A.A.
La caratteristica del c.d. Sistema Scozzese va individuata nell'indirizzo eclettico che esso ebbe fino dai suoi prodromi e nelle prime fasi formative nel 1700. Tale indirizzo era scevro da ogni sudditanza dogmatica e fideistica, rivolto alla tesaurizzazione di quanto di meglio avesse prodotto il pensiero umano nei secoli, anzi nei millenni, al fine di stimolarne lo studio e preservare il ricordo, senza fare con ciò scelte dogmatiche.
Questo ha consentito al R.S.A.A. di esercitare una sua funzione di amalgama, di attrazione, di osmosi di Logge aderenti ad altri Riti - molti dei quali confluirono nel Sistema Scozzese o finirono nell'oblio ed in molti paesi la stessa Massoneria azzurra finì con l'identificarsi con tale indirizzo eclettico, e ciò avvenne anche in Italia.
Questa tesaurizzazione rivela un costante riferimento a quello che in senso lato possono definirsi concezioni Umanistiche che per secoli hanno solcato le filosofie, le religioni, le culture, l'arte, un certo modo di concepire la vita, l'etica, il vivere sociale e che s'impernia in un principio di tolleranza e di libertà di pensiero e di coscienza e che ha avversato tutte le tirannie e le teocrazie.
Poco importa se il R.S.A.A., sul piano storiografico, nelle sue origini non ha un padre fondatore ben delineato, come invece è avvenuto per molti Riti, perché, anzi, non averlo avuto va ascritto positivamente perché, diversamente da altri Riti, non vi è stata una invenzione o la scelta creativa di una mente, odi un gruppo, con una precisa scelta di fisionomia, ma vi è stata una graduale opera di meditazione, di amalgama, di fusione con altre realtà ritualistiche, che inoltre erano tutte di tipo eclettico, cioè senza scelte di campo di natura dogmatica, ed in particolare religiosa.
In questa lenta opera il R.S.A.A. si è forgiato.
Indagando sulle ascendenze e le origini si delineano così diverse paternità e diverse basi di partenza da altri Riti od Ordini Massonici, o da centri culturali in genere, che rendono ardua una precisa ricostruzione storiografica, per cui si deve rivolgere l'attenzione soprattutto all'ambiente massonico dal quale il R.S.A.A. possa avere tratto origine.
Per questo quindi si deve parlare di scozzesismo, inteso come sistema di Riti Riuniti, o che nel tempo via via confluirono nel R.S.A.A..
L' indagine storiografica sulle origini del R.S.A.A. si sposta così sugli stessi prodromi della Massoneria "speculativa" nel periodo 1630 circa -1717-23.
Va perciò vista nell'ottica delle esigenze culturali che determinarono il sorgere del fenomeno dei Riti dopo l'unificante edificazione della Gran Loggia di Londra.
Esigenze culturali - come ho già anticipato - che erano legate anche alla volontà di conservazione, attraverso la struttura di un Rito, delle fonti culturali sulle quali si era intessuta l'opera di esperimentazione dell'innesto degli “Accettati" libero muratori nelle antiche Craft.
In questa prospettiva è sintomatico rilevare che le prime impronte ai sorgenti Riti furono: NEO-TEMPLARI, ROSACROCIANE, ERMETICO- KABBALISTICHE, NEO-PITAGORICHE, cioè tipiche delle fonti che maggiormente s'innestarono nelle Logge di Accettazione, prima della storica svolta del 1717.
Solo dopo - ed in particolare verso la fine del 1700 e nel 1800 - si verificarono in alcuni Riti - non in quello Scozzese - gli ingressi del misticismo religioso - Gesuitico o Protestante - del magismo, dell'occultismo, dell'egittomania, della teosofia orientaleggiante.
Le ascendenze del R.S.A.A. vanno viste nei c.d. Riti Primitivi, alcuni che hanno radici anteriori alla stessa Gran Loggia di Londra de11717, e particolarmente nella Massoneria Scozzese.
Progenitore e modello del sistema ritualistico scozzese originario fu il Rito di Heredom di Kilwinning, detto anche "Antico Rito di Perfezione".
Vantava - ritengo con probabile fondamento - origini risalenti nel 1314 a Re Robert Bruce con l'immissione di esuli templari nelle Craft anglo-sassoni, ed aveva un indirizzo "speculativo", in parte d'influenza templare ed in parte umanistica. Nella sua evoluzione, con via via accentuazioni "speculative" giunse a strutturarsi in 25 gradi, molti dei quali vennero inglobati nel R.S.A.A. nel quale poi lo stesso Rito finì per confluire, fortemente influenzandolo.
Altro progenitore fu il Rito Primitivo, d'incerta origine, ma che, per molti aspetti, può vedersi collegato al Rito di Heredom di Kilwining; giunse a strutturarsi in 33 gradi e finì per confluire nel R.S.A.A..
Altri progenitori furono il Rito degli Imperatori d'Oriente ed Occidente -ritenuto tipicamente neo-templare - ed il Rito del Royal Order of Scotland, il Rito dei Principi del Real Segreto o di Perfezione ed il Rito Filosofico Scozzese.
Tutti finirono per confluire nel R.S.A.A..
Sta di fatto - come si legge nelle Costituzioni del 1786 - che tali Riti formavano - come Riti Riuniti - il Sistema di Rito Scozzese, con strutture autonome, anche se praticanti insieme determinati gradi e successivamente furono totalmente inglobati nel Rito Scozzese, amministrante tutti i gradi iniziatici.
Si individua però un ceppo comune ed una comune tendenza eclettica.
Sotto questo aspetto la radice del R.S.A.A. va effettivamente individuata in Scozia ed in Inghilterra, e non in Francia, anche se indubbiamente vi fu una forte incidenza francese dopo il 1737. Innanzi tutto va osservato che la fonte francese testamentaria derivò anch'essa in gran parte dall'antico ceppo di Heredom di Kilwining, come in particolare i poli di Lione, Marsiglia, Tolosa, Bordeaux, ed il Capitolo di Clermont, sorto nel 1754, che furono certamente fra le fonti formative del R.S.A.A..
Già nel 1688 - prima della Gran Loggia di Londra - era sorta in Francia una Loggia creata dalla Loggia militare della Guardia Reale Irlandese al seguito degli Stuart e nel 1723 le Logge francesi sorsero per germinazione da Logge inglesi e scozzesi e la stessa Gran Loggia di Francia nel 1738, si osservi, porta la dizione dell'atto costitutivo: "Con assemblea di tutte le Logge Inglesi e Scozzesi sul suolo francese".
Lo stesso RAMSAY - che fu oratore di tale Gran Loggia - attuò in Francia, forse nel 1730, un sistema di 3 gradi a carattere neo-templare, portati poi a 7 gradi nel 1736 e tale Rito fu anch'esso un nucleo formativo del R.S.A.A., come lo fu la Loggia L’Anglaise di Bordeaux del 1732, con il MORIN, che dopo il 1740 fu un elemento di spicco nel sistema scozzese.
Sta di fatto che i poli di Lione, Tolosa, Bordeaux, Marsiglia, Capitolo di Clermont, e successivamente di Parigi divennero determinanti per la strutturazione del Rito Scozzese, come comprovano i Regolamenti del 1762 e le Costituzioni del 1776 che attraverso la Francia e successivamente l'opera del MORIN e del GLASSE TILLY a fine secolo, furono a base delle strutture del R.S.A.A..
Il polo Prussiano ebbe rilievo con le grandi Costituzioni de11786, che definirono le strutture gradualistiche in 33 gradi e l'istituzione del Supremo Consiglio come unico potere volitivo ed autorità del Rito.
Alla fine del 1700 l' incidenza maggiore si ebbe in America -dove erano sorte Logge del Sistema Scozzese a New Orleans (1763), Albany (1767), Charleston (1781), Filadelfia, (1794), quest'ultima ad opera del MORIN su patente della Loggia madre di Bordeaux.
Con la Rivoluzione Francese nell'Europa continentale la Massoneria visse una fase di crisi, fino alla ripresa con Napoleone, per cui l'asse dello Scozzesismo si spostò in America, ed infatti a Charleston il 31.5.1801 fu indetto il Supremo consiglio della giurisdizione del Sud, che con la Circolare dei 2 Emisferi sancì il carattere universalistico del R.S.A.A., con reciproco riconoscimento dei Supremi Consigli nazionali, che nell'ordine furono i S.C. di S. Domingo (1803), di Francia (1803), d'Italia (5.3.1805) ad opera di GLASSE TILLY, a cui seguirono via via altri nel Mondo.
Questa, a grandi linee, è la storia dei prodromi del R.S.A.A. e nel 1800 si svolse la fase di consolidamento e di elaborazione ritualistica, come ancora oggi è praticata.
Ma quale fu, a grandi linee, la storia della proliferazione dei Riti?
Quali le caratteristiche di ciascuno? Non voglio ulteriormente tediarvi, anche perché ciò fu oggetto della relazione da voi pubblicata nel 1987 in "Orientamenti".
Accennerò soltanto che, a mio avviso, si possono individuare 5 tipologie di Riti massonici, o presunti tali, molti dei quali - dico fortunatamente - sono scomparsi o caduti nell'oblio.
La 1° comprende i Riti definibili eclettici, disgiunti da ogni scelta dogmatica.
Fra essi vanno posti - oltre ai citati Riti estinti perchè confluiti nel R.S.A.A. ed i Riti c.d. Simbolici (Francese, Italiano, Tedesco, Ungherese), questi ultimi con la metodologia pragmatistica svolta in camera di perfezionamento in 3 ° grado e che pongono come condizione la non adesione a gradi superiori di altri Riti.
La 2° comprende i Riti maggiormente legati ad una visione Biblica - vetero testamentaria e testamentaria - che si richiamano latamente - in una sfumatura ottica Anglicana e Protestante -, ad accenni religiosi Cristiani, temperati ed interiorizzati, che non inficiano la libertà di coscienza e che accolgono anche indirizzi, eclettici di varie matrici, simili a quelli propri al R.S.A.A. ed infatti non vi sono motivi ostativi alla doppia appartenenza fra il R.S.A.A. ed il Rito di York, il maggiore dei Riti di tale tipo, ripartito nei 3 organismi: Gran Capitolo dell'Arco Reale (4 gradi), Gran Concilio (3 gradi), Gran Commanderia (3 Ordini).
Di questo gruppo fa parte anche I'Holy Royal Arch of Jerusalem (Arco Reale Inglese) che in Inghilterra e un "addendum" dell'Ordine, come "perfezionamento" - od Esaltazione - in 3 ° grado, ma che in Scozia, Galles, Islanda ed in altri Paesi è un Rito autonomo di perfezionamento in 3 ° grado.
La 3° comprende i Riti a contenuto mistico-cristiano, misterico, a volte con una metodologia teurgica, magistica, estatica, a volte con accenti teosofici orientaleggianti.
Fra questi si potevano comprendere gli estinti Riti della Stretta Osservanza Templare, l'Ordine dei Filateti, l'Ordine degli Eletti Coen dell'Universo e fra i praticati in alcuni Paesi il Rito di Swedemborg, il Rito di Zennerdott, il Rito Scozzese Rettificato, il Rito di Menphis-Misraim.
La 4° comprendeva i Riti, ora scomparsi, a forti tinte mistico-sociali, con una visione di egualitarismo socio-politico, di materialismo e positivismo, ed erano i Riti degli Illuminati di Baviera, Illuminati massoni, il Sansimonismo, ecc..
Oggi esistono solo tendenze di questo tipo.
La 5° comprende le c.d. Fringe Masonry e le Co-Masonry a tendenza teosofica-occultistica-misterica che inoltre generalmente accolgono le donne, come le Logge miste .c.d. di "Diritto Umano" e che ritengo non si possano ricondurre alla Massoneria, anche se alcune si qualificano.
Sono, ad. esempio, le Blawatsky Loge, la Golden Dawn, la Ermetic Society, la Esoteric Sectlon ed altre.
Vi sono poi le Scuole Teosofiche ed Antroposofiche che non vanno confuse con la Massoneria, come la pregevole Società italiana di Teosofia, retta dal Fr. Bratina e che accoglie altri fratelli, che però hanno ben cura di separare ciò dalla loro vita massonica. Altrettanto si deve dire per i fratelli che coltivano l'Antroposofia Staineriana, od il Martinismo.
Riproponiamoci ora la domanda iniziale: Perchè i Riti Massonici?
Dall'esame storiografico si evince che alla base vi fu un'esigenza culturale, per studiare - nell'ambito massonico - molteplici tradizioni del passato, conservandone la memoria attraverso precisi gradi iniziatici e con richiami simbologici, per trasfonderle in una ulteriore ricerca nel cammino esoterico-iniziatico, riconducendole però strutturalmente nel solco dell'Universalismo massonico e dei Principi basici della Massoneria.
Fra essi, a mio avviso, vi è quello della "piena libertà nella ricerca del Vero" e della Tolleranza - come recita il Rituale di 1° grado - e l'ammonimento del 2° grado: "la mente deve indagare liberamente in ogni campo della conoscenza, evitando qualsiasi dogmatismo limitatore". Ciò si completa nel 4 ° grado scozzese dove si precisa: la suprema e perpetua preoccupazione della libertà muratoria ...è l' abbattimento di tutti gli idoli, di tutti i pregiudizi, di tutte le superstizioni, di tutte le menzogne". "Ogni concezione dell'uomo è progressiva e di conseguenza relativa". "La libera muratoria non ammette alcuna concezione come definitiva". "La non definitività - con la parola "alcuna" - si estende, a mio avviso, a tutte le concezioni sia che riguardino il metafisico, sia che riguardino l'uomo ed i rapporti umani.
Il pericolo che la Massoneria corse con la proliferazione dei Riti fu quando alcuni di essi prospettarono concezioni come definitive, o come Verità Rivelate che dovevano venire accettate dogmaticamente e fideisticamente, sia che esse derivassero da un Credo Religioso di una data Religione Positiva, "Rivelata" e sanzionata da Testi ritenuti sacri, sia che venissero intese proprie di una "Dottrina Segreta" espressione di una pretesa "Tradizione Primordiale" tramandata nei millenni da "Superiori Occulti"; o "Grandi Iniziati", o "Grandi Profeti" in quello che ho chiamato "Esoterismo della Dottrina segreta" in contrapposizione all"'Esoterismo della Gnosi", cioè dell'intimistica ricerca senza confini dogmatici.
La domanda: Perchè ì Riti massonici? ritengo possa avere una risposta in positivo anche se la poniamo in relazione alla Massoneria attuale ed a quella futura.
L'esigenza culturale - che sta alla base del loro sorgere nel 1700, se non prima - è ancora attuale.
Anzi, a mio avviso, è forse più attuale nel nostro tempo, così portato alla dissacrazione, alla perdita di spiritualità, alla banalizzazione di una pseudocultura di massa alimentata dai mass-media, ovvero portato alla ricerca evasiva nell'irrazionale: nei miti e negli idealismi, sia delle teorie collettivistiche sia di quelle del super- uomo al quale tutto sarebbe concesso pur di realizzare il suo programma esistenziale, nelle nuove sette, nei riti sacri, nelle pratiche occultistiche, spiritistiche, estatiche, oppure nella droga.
In un'epoca in cui si perde sempre più il contatto con le antiche radici delle tradizioni culturali del passato la "tesaurizzazione" del pensiero e dei simboli che ci provengono da lontano - senza accettarli dogmaticamente - che è propria dei Riti massonici tradizionali - consolidati nel tempo ed a carattere universalistico massonico - ha quindi una valenza precisa per i massoni alle soglie del 2000, perchè la metodologia offerta da tali Riti tende a dischiudere la loro mente gettando un ponte che dal passato si riverbera nel presente e si proietta nel futuro.
 

Indice

Perché i Riti Massonici Rito Scozzese Antico ed Accettato Rito Simbolico Italiano Rito di York

Antico e Primitivo Rito di Memphis e Misraim Antico Rito Noachita Croce Rossa di Costantino